Pro Evolution Soccer 2012
Palla al centro
Con l'uscita prevista nel prossimo mese di Settembre, Pro Evolution Soccer sta avvicinandosi sempre più al proprio esordio sul mercato e, ovviamente, la pressione mediatica e l'interesse dei videogiocatori é alle stelle. Abbiamo dunque provato una versione “work in progress” del gioco, così da farci almeno una idea iniziale su quello che vedremo girare praticamente su ogni piattaforma disponibile. Dopo la prova dello scorso capitolo, innovativa in certi elementi ma non in grado di soddisfare pienamente, il team di Seabass arriva da mesi in cui ha diramato promesse e materiale riguardo a quella che, a sentire i comunicati, si preannuncia come una vera rivoluzione del marchio PES. Ma una rivoluzione é realmente in atto? Ovviamente, il solo modo per scoprirlo é indossare degli scarpini virtuali e scendere in campo!
Lo ammettiamo: il primo impatto con il nuovo gameplay ci ha spiazzato non poco. Appena preso il controllo dei nostri giocatori notiamo immediatamente un cambio della fisica dei corpi che, a nostro modo di vedere, tende a rendere i protagonisti più “leggeri” rispetto al passato, con quindi l'impressione di avere, generalmente, atleti più agili e facilmente guidabili, complice anche un affinato sistema di movimento a 360 gradi. Con palla o senza palla tutto appare più fluido, forse troppo rispetto ai tempi andati, imponendoci qualche partita di allenamento per prendere le misure alla nuova via battuta. Ovviamente il discorso non può che toccare immediatamente anche la fisica del pallone, uno dei lati storicamente positivi della saga e che, per fortuna, sembra essere rimasto a mostrare quanto di buono già mostrato negli anni passati.
I tiri si “sentono” già bene, mostrando forse qualche lieve impennata di velocità quando la palla é in fase discendente, ma nel complesso la versione da noi provata pare non aver voluto buttare via la buona tradizione a riguardo. Naturalmente per arrivare a tirare é necessario raggiungere prima la porta, magari con una fitta rete di passaggi. Quanto visto ci ha mostrato la necessità di prendere confidenza con un sistema legato alla precisione, sia per quanto riguarda la direzione verso cui indirizzeremo la palla, sia per la potenza assegnata al passaggio. I primi minuti di gioco sono infatti risultati pieni zeppi di palloni finiti in zone morte, in fallo laterale o, ancora peggio, tra i piedi di un avversario. Insomma, anche qui sarà necessario prendere le contromisure e ripassare un po' i fondamentali.
Vogliamo Mister X!
Stesso discorso ovviamente per i passaggi in profondità, ora più difficili da mettere a segno, soprattutto quando il nostro attaccante di riferimento starà scattando verso il centro dell'area, mentre avremo vita leggermente più facile per le palle indirizzate all'esterno. Più guidati i cross, ma visto l'andazzo ci viene spontaneo chiederci se la cosa dipenda unicamente dal livello di sviluppo della versione nelle nostre mani, visto che tutto il resto lascia pensare ad un sistema molto poco legato a binari e simili. Gli stessi giocatori soffrono meno del classico problema legato al vederli correre verso un pallone ormai perso col rischio di toccarlo e regalare all'avversario la rimessa laterale, il tutto inserito in un sistema che, come detto sopra, ne migliora la mobilità.
Di contro però abbiamo notato come l'importanza della velocità del singolo sia leggermente aumentata, con il risultato che raggiungere un attaccante in corsa con la palla risulta più complicato. I calciatori più rapidi sembrano poter contare su un discreto vantaggio rispetto al passato cosa che, se unita ad agilità e tecnica, li rende pericolosi come non mai. I migliori talenti del panorama mondiale come Messi, Cristiano Ronaldo e Rooney paiono essere quasi inarrestabili, sfoggiando sequenze di dribling e scatti capaci di mandare al manicomio anche il più difensivista dei giocatori. Per fortuna si fanno notare discreti movimenti difensivi dei nostri compagni (e degli avversari), poco inclini a farsi superare e a lasciare la punta antagonista sola davanti al portiere sebbene si possano notare ancora alcune amnesie, ma il lavoro sembra indirizzato verso la strada giusta.
