Race Driver GRID 2
di
Codemasters scalda i motori
Race Driver GRID é un titolo molto particolare. Stiamo parlando di un gioco uscito nell'ormai lontano 2008, capace di crearsi una buon numero di fan, non per forza legati alla saga di TOCA, su cui Codemasters ha basato il proprio, ennesimo, successo. Passati ben cinque anni, periodo dopo il quale diversi giocatori continuano a correre imperterriti per le strade di GRID, sta per giungere Race Driver GRID 2 che, salvo problemi dell'ultima ora, troveremo sugli scaffali dei nostri negozi alla fine del mese di maggio. Per prepararci all'evento abbiamo avuto l'occasione di mettere le mani sopra ad una versione “work in pogress” del gioco dove abbiamo trovato, a nostra disposizione, cinque gare e alcune vetture per correre. Sappiamo bene che nel futuro di GRID 2 ci saranno molteplici modalità da giocare da soli o in compagnia, ma questo test si é basato su alcuni stralci della carriera che, comunque, sappiamo essere il cuore pulsante dell'esperienza single player di quasi tutti i titoli di guida moderni.
La base é sempre la stessa: una manciata di opzioni per creare il nostro pilota virtuale e lanciarsi alla ricerca di un po' di successo nel mondo delle corse. Giusto una gara di prova, per poi ritrovarsi dentro ad una officina non proprio all'ultima moda, dove farsi aiutare da un buon meccanico alla ricerca della giusta occasione per far valere le proprie qualità al volante. Attorno a noi una marea di possibilità e opzioni.... però ancora bloccate, vista la natura di anteprima della copia in nostro possesso. Una rapida occhiata in giro e poi di corsa a vedere le competizioni disponibili. Per quanto visto, ci sono davvero poche sorprese o, per meglio dire, compaiono le conferme che gli appassionati cercavano. Torna la formula che ci vedrà impegnati a girare intorno al mondo per partecipare a gare di ogni categoria, con una suddivisione alla base che vede sempre presenti le tre aree geografiche principali: Stati Uniti, Europa e Asia.
Correre in pista, sfidarsi su circuiti cittadini o gettarsi per le strade di montagna alla ricerca delle derapate migliori. Queste, in sintesi, le possibilità che il marchio di GRID sembra metterci ancora davanti, sempre in un contesto tradizionale, quantomeno riguardo alla tipologia di contenuti. Ovviamente, però, in queste situazioni é solo il salire in macchina e iniziare a guidare che può darci il vero metro di giudizio per capire qualche cosa di più sul gioco in questione, motivo per cui non abbiamo perso troppo tempo e siamo scesi in pista. GRID 2 fa parte di quella vasta serie di titoli motoristici per console che offrono uno stile di guida non certo simulativo, ma verosimigliante. Inutile dire che non sarà questo il videogame adatto agli amanti delle simulazioni dure e pure, ma non aspettatevi nemmeno un gameplay smaccatamente arcade. “Compromesso” é la parola d'ordine, ma questo non deve essere preso come un fattore negativo.
Tra arcade e simulazione
Si, perché il compromesso di cui stiamo parlando va a crearsi esattamente a metà tra la difficoltà di guida e la soddisfazione percepita nel riuscire a domare il proprio veicolo. Appena messe le mani sul volante e i piedi sui pedali non farete troppa fatica a guidare la vostra vettura, quantomeno per quello che possiamo considerare il “minimo sindacale”. Poi, riuscire a mettere insieme una gara decente, é un altro paio di maniche, ovviamente considerando la nostra prestazione in base al livello di difficoltà scelto. Partendo da una impostazione media e selezionando i danni alle vetture al livello massimo non abbiamo avuto problemi di sorta ad arrivare tra i primi di ogni gara, naturalmente prendendo un minimo la mano con il set (più che tradizionale) di controlli. La sfida non é stata certo impossibile, ma l'esperienza é risultata ottima per rendersi conto del fatto che la gestione della vettura mostra sin da questo punto (non troppo avanzato) di sviluppo un attento bilanciamento nei suoi fattori cardine.
