Pro Evolution Soccer 2009
“Il calcio é un grande rito che devi rispettar...”
Se la stagione calcistica ufficiale é iniziata ormai da diverse settimane, quella virtuale (non certo meno appassionante) sta per prendere il via, con la consueta battaglia all'ultimo poligono, in cui si sfidano i simulatori dedicati allo sport più bello del mondo. Giocando d'anticipo, abbiamo provato Pro Evolution Soccer 09, nuovo capitolo della ormai immancabile saga Konami, saggiandone le ambizioni per la conquista del trono della categoria. Dopo i non lusinghieri risultati del precedente episodio, Shingo “Seabass” Takatsuka e il suo team erano chiamati a dare un segnale importante a tutta la schiera d'appassionati che da anni supportano fedelmente PES e che, giustamente, attendono un ritorno agli standard qualitativi a cui si erano piacevolmente abituati.
Mea culpa, proclami, annunci, tutto passa in secondo piano quando il fischietto dell'arbitro da il via ai fatidici 90 minuti. Come nella realtà solo le partite dimostrano i veri vincitori, accantonando le dichiarazioni di calciatori e dirigenti, così nel videogame solo con il pad tra le mani é possibile comprendere quanto é godibile un gioco che vuole erigere a proprio punto di forza, il feeling creato con il giocatore. Allora bando alle ciance e spazio al nostro incontro ravvicinato con Pro Evolution Soccer 09.
Sin dalle schermate dei menù é chiaro l'intendo di voler far respirare un'aria di cambiamento e innovazione, con l'utilizzo di colori vivaci e chiari, dove buone musiche di sottofondo hanno il compito di completare il quadro. Saltano immediatamente all'occhio le due novità più acclamate, cioé la presenza ufficiale della Uefa Champions League e la modalità “Diventa un Mito”, dove saremo chiamati a crearci un alter ego da zero e a guidarlo in quella che si spera essere una radiosa carriera nel mondo del pallone. New entry gradite anche sotto il punto di vista delle licenze dei team, che si arricchiscono di nomi come Barcellona, Real Madrid, Inter, Liverpool e Manchester United, presenti da adesso con i rispettivi kit autentici.
La portata più importante del banchetto rimane comunque il gameplay, per questo ci siamo affrettati a impostare una partita d'esibizione atta a testare quanto realmente é cambiato dallo scorso anno. Le sezioni di gestione della squadra non portano particolari cambiamenti, se non alcune scelte puramente stilistiche che mantengono inalterato l'appeal e le classiche impostazioni della serie. Una volta messo piede sul terreno di gioco, il trascorrere della partita ci fa comprendere che qualcosa é davvero mutato: moderatamente più lenta la condotta in campo, dove le azioni perdono un punto in velocità a favore della ricerca di maggiore spessore tattico nella creazione delle azioni. Necessiteranno di una certa presa d'esperienza anche la nuova fisica della palla, migliorata e più vicina alla realtà, la gestione dei cross (che ci sono sembrati meno “telecomandati”) e i passaggi manuali, ora eseguibili semplicemente con l'uso dell'analogico destro, senza la necessità di premerlo.
Alzando al massimo il livello di difficoltà, é palpabile come l'intelligenza artificiale faccia il suo dovere, lasciando raramente sguarnita qualche zona del rettangolo verde, costringendoci così a cercare soluzioni differenti dal “dare la palla al più forte e lanciarlo a rete”. Gli stessi portieri paiono poi godere di un sostanziale miglioramento nella gestione della parate, che porta a vedere sporadicamente tuffi a vuoto, rendendoli ragionevolmente difficili da superare, anche settando la difficoltà al minimo. Il tutto ha la sua controparte anche quando é la compagine guidata dalla cpu ad attaccare, dando vita a palleggi e geometrie varie, dimostrando la capacità di leggere le nostre mosse e disposizioni in modo decisamente razionale.