Con l'uscita prevista nel prossimo mese di Settembre, Pro Evolution Soccer sta avvicinandosi sempre più al proprio esordio sul mercato e, ovviamente, la pressione mediatica e l'interesse dei videogiocatori é alle stelle. Abbiamo dunque provato una versione “work in progress” del gioco, così da farci almeno una idea iniziale su quello che vedremo girare praticamente su ogni piattaforma disponibile. Dopo la prova dello scorso capitolo, innovativa in certi elementi ma non in grado di soddisfare pienamente, il team di Seabass arriva da mesi in cui ha diramato promesse e materiale riguardo a quella che, a sentire i comunicati, si preannuncia come una vera rivoluzione del marchio PES. Ma una rivoluzione é realmente in atto? Ovviamente, il solo modo per scoprirlo é indossare degli scarpini virtuali e scendere in campo!
Lo ammettiamo: il primo impatto con il nuovo gameplay ci ha spiazzato non poco. Appena preso il controllo dei nostri giocatori notiamo immediatamente un cambio della fisica dei corpi che, a nostro modo di vedere, tende a rendere i protagonisti più “leggeri” rispetto al passato, con quindi l'impressione di avere, generalmente, atleti più agili e facilmente guidabili, complice anche un affinato sistema di movimento a 360 gradi. Con palla o senza palla tutto appare più fluido, forse troppo rispetto ai tempi andati, imponendoci qualche partita di allenamento per prendere le misure alla nuova via battuta. Ovviamente il discorso non può che toccare immediatamente anche la fisica del pallone, uno dei lati storicamente positivi della saga e che, per fortuna, sembra essere rimasto a mostrare quanto di buono già mostrato negli anni passati.
I tiri si “sentono” già bene, mostrando forse qualche lieve impennata di velocità quando la palla é in fase discendente, ma nel complesso la versione da noi provata pare non aver voluto buttare via la buona tradizione a riguardo. Naturalmente per arrivare a tirare é necessario raggiungere prima la porta, magari con una fitta rete di passaggi. Quanto visto ci ha mostrato la necessità di prendere confidenza con un sistema legato alla precisione, sia per quanto riguarda la direzione verso cui indirizzeremo la palla, sia per la potenza assegnata al passaggio. I primi minuti di gioco sono infatti risultati pieni zeppi di palloni finiti in zone morte, in fallo laterale o, ancora peggio, tra i piedi di un avversario. Insomma, anche qui sarà necessario prendere le contromisure e ripassare un po' i fondamentali.
Vogliamo Mister X!
Stesso discorso ovviamente per i passaggi in profondità, ora più difficili da mettere a segno, soprattutto quando il nostro attaccante di riferimento starà scattando verso il centro dell'area, mentre avremo vita leggermente più facile per le palle indirizzate all'esterno. Più guidati i cross, ma visto l'andazzo ci viene spontaneo chiederci se la cosa dipenda unicamente dal livello di sviluppo della versione nelle nostre mani, visto che tutto il resto lascia pensare ad un sistema molto poco legato a binari e simili. Gli stessi giocatori soffrono meno del classico problema legato al vederli correre verso un pallone ormai perso col rischio di toccarlo e regalare all'avversario la rimessa laterale, il tutto inserito in un sistema che, come detto sopra, ne migliora la mobilità.
Di contro però abbiamo notato come l'importanza della velocità del singolo sia leggermente aumentata, con il risultato che raggiungere un attaccante in corsa con la palla risulta più complicato. I calciatori più rapidi sembrano poter contare su un discreto vantaggio rispetto al passato cosa che, se unita ad agilità e tecnica, li rende pericolosi come non mai. I migliori talenti del panorama mondiale come Messi, Cristiano Ronaldo e Rooney paiono essere quasi inarrestabili, sfoggiando sequenze di dribling e scatti capaci di mandare al manicomio anche il più difensivista dei giocatori. Per fortuna si fanno notare discreti movimenti difensivi dei nostri compagni (e degli avversari), poco inclini a farsi superare e a lasciare la punta antagonista sola davanti al portiere sebbene si possano notare ancora alcune amnesie, ma il lavoro sembra indirizzato verso la strada giusta.
Pro Evolution Soccer 2012
Pro Evolution Soccer 2012
Una cosa é certa: non si potrà dire che il team al lavoro su PES non abbia puntato sull'innovazione. Le novità ci sono e si sentono, ma all'attuale livello di sviluppo non é ancora facile capire l'impatto che avranno sul prodotto completto. Fisica rivista, comandi reinventati e comparto tecnico affinato. Tutto suona molto bene, ma deveriuscire a regolare qualche conto con una certa leggerezza dei giocatori, portieri incerti e altri automatismi da registrare (come direbbe qualche mister blasonato). Aspettiamo dunque il gioco completo per iniziare questo nuovo campionato!