Project Zero 2: Crimson Butterfly

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In questa escalation di terrore per quello che potrà accadere girato l'angolo o aperta la porta, gioca un ruolo fondamentale l'assenza di armi, la sensazione di totale incertezza contro le creature che affronteremo e la mancanza di punti di riferimento della trama, nel quale il giocatore si troverà catapultato senza capire effettivamente quando e dove aspettarsi il colpo di scena. La vera protagonista infatti non è Mio, è il villaggio. La co-protagonista la trama. Mio è solo una comparsa, una ragazza come tante che di per se è solo il pretesto per addentrarci dove mai dovremmo mettere piede. Di lei nulla, nessun indizio, nessun cenno personale, niente di niente. Il gioco deve incutere terrore, lei è solo uno dei binari che lo trasporta. Lei, con la sua debolezza, una ragazza che incarna perfettamente la figura di fanciulla indifesa che contribuisce a ricreare quel senso di piccolezza dinnanzi all'incubo che ci si dipana davanti. E' indubbio che Fatal Frame 2 riesca a regalare emozioni forti, e che a conti fatti sia un gioco davvero agghiacciante. Il film interattivo ricreato da Tecmo però ha la pigrezza si catturare lo spettatore più per la trama, le atmosfere cupe e il continuo senso di paura generato anche solo dai rumori dei passi, che per le meccaniche di un gameplay ancora troppo simile al precedente episodio.

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Se in quanto a trama e senso di coinvolgimento un grande passo in avanti è stato fatto, lo stesso discorso non tocca anche la giocabilità, dove nel primo capitolo l'idea della macchina fotografica poteva sembrare originale, ma dove stavolta le novità si contano sul dito di una mano monca. Project Zero non era un survial horror ricco d'azione alla Resident Evil, ne il teatro di abominevoli oscenità come in Silent Hill, ma si dimostrava più vicino all'incubo, all'irreale follia di una mente paranoica invasa da ricordi e visioni. Non più zombie e mostri a tonnellate, ma fantasmi, anime dannate che continuano a frequentare i luoghi della loro ingiusta, crudele e tragica morte. Fatal Frame 2 è questo e molto altro: è una nuova vicenda, ha una nuova protagonista e un'ambientazione più spettrale, ma soprattutto fa più paura. Seguendo le orme del predecessore garantisce un continuo senso di terrore, ma sul fronte delle cose da fare il risultato è altalenante. Si gira per le camere, si raccolgono gli oggetti luccicanti e si vede un po' con cosa interagire. Gli enigmi, veramente banali e di facilissima risoluzione sembrano solo un momento di pausa tra un pasto e l'altro, fatto di filmati in fmv o di scontri con spiriti tramite la macchina fotografica, di cui alla fine si fa una grande indigestione.

La sensazione è quella che, quasi da vero "film" interattivo, il raccontare venga prima del giocare. E se allora siamo su livelli altissimi per quanto riguarda storyboard, coinvolgimento, atmosfera e così via discorrendo, lo stesso discorso non lo si può proferire per la giocabilità. La possibilità di potenziare la macchina (molto più che nel primo episodio), non dona la freschezza che ci saremmo aspettati. Ma di fronte a un simile spettacolo di terrore, è davvero difficile lamentarsi. La grafica ha quel qualcosa in più che, insieme a un reparto sonoro ad altissimi livelli, riesce a suggestionare il giocatore, che immedesimandosi nei panni della povera Mio difficilmente girerà "tranquillo" nelle varie locazioni spettrali. Il reparto audio\visivo di Fatal Frame 2 va oltre le lugubri abitazioni, oltre i perfetti filmati in fmv o le splendide animazioni della protagonista. Quel che colpisce è l'atmosfera funerea, quel terrore che riesce a colpire l'immaginazione, che arriva dove la computer grafica non potrà mai arrivare. Ed è così che questo titolo ci cattura, non tanto per la paura di quel che avviene, ma la paura di quel che potrebbe avvenire, un titolo che ci dona tanto terrore solo per il fatto di ritrovarci là da soli nel villaggio. Non servono mostri, sparatorie e quant'altro, bastano delle piccole urla di sottofondo, la totale assenza di luce e un po' di atmosfera per farci ritornare bambini capaci di tremare nel proprio letto per le ombre che si muovono nella stanza.

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Project Zero 2: Crimson Butterfly

Project Zero 2: Crimson Butterfly

Un costante senso di inquietudine accompagna il giocatore sin dalle fasi iniziali di gioco fino alla conclusione. I passaggi più cruenti, scanditi spettacolarmente da una regia maestra nel ricreare terrore, sono intervallati solamente da momenti dove la tensione si può tagliare a fette, mentre quelli di assoluta tranquillità sono rari come gli spettri buoni di questo gioco. Fatal Frame 2 ha tutte le carte in regola per catturare l'attenzione grazie a un'atmosfera inquietante, che non risparmia scene cruente e scatti improvvisi dalla poltrona di casa allo spettatore, con tutta una serie di espedienti tipici del filone horror. E' tutto già visto, ma la suspense è efficace. Molto efficace. Rimane da vedere in ambito di recensione dove potrà puntare questo prodotto che, in quanto a gameplay appare ancora troppo simile al vecchio episodio.

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