Tantissimo si gioca sulla capacità di saper gestire il dualismo tra uso del gas e dei freni, in modo da poter impostare le curve nella maniera più pulita possibile e riuscire a guadagnare tempo prezioso per vincere. Come in passato, importantissimo é riuscire a “dosare” l'utilizzo delle proprie dita in base alla vettura che useremo, tanto che questo breve assaggio ci ha già messo alla guida di veicoli totalmente differenti tra loro. Doversi approcciare ad una gara con una Honda s2000 é un conto, farlo alla guida della Ford Mustang Boss 203 é un altro paio di maniche. Il bolide più estremo con cui ci siamo misurati é stata la Bugatti Veyron 16.4 Super Sport e vi assicuriamo che abbiamo dovuto impegnarci non poco per riuscire a prendere le misure con la potenza dei suoi cavalli e la gestione dello sterzo in modo da non finire contro i muretti di protezione. Dopo uno scontro il vostro bolide potrebbe andare più lento o avere problemi a tenere la direzione desiderata, senza contare la possibilità che vi esploda una gomma, cosa che comprometterà la gara, quindi meglio evitare di fare la conoscenza di muri, protezioni e altri elementi di contorno.
In attesa del semaforo verde
Si, perché selezionare i danni a livello completo significa dover tenere sempre presente che la vettura, per quanto possa essere resistente il modello a nostra disposizione, potrebbe avere un incidente e calare sensibilmente di prestazione se non, addirittura, costringerci al ritiro. Occhio, quindi, anche per quel che riguarda la fisica delle collisioni. In alcune situazioni potreste anche avvantaggiarvi nell'appoggiare i vostri sportelli ad un avversario, ma tendenzialmente ci siamo resi conto che la manovra risulta molto più pericolosa che in passato, facendoci optare per la ricerca di una guida pulita. I rischi ci sono ed é meglio non sottovalutarli. Di pari passo con questo elemento, viaggia l'intelligenza artificiale dei nostri avversari. Nelle nostre prove, come detto in precedenza, non abbiamo notato particolari problemi a sconfiggere i piloti mossi dalla CPU a difficoltà normale, ma salendo di livello ci siamo trovati davanti ad una sfida ben tarata, andando a creare un panorama che, allo stato attuale, lascia intravedere un modello adatto a qualsiasi tipologia di giocatore. Scordatevi i “trenini” di avversari: i vostri contendenti se le danno di santa ragione, difficilmente imitano chi li precede e, talvolta, commettono errori “umani” nel tentativo di compiere una manovra al limite.
Inutile mettersi a parlare di tecnica allo stato attuale, ma é necessario ricordare che, sin dai primi annunci del gioco, il team di sviluppo ha fatto sapere che non avrebbe implementato la visuale interna, un discreto smacco per i molti appassionati. Vi possiamo confermare la presenza di sole quattro visuali, due da dietro le vetture, una dal cofano e una quasi a livello dell'asfalto. La motivazione della scelta di Codemasters é dovuta al miglioramento grafico del gioco, con un impatto visivo ampliato e tantissimi elementi a schermo. Sebbene sia necessario attendere la versione definitiva del gioco per capire se l'upgrade sarà tale da farci perdonare questa assenza, vi possiamo già dire che girare di notte con la nostra macchina sul circuito cittadino di una Parigi illuminata a festa é un'esperienza davvero mozzafiato.
Diminuiamo i giri del motore, alziamo il piede dal pedale e torniamo ai box. Scendiamo dall'auto, leviamo il casco e facciamo un sorriso, soddisfatti per questo primo impatto. Però se c'é una cosa che il mondo dei motori ci ha insegnato é che é impossibile tirare le somme prima di scendere in pista per la gara vera e propria. Troppi elementi da misurare assieme, per capire il reale valore di un progetto quando la bagarre é ancora lontana. Limitiamoci ad aspettare con pazienza la fine di maggio portando con noi una serie di buone sensazioni che speriamo vengano confermate a pieno.
