Project Altered Beast

Icona dei tempi che furono, Altered Beast è un titolo di cui, considerando le recenti riedizioni di capolavori del calibro di Outrun e Ninja Gaiden, francamente si sentiva un po' la mancanza. Per quanti non ne conoscessero la features, il gioco firmato SEGA, nato come Arcade e successivamente convertito per la console a 16 bit MegaDrive, era un beat em' up a scorrimento in due dimensioni in cui occorreva oltrepassare cinque livelli stracolmi di aberrazioni genetiche di ogni genere, utilizzando la capacità del nostro eroe di mutare il proprio corpo in dantesche figure animaloidi. Fortunatamente per noi e per quanti non ne hanno potuto apprezzare le doti nel lontano 1988, la casa di Sonic ha ben veduto di riproporlo in versione riveduta e corretta, ovviamente aggiornato nella forma ma del tutto identico alla versione originale nella sostanza.
In particolare, la recente demo rilasciata attraverso il magazine nipponico Dengeki, pacchetto peraltro già esibito in occasione dello scorso Tokyo Game Show, ci ha dato la possibilità di mettere le mani su una versione giocabile del titolo targato SEGA e di stendere un primo, sommario, giudizio sul gioco disponibile anche in Italia dal prossimo mese di Febbraio.


Affidato agli stessi autori di House of the Dead - Wow Entertainment - e passato dall' universo 2D a quello a tre dimensioni, Project Altered Beast ci da la possibilità di prendere il controllo di Ruke Custard, agente speciale di una non ben precisata organizzazione para governativa americana incaricato di investigare sulle strane apparizioni avvenute all'interno di una piccola cittadina californiana. Il giovane Ruke si vedrà ben presto costretto ad affrontare orde di umanoidi di ogni sorta sfruttando la propria capacità di mutare, attraverso un congegno impiantato nel proprio corpo, in mostruose creature ispirate a possenti specie animali.
Nella demo a nostra disposizione era possibile utilizzare tre trasformazioni diverse, lupo, minotauro e yeti (utilizzabili in qualunque momento tramite la semplice pressione del tasto cerchio) ed affrontare la prima parte della prima missione del gioco fino al classico scontro con il boss (di dimensioni generosissime) di fine livello. Tecnicamente parlando Project Altered Beast non propone nulla di veramente nuovo, accostando ad un sistema di gioco collaudato, di chiara ispirazione splatter e con ambientazioni del tutto simili a quelle già viste in The House of The Dead, un livello tecnico tutto sommato accettabile che alterna fantastici filmati in CG utilizzati per il morphing del nostro alter ego digitale, ad alcuni problemi sia al livello di pulizia delle texture (vero punto debole della console di casa Sony) che, in senso più generale, alla varietà delle locazioni di gioco o almeno di quelle presenti nella demo.


L'azione incessante, il sistema di controllo semplice ed intuitivo, un comparto sonoro più che discreto, potrebbero far emergere Project Altered Beast dal già saturo mercato degli action game in tre dimensioni. Non resta quindi che attendere il prossimo mese di Febbraio per avere un giudizio definitivo su un titolo che al momento rappresenta un pilastro del videoludo di vecchia generazione.
Project Altered Beast

Project Altered Beast

Dopo oltre quindici anni di assenza, SEGA rispolvera uno dei migliori beat em'up a scorrimento degli anni ottanta nel tentativo di competere con la già folta schiera di action games disponibili per PS2. Un gioco che appare rinnovato nella forma ma perfettamente in linea con l'originale nella propria sostanza.

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