Per rendere meglio l'idea, posizionandoci a in modo da marcare i centrocampisti avversari, i difensori non disdegnavano di fraseggiare anche davanti alla propria aria per spostare il gioco sulle fasce o cercare il lancio lungo, evitando il rischio di perdere palla sulla metà campo. Similarmente, i giocatori maggiormente quotati sfoderano i propri colpi migliori nei momenti più adatti, andando a incidere sui singoli episodi senza sembrare di poter ”vincere le partite da soli” rendendoli, ai fini del risultato, ulteriormente vicini alle loro controparti reali. Discreta anche la realizzazione dei contrasti anche se, in saltuarie occasioni, i nostri eroi ci sono sembrati troppo “leggeri” rispetto alla portata dei colpi subiti.
Guida pratica per diventare un Mito
Sebbene graficamente Pro Evolution Soccer 09 non si possa considerare un titolo pienamente “di nuova generazione”, si fanno notare alcune migliorie circoscritte ai modelli poligonali dei protagonisti e alla resa visiva del mando erboso. I calciatori vedono migliorati alcuni dettagli, soprattutto per quanto riguarda i campioni più famosi, resi con buona dovizia di particolari, mentre il pubblico e tutto quel che fa da contorno alle partite continua a mantenersi diversi gradini al di sotto della qualità media, benché sia da ricordare che, ai fini del divertimento, rimanga da considerarsi come un fattore secondario. Nuove animazioni fanno la loro comparsa, come deviazioni di tacco e colpi di classe dei vari fenomeni, mostrando buona fluidità, come del resto tutto il gioco, che non pare soffrire di particolari problemi di frame rate. Vi sono comunque alcune sbavature, visibili principalmente nelle collisioni tra poligoni dei calciatori, che perdono qualche punto li dove vi sono i bordi di magliette e altro materiale tecnico.Alla già ampia quantità di visuali disponibili, si aggiunge la telecamera verticale, che ci permetterà di seguire le “ostilità” in parallelo alla linea di centrocampo, tenendo come punto fisso il pallone o il giocatore selezionato.
Gradita sorpresa per i calciofili italiani é la telecronaca, affidata a Pierluigi Pardo e al sempre folkloristico José Altafini. Il commento, oltre ad essere decisamente puntuale (con rare imperfezioni) e adatto alle azioni svolte, si fregia della voce del simpatico italo-brasiliano, che porta con se tutta il suo repertorio di modi di dire che l'hanno reso uno dei più amati tra i cronisti in attività. La quantità di frasi sembra essere buona, tra pareri tecnici e le tipiche esagerazioni di Altafini. Basti pensare che, all'ennesimo gol subito, ci ha invitati a non presentarci il giorno dopo a agli allenamenti per evitare la contestazione dei tifosi. La scelta potrebbe rivelarsi la risposta migliore ad alcune rese che in passato avevano portato l'utente alla noia dopo un certo numero di partite.
Noia che anche da soli dovrebbe essere tenuta lontana dalla ampia scelta di modalità giocabili tra cui, come accennato poco sopra, fanno la loro comparsa la Champions League e “Diventa un Mito”. Il maggior trofeo continentale si presenta con le licenze ufficiali al completo, tanto da esibire una precisa riproduzione del torneo reale con tanto di filmati di presentazione, loghi e schermate di introduzione alle partite, portando con se l'atmosfera delle partite di coppa. Più innovativa l'esperienza ludica denominata “Diventa un Mito”, dove saremo chiamati a crearci un giocatore tutto nostro e a tentare la fortuna nel difficile mondo del pallone. Dopo aver usato l'editor per ricreare le fattezze che più ci aggradano, sceglieremo il ruolo in cui volerci specializzare e scenderemo in campo per giocare una partita davanti ai talent scout più importanti per cercare di metterci in mostra.