Race Driver GRID é un titolo molto particolare. Stiamo parlando di un gioco uscito nell'ormai lontano 2008, capace di crearsi una buon numero di fan, non per forza legati alla saga di TOCA, su cui Codemasters ha basato il proprio, ennesimo, successo. Passati ben cinque anni, periodo dopo il quale diversi giocatori continuano a correre imperterriti per le strade di GRID, sta per giungere Race Driver GRID 2 che, salvo problemi dell'ultima ora, troveremo sugli scaffali dei nostri negozi alla fine del mese di maggio. Per prepararci all'evento abbiamo avuto l'occasione di mettere le mani sopra ad una versione “work in pogress” del gioco dove abbiamo trovato, a nostra disposizione, cinque gare e alcune vetture per correre. Sappiamo bene che nel futuro di GRID 2 ci saranno molteplici modalità da giocare da soli o in compagnia, ma questo test si é basato su alcuni stralci della carriera che, comunque, sappiamo essere il cuore pulsante dell'esperienza single player di quasi tutti i titoli di guida moderni.
La base é sempre la stessa: una manciata di opzioni per creare il nostro pilota virtuale e lanciarsi alla ricerca di un po' di successo nel mondo delle corse. Giusto una gara di prova, per poi ritrovarsi dentro ad una officina non proprio all'ultima moda, dove farsi aiutare da un buon meccanico alla ricerca della giusta occasione per far valere le proprie qualità al volante. Attorno a noi una marea di possibilità e opzioni.... però ancora bloccate, vista la natura di anteprima della copia in nostro possesso. Una rapida occhiata in giro e poi di corsa a vedere le competizioni disponibili. Per quanto visto, ci sono davvero poche sorprese o, per meglio dire, compaiono le conferme che gli appassionati cercavano. Torna la formula che ci vedrà impegnati a girare intorno al mondo per partecipare a gare di ogni categoria, con una suddivisione alla base che vede sempre presenti le tre aree geografiche principali: Stati Uniti, Europa e Asia.
Correre in pista, sfidarsi su circuiti cittadini o gettarsi per le strade di montagna alla ricerca delle derapate migliori. Queste, in sintesi, le possibilità che il marchio di GRID sembra metterci ancora davanti, sempre in un contesto tradizionale, quantomeno riguardo alla tipologia di contenuti. Ovviamente, però, in queste situazioni é solo il salire in macchina e iniziare a guidare che può darci il vero metro di giudizio per capire qualche cosa di più sul gioco in questione, motivo per cui non abbiamo perso troppo tempo e siamo scesi in pista. GRID 2 fa parte di quella vasta serie di titoli motoristici per console che offrono uno stile di guida non certo simulativo, ma verosimigliante. Inutile dire che non sarà questo il videogame adatto agli amanti delle simulazioni dure e pure, ma non aspettatevi nemmeno un gameplay smaccatamente arcade. “Compromesso” é la parola d'ordine, ma questo non deve essere preso come un fattore negativo.
Tra arcade e simulazione
Si, perché il compromesso di cui stiamo parlando va a crearsi esattamente a metà tra la difficoltà di guida e la soddisfazione percepita nel riuscire a domare il proprio veicolo. Appena messe le mani sul volante e i piedi sui pedali non farete troppa fatica a guidare la vostra vettura, quantomeno per quello che possiamo considerare il “minimo sindacale”. Poi, riuscire a mettere insieme una gara decente, é un altro paio di maniche, ovviamente considerando la nostra prestazione in base al livello di difficoltà scelto. Partendo da una impostazione media e selezionando i danni alle vetture al livello massimo non abbiamo avuto problemi di sorta ad arrivare tra i primi di ogni gara, naturalmente prendendo un minimo la mano con il set (più che tradizionale) di controlli. La sfida non é stata certo impossibile, ma l'esperienza é risultata ottima per rendersi conto del fatto che la gestione della vettura mostra sin da questo punto (non troppo avanzato) di sviluppo un attento bilanciamento nei suoi fattori cardine.
