Bloodborne
Dopo essere passati a miglior vita almeno una quarantina di volte durante la nostra sessione cordialmente concessa dal team Sony, abbiamo la fortuna di anticiparvi qualche indiscrezione circa la nuova fatica edita dai ragazzi di From Software, giusto in attesa del momento in cui il medesimo uscirà in esclusiva per PlayStation 4. Siete curiosi di sapere come il gioco ci ha messo alla prova?
Il nostro protagonista ha un brutto risveglio all'interno di una clinica a dir poco macabra, ed intorno a lui cominciano a crearsi creature agghiaccianti, che lo risucchiano all'interno di una dimensione parallela simile ad un piccolo giardino dell'Eden. Di primo acchito pensavamo che sarebbe stato meglio prendere una sdraio e concederci qualche lungo minuto di riposo, ma alla fine ci siamo fatti coraggio e siamo tornati all'interno del mondo corrotto di Yharnam, una città dimenticata da Dio dove ogni cittadino ha subito una strana trasformazione, che lo ha fatto diventare simile a creature infernali uscite dal miglior bestiario del folklore di fine medioevo.
Dal punto di vista dell'ambientazione, Bloodborne colpisce per i suoi paesaggi gotici ricchi di particolari sublimi, che vengono maggiormente valorizzati grazie all'ottima resa del motore grafico su cui la PlayStation 4 può fare affidamento. L'alta definizione ci ha permesso infatti di esultare di fronte ad ottimi effetti particellari, coadiuvati dal concetto che le ambientazioni giocano molto su una scenografia in chiaro/scuro, elemento che incentiva il giocatore a soffermarsi parecchio nell'ammirare i fondali confezionati per l'occasione. Dal punto di vista estetico, il gioco é molto affascinante e ci é piaciuto a dismisura.
Chiaramente, dato che la mano dietro alla creazione é di Hidetaka Miyazaki, lo stampo e lo stile del gioco richiamano moltissimo da vicino i vari Dark Souls precedenti ma, fondamentalmente, quello che cambia oltre all'aspetto del protagonista e dei mostri sembra essere anche la gestione dell'IA, poiché il gioco durante il nostro test si é presentato molto più dinamico del previsto. Non solo abbiamo avuto difficoltà a memorizzare gli eventuali pattern dei mob sparsi per la città, ma abbiamo notato come i medesimi preferiscano adescare i poveri giocatori in folti gruppi agguerriti, ma soprattutto in grado di coprire tutti gli eventuali range di fuoco al fine di renderci la vita estremamente difficile (in tutti i sensi!). Fortunatamente tutte le armi che potevamo scegliere in sede di creazione potevano trasformarsi in armi a due mani, così da estendere un pochettino la gittata al fine di colpire un po' più lontano, sacrificando però la prontezza dei nostri colpi. Nessuna dolce nota circa l'arma a distanza, simile ad un archibugio, visto che i colpi non hanno inferto eccessivo danno nemmeno alle creature più deboli che abbiamo incontrato.
Anche la mappa ci é sembrata molto districata e ben distribuita, e non sono mancati i colpi di scena in sala di prova quando altri colleghi, più concentrati sull'esplorazione, si sono ritrovati a sondare zone inesplorate, andando a caccia in alcune aree extra che non prevedevano l'incontro con la fantomatica Bestia Clericale, boss finale della nostra versione di test.
Il comparto audio é molto attinente e ricco di pathos, le musiche che ci hanno accompagnato durante le nostre innumerevoli morti sono state adeguate ed anche la localizzazione, in lingua nostrana, per quel poco che abbiamo potuto ascoltare, non ci é sembrata per niente male. Unico neo i caricamenti, che in questa particolare versione si sono dimostrati eccessivamente lunghi, elemento che ha appesantito leggermente la nostra percorrenza in questo mondo irto di pericoli e dove una lanterna, in alternativa del vecchio falò di Dark Souls, non ci é mai sembrata così bella da vedere.
Abbiamo comunque grosse aspettative riguardo al titolo e non vediamo l'ora di testare la versione completa, così da potervi elargire maggiori particolari in sede di recensione. Al momento, Bloodborne ci sembra veramente un ottimo prodotto!