In base alla nostra prestazione, arriveranno diverse proposte di contratto (dove invece che guadagnare valuta corrente, verremo pagati in “punti”, differenza minimale che poteva però dare un pizzico di realismo in più), e da quel momento inizieremo un'avventura fatta di partite d'allenamento e trofei vari, alla ricerca di un posto in squadra e il tanto agognato successo. Dopo ogni match riceveremo un voto e in base a come ci saremo comportati, cambieranno le nostre skill. Il tutto é decisamente interessante e allungherà di molto l'interesse per PES 09, vista la diversa impostazione rispetto al classico modo di giocare. Sarà importante tenere a freno la propria irruenza e mantenere la posizione indicata dalla tattica del mister, cercando una buona intesa con i compagni e di non mandare all'aria un risultato acquisito con qualche passaggio scellerato.
Oltre al gioco in singolo e alle sfide con gli amici davanti alla stessa console, grande interesse gravita attorno alla modalità multiplayer online, che Konami promette essere disponibile per un massimo di quattro giocatori e totalmente rinnovata rispetto alla precedente, dove oltre ad un migliore “dialogo” tra le connessioni degli utenti, sarà presente anche la possibilità di sfidarsi usando i propri campioncini creati con “Diventa un Mito”.
Logicamente, nella nostra prova, non abbiamo potuto sperimentare il gioco online, che va così a posizionarsi come punto da testare a fondo in fase di recensione finale. Altrettanto sarà da analizzare la varietà e la completezza della IA, in modo da capirne l'effettiva capacità di tenere alta l'attenzione del giocatore sul lungo periodo. Ancora punti da sviscerare dunque, ma il campionato intrapreso da Pro Evolution Soccer 09 sembra aver preso una netta virata verso la zona più nobile della classifica.
Se la stagione calcistica ufficiale é iniziata ormai da diverse settimane, quella virtuale (non certo meno appassionante) sta per prendere il via, con la consueta battaglia all'ultimo poligono, in cui si sfidano i simulatori dedicati allo sport più bello del mondo. Giocando d'anticipo, abbiamo provato Pro Evolution Soccer 09, nuovo capitolo della ormai immancabile saga Konami, saggiandone le ambizioni per la conquista del trono della categoria. Dopo i non lusinghieri risultati del precedente episodio, Shingo “Seabass” Takatsuka e il suo team erano chiamati a dare un segnale importante a tutta la schiera d'appassionati che da anni supportano fedelmente PES e che, giustamente, attendono un ritorno agli standard qualitativi a cui si erano piacevolmente abituati.
Mea culpa, proclami, annunci, tutto passa in secondo piano quando il fischietto dell'arbitro da il via ai fatidici 90 minuti. Come nella realtà solo le partite dimostrano i veri vincitori, accantonando le dichiarazioni di calciatori e dirigenti, così nel videogame solo con il pad tra le mani é possibile comprendere quanto é godibile un gioco che vuole erigere a proprio punto di forza, il feeling creato con il giocatore. Allora bando alle ciance e spazio al nostro incontro ravvicinato con Pro Evolution Soccer 09.
Sin dalle schermate dei menù é chiaro l'intendo di voler far respirare un'aria di cambiamento e innovazione, con l'utilizzo di colori vivaci e chiari, dove buone musiche di sottofondo hanno il compito di completare il quadro. Saltano immediatamente all'occhio le due novità più acclamate, cioé la presenza ufficiale della Uefa Champions League e la modalità “Diventa un Mito”, dove saremo chiamati a crearci un alter ego da zero e a guidarlo in quella che si spera essere una radiosa carriera nel mondo del pallone. New entry gradite anche sotto il punto di vista delle licenze dei team, che si arricchiscono di nomi come Barcellona, Real Madrid, Inter, Liverpool e Manchester United, presenti da adesso con i rispettivi kit autentici.
La portata più importante del banchetto rimane comunque il gameplay, per questo ci siamo affrettati a impostare una partita d'esibizione atta a testare quanto realmente é cambiato dallo scorso anno. Le sezioni di gestione della squadra non portano particolari cambiamenti, se non alcune scelte puramente stilistiche che mantengono inalterato l'appeal e le classiche impostazioni della serie. Una volta messo piede sul terreno di gioco, il trascorrere della partita ci fa comprendere che qualcosa é davvero mutato: moderatamente più lenta la condotta in campo, dove le azioni perdono un punto in velocità a favore della ricerca di maggiore spessore tattico nella creazione delle azioni. Necessiteranno di una certa presa d'esperienza anche la nuova fisica della palla, migliorata e più vicina alla realtà, la gestione dei cross (che ci sono sembrati meno “telecomandati”) e i passaggi manuali, ora eseguibili semplicemente con l'uso dell'analogico destro, senza la necessità di premerlo.