Tantissimo si gioca sulla capacità di saper gestire il dualismo tra uso del gas e dei freni, in modo da poter impostare le curve nella maniera più pulita possibile e riuscire a guadagnare tempo prezioso per vincere. Come in passato, importantissimo é riuscire a “dosare” l'utilizzo delle proprie dita in base alla vettura che useremo, tanto che questo breve assaggio ci ha già messo alla guida di veicoli totalmente differenti tra loro. Doversi approcciare ad una gara con una Honda s2000 é un conto, farlo alla guida della Ford Mustang Boss 203 é un altro paio di maniche. Il bolide più estremo con cui ci siamo misurati é stata la Bugatti Veyron 16.4 Super Sport e vi assicuriamo che abbiamo dovuto impegnarci non poco per riuscire a prendere le misure con la potenza dei suoi cavalli e la gestione dello sterzo in modo da non finire contro i muretti di protezione. Dopo uno scontro il vostro bolide potrebbe andare più lento o avere problemi a tenere la direzione desiderata, senza contare la possibilità che vi esploda una gomma, cosa che comprometterà la gara, quindi meglio evitare di fare la conoscenza di muri, protezioni e altri elementi di contorno.
In attesa del semaforo verde
Si, perché selezionare i danni a livello completo significa dover tenere sempre presente che la vettura, per quanto possa essere resistente il modello a nostra disposizione, potrebbe avere un incidente e calare sensibilmente di prestazione se non, addirittura, costringerci al ritiro. Occhio, quindi, anche per quel che riguarda la fisica delle collisioni. In alcune situazioni potreste anche avvantaggiarvi nell'appoggiare i vostri sportelli ad un avversario, ma tendenzialmente ci siamo resi conto che la manovra risulta molto più pericolosa che in passato, facendoci optare per la ricerca di una guida pulita. I rischi ci sono ed é meglio non sottovalutarli. Di pari passo con questo elemento, viaggia l'intelligenza artificiale dei nostri avversari. Nelle nostre prove, come detto in precedenza, non abbiamo notato particolari problemi a sconfiggere i piloti mossi dalla CPU a difficoltà normale, ma salendo di livello ci siamo trovati davanti ad una sfida ben tarata, andando a creare un panorama che, allo stato attuale, lascia intravedere un modello adatto a qualsiasi tipologia di giocatore. Scordatevi i “trenini” di avversari: i vostri contendenti se le danno di santa ragione, difficilmente imitano chi li precede e, talvolta, commettono errori “umani” nel tentativo di compiere una manovra al limite.
Inutile mettersi a parlare di tecnica allo stato attuale, ma é necessario ricordare che, sin dai primi annunci del gioco, il team di sviluppo ha fatto sapere che non avrebbe implementato la visuale interna, un discreto smacco per i molti appassionati. Vi possiamo confermare la presenza di sole quattro visuali, due da dietro le vetture, una dal cofano e una quasi a livello dell'asfalto. La motivazione della scelta di Codemasters é dovuta al miglioramento grafico del gioco, con un impatto visivo ampliato e tantissimi elementi a schermo. Sebbene sia necessario attendere la versione definitiva del gioco per capire se l'upgrade sarà tale da farci perdonare questa assenza, vi possiamo già dire che girare di notte con la nostra macchina sul circuito cittadino di una Parigi illuminata a festa é un'esperienza davvero mozzafiato.
Diminuiamo i giri del motore, alziamo il piede dal pedale e torniamo ai box. Scendiamo dall'auto, leviamo il casco e facciamo un sorriso, soddisfatti per questo primo impatto. Però se c'é una cosa che il mondo dei motori ci ha insegnato é che é impossibile tirare le somme prima di scendere in pista per la gara vera e propria. Troppi elementi da misurare assieme, per capire il reale valore di un progetto quando la bagarre é ancora lontana. Limitiamoci ad aspettare con pazienza la fine di maggio portando con noi una serie di buone sensazioni che speriamo vengano confermate a pieno.