Un patto di sangue e le sue conseguenze
Il nostro protagonista ha un brutto risveglio all'interno di una clinica a dir poco macabra, ed intorno a lui cominciano a crearsi creature agghiaccianti, che lo risucchiano all'interno di una dimensione parallela simile ad un piccolo giardino dell'Eden. Di primo acchito pensavamo che sarebbe stato meglio prendere una sdraio e concederci qualche lungo minuto di riposo, ma alla fine ci siamo fatti coraggio e siamo tornati all'interno del mondo corrotto di Yharnam, una città dimenticata da Dio dove ogni cittadino ha subito una strana trasformazione, che lo ha fatto diventare simile a creature infernali uscite dal miglior bestiario del folklore di fine medioevo.
Dal punto di vista dell'ambientazione, Bloodborne colpisce per i suoi paesaggi gotici ricchi di particolari sublimi, che vengono maggiormente valorizzati grazie all'ottima resa del motore grafico su cui la PlayStation 4 può fare affidamento. L'alta definizione ci ha permesso infatti di esultare di fronte ad ottimi effetti particellari, coadiuvati dal concetto che le ambientazioni giocano molto su una scenografia in chiaro/scuro, elemento che incentiva il giocatore a soffermarsi parecchio nell'ammirare i fondali confezionati per l'occasione. Dal punto di vista estetico, il gioco é molto affascinante e ci é piaciuto a dismisura.
Chiaramente, dato che la mano dietro alla creazione é di Hidetaka Miyazaki, lo stampo e lo stile del gioco richiamano moltissimo da vicino i vari Dark Souls precedenti ma, fondamentalmente, quello che cambia oltre all'aspetto del protagonista e dei mostri sembra essere anche la gestione dell'IA, poiché il gioco durante il nostro test si é presentato molto più dinamico del previsto. Non solo abbiamo avuto difficoltà a memorizzare gli eventuali pattern dei mob sparsi per la città, ma abbiamo notato come i medesimi preferiscano adescare i poveri giocatori in folti gruppi agguerriti, ma soprattutto in grado di coprire tutti gli eventuali range di fuoco al fine di renderci la vita estremamente difficile (in tutti i sensi!). Fortunatamente tutte le armi che potevamo scegliere in sede di creazione potevano trasformarsi in armi a due mani, così da estendere un pochettino la gittata al fine di colpire un po' più lontano, sacrificando però la prontezza dei nostri colpi. Nessuna dolce nota circa l'arma a distanza, simile ad un archibugio, visto che i colpi non hanno inferto eccessivo danno nemmeno alle creature più deboli che abbiamo incontrato.
Anche la mappa ci é sembrata molto districata e ben distribuita, e non sono mancati i colpi di scena in sala di prova quando altri colleghi, più concentrati sull'esplorazione, si sono ritrovati a sondare zone inesplorate, andando a caccia in alcune aree extra che non prevedevano l'incontro con la fantomatica Bestia Clericale, boss finale della nostra versione di test.
Il comparto audio é molto attinente e ricco di pathos, le musiche che ci hanno accompagnato durante le nostre innumerevoli morti sono state adeguate ed anche la localizzazione, in lingua nostrana, per quel poco che abbiamo potuto ascoltare, non ci é sembrata per niente male. Unico neo i caricamenti, che in questa particolare versione si sono dimostrati eccessivamente lunghi, elemento che ha appesantito leggermente la nostra percorrenza in questo mondo irto di pericoli e dove una lanterna, in alternativa del vecchio falò di Dark Souls, non ci é mai sembrata così bella da vedere.
Abbiamo comunque grosse aspettative riguardo al titolo e non vediamo l'ora di testare la versione completa, così da potervi elargire maggiori particolari in sede di recensione. Al momento, Bloodborne ci sembra veramente un ottimo prodotto!
Bloodborne
Bloodborne
Non vediamo l'ora di darvi qualche accenno extra in merito all'opera, restate sintonizzati per saperne di più, visto che l'uscita del gioco é praticamente alle porte..