Alzando al massimo il livello di difficoltà, é palpabile come l'intelligenza artificiale faccia il suo dovere, lasciando raramente sguarnita qualche zona del rettangolo verde, costringendoci così a cercare soluzioni differenti dal “dare la palla al più forte e lanciarlo a rete”. Gli stessi portieri paiono poi godere di un sostanziale miglioramento nella gestione della parate, che porta a vedere sporadicamente tuffi a vuoto, rendendoli ragionevolmente difficili da superare, anche settando la difficoltà al minimo. Il tutto ha la sua controparte anche quando é la compagine guidata dalla cpu ad attaccare, dando vita a palleggi e geometrie varie, dimostrando la capacità di leggere le nostre mosse e disposizioni in modo decisamente razionale.
Per rendere meglio l'idea, posizionandoci a in modo da marcare i centrocampisti avversari, i difensori non disdegnavano di fraseggiare anche davanti alla propria aria per spostare il gioco sulle fasce o cercare il lancio lungo, evitando il rischio di perdere palla sulla metà campo. Similarmente, i giocatori maggiormente quotati sfoderano i propri colpi migliori nei momenti più adatti, andando a incidere sui singoli episodi senza sembrare di poter ”vincere le partite da soli” rendendoli, ai fini del risultato, ulteriormente vicini alle loro controparti reali. Discreta anche la realizzazione dei contrasti anche se, in saltuarie occasioni, i nostri eroi ci sono sembrati troppo “leggeri” rispetto alla portata dei colpi subiti.
Guida pratica per diventare un Mito
Sebbene graficamente Pro Evolution Soccer 09 non si possa considerare un titolo pienamente “di nuova generazione”, si fanno notare alcune migliorie circoscritte ai modelli poligonali dei protagonisti e alla resa visiva del mando erboso. I calciatori vedono migliorati alcuni dettagli, soprattutto per quanto riguarda i campioni più famosi, resi con buona dovizia di particolari, mentre il pubblico e tutto quel che fa da contorno alle partite continua a mantenersi diversi gradini al di sotto della qualità media, benché sia da ricordare che, ai fini del divertimento, rimanga da considerarsi come un fattore secondario. Nuove animazioni fanno la loro comparsa, come deviazioni di tacco e colpi di classe dei vari fenomeni, mostrando buona fluidità, come del resto tutto il gioco, che non pare soffrire di particolari problemi di frame rate. Vi sono comunque alcune sbavature, visibili principalmente nelle collisioni tra poligoni dei calciatori, che perdono qualche punto li dove vi sono i bordi di magliette e altro materiale tecnico.Alla già ampia quantità di visuali disponibili, si aggiunge la telecamera verticale, che ci permetterà di seguire le “ostilità” in parallelo alla linea di centrocampo, tenendo come punto fisso il pallone o il giocatore selezionato.
Gradita sorpresa per i calciofili italiani é la telecronaca, affidata a Pierluigi Pardo e al sempre folkloristico José Altafini. Il commento, oltre ad essere decisamente puntuale (con rare imperfezioni) e adatto alle azioni svolte, si fregia della voce del simpatico italo-brasiliano, che porta con se tutta il suo repertorio di modi di dire che l'hanno reso uno dei più amati tra i cronisti in attività. La quantità di frasi sembra essere buona, tra pareri tecnici e le tipiche esagerazioni di Altafini. Basti pensare che, all'ennesimo gol subito, ci ha invitati a non presentarci il giorno dopo a agli allenamenti per evitare la contestazione dei tifosi. La scelta potrebbe rivelarsi la risposta migliore ad alcune rese che in passato avevano portato l'utente alla noia dopo un certo numero di partite.
Noia che anche da soli dovrebbe essere tenuta lontana dalla ampia scelta di modalità giocabili tra cui, come accennato poco sopra, fanno la loro comparsa la Champions League e “Diventa un Mito”. Il maggior trofeo continentale si presenta con le licenze ufficiali al completo, tanto da esibire una precisa riproduzione del torneo reale con tanto di filmati di presentazione, loghi e schermate di introduzione alle partite, portando con se l'atmosfera delle partite di coppa. Più innovativa l'esperienza ludica denominata “Diventa un Mito”, dove saremo chiamati a crearci un giocatore tutto nostro e a tentare la fortuna nel difficile mondo del pallone. Dopo aver usato l'editor per ricreare le fattezze che più ci aggradano, sceglieremo il ruolo in cui volerci specializzare e scenderemo in campo per giocare una partita davanti ai talent scout più importanti per cercare di metterci in mostra.
In base alla nostra prestazione, arriveranno diverse proposte di contratto (dove invece che guadagnare valuta corrente, verremo pagati in “punti”, differenza minimale che poteva però dare un pizzico di realismo in più), e da quel momento inizieremo un'avventura fatta di partite d'allenamento e trofei vari, alla ricerca di un posto in squadra e il tanto agognato successo. Dopo ogni match riceveremo un voto e in base a come ci saremo comportati, cambieranno le nostre skill. Il tutto é decisamente interessante e allungherà di molto l'interesse per PES 09, vista la diversa impostazione rispetto al classico modo di giocare. Sarà importante tenere a freno la propria irruenza e mantenere la posizione indicata dalla tattica del mister, cercando una buona intesa con i compagni e di non mandare all'aria un risultato acquisito con qualche passaggio scellerato.
Oltre al gioco in singolo e alle sfide con gli amici davanti alla stessa console, grande interesse gravita attorno alla modalità multiplayer online, che Konami promette essere disponibile per un massimo di quattro giocatori e totalmente rinnovata rispetto alla precedente, dove oltre ad un migliore “dialogo” tra le connessioni degli utenti, sarà presente anche la possibilità di sfidarsi usando i propri campioncini creati con “Diventa un Mito”.
Logicamente, nella nostra prova, non abbiamo potuto sperimentare il gioco online, che va così a posizionarsi come punto da testare a fondo in fase di recensione finale. Altrettanto sarà da analizzare la varietà e la completezza della IA, in modo da capirne l'effettiva capacità di tenere alta l'attenzione del giocatore sul lungo periodo. Ancora punti da sviscerare dunque, ma il campionato intrapreso da Pro Evolution Soccer 09 sembra aver preso una netta virata verso la zona più nobile della classifica.
Pro Evolution Soccer 2009
Pro Evolution Soccer 2009
Dopo le critiche ricevute per l'ultimo episodio della sua “creatura” calcistica, Shingo Takatsuka sembra aver messo alla frusta il suo team, capace in passato di sfornare titoli di valore assoluto ma apparso decisamente in affanno nella scorsa stagione. La prova sul campo di questo Pro Evolution Soccer 09 ha evidenziato diversi miglioramenti, che vanno dal lato puramente tecnico a quello strettamente ludico. Il comparto grafico non é eccelso, ma risulta comunque piacevole e funzionale al gioco, mentre il sonoro é impreziosito da una telecronaca puntuale e varia. La giocabilità, oltre ad essere supportata da animazioni fluide e quasi sempre credibili, gode di una rinnovata intelligenza artificiale, che pare in grado di imbastire azioni verosimiglianti, dando del filo da torcere all'utente che, tra le altre cose, dovrà prendere confidenza con una fisica del pallone migliorata in diversi punti. La nuova modalità “Diventa un Mito” promette tante ore di intrattenimento, le stesse ore che ci si augura possa offrire il multiplayer online. E' proprio questo uno dei fattori che, insieme alle routine dell'IA sul lungo periodo, saranno da testare in sede di recensione, per capire se Pro Evolution Soccer 09 condurrà un campionato vincente dopo il pregevole primo impatto. Palla al centro, la sfida é lanciata.