Rainbow Six Lockdown
Ormai lo sapete tutti: il team Rainbow è un'elite di agenti speciali impegnati nella lotta contro il terrorismo, ideata da Tom Clancy per i suoi romanzi e presa in prestito per gli sparatutto in prima persona tattici di Ubisoft. Messo insieme e diretto dall'ex agente della CIA John Clark, il team Rainbow si occupa generalmente di situazioni particolarmente scottanti in ambito internazionale. Quella a cui stanno andando incontro, tuttavia, è una circostanza a cui Domingo Chavez e i suoi uomini non sono abituati, in quanto anziché vestire i panni del cacciatore, questa volta dovranno impersonare la preda. Un gruppo di terroristi, infatti, è riuscito a scoprire l'esistenza dell'organizzazione e a rapirne un componente. A voi, quindi, spetterà il compito di dirigere le azioni per riportare alla luce il compagno segregato.
Più armi
In questo quarto capitolo della serie, denominato Lockdown (da qui in poi RSL), vestirete i panni alternativamente del team leader Domingo Chavez e del cecchino Dieter Weber, alternando così missioni classiche ad altre in cui dovrete aprire la strada ai vostri compagni dalla cima di una torre, a suon di fucilate (di precisione, ovviamente).
Le missioni saranno 16 (ciascuna delle quali spezzettate in 2 o 3 segmenti) ambientate sia indoor sia outdoor, in località che vanno dall'Algeria al sud Africa, da Marsiglia ad Amsterdam. Per l'occasione potrete scegliere tra armamentario più vasto, la cui scelta ad inizio missione avverrà sulla base di una fase di briefing questa volta animata.
Multinazionale
I vostri compagni (10 in tutto, provenienti dalle più disparate nazioni e con l'inclusione di donne) usciranno dall'anonimato per mostrare il proprio lato umano: durante i caricamenti verranno mostrate vere e proprie schede informative su ciascun componente, che potrete riconoscere durante le missioni grazie alla dettagliata ricostruzione dei lineamenti del viso. Anche il primo impatto con il gioco ha in serbo una sorpresa: la visuale includerà i contorni del visore di Dingo che, oltre a sembrare eccesso di zelo nella cura dei dettagli, vi complicherà la vita appannandosi in caso di condizioni climatiche avverse, oppure scheggiandosi se verrete colpiti, rendendovi ulteriormente difficile il prosieguo della missione.
AI a tre livelli
Le vere novità che influiranno nella giocabilità del titolo riguardano però altri aspetti, come l'AI dei nemici, in questo RSL suddivisa in tre livelli: un primo livello ricrea il modo di combattere di guerriglieri inesperti, privi di alcuna tattica di combattimento. Proseguendo lungo le missioni avrete a che fare con il secondo livello di AI, la cui peculiarità consisterà nell'adozione di strategie offensive, come il lancio di una granata per guadagnare tempo e l'utilizzo del fuoco di copertura. L'ultimo livello, infine, è caratterizzato dalla stessa organizzazione dei vostri compagni di squadra, includendo le irruzioni nelle stanze e la creazione di diversivi. Ovviamente anche il comportamento dei vostri commilitoni si è evoluto: essi assumeranno posizionamenti strategici e controlleranno accuratamente il terreno durante i loro movimenti. La fase di impartizione dei comandi, inoltre, è diventata meno laboriosa, grazie a un menu più intuitivo e rapido da consultare, derivato dal "cugino" Ghost Recon 2.
Motore nuovo
Con l'approdo di RS3 sulle console la saga si è fatta apprezzare a un pubblico più ampio ma, mentre il passaggio sull'hardware Microsoft è stato indolore, lo stesso non si può dire per la versione vista su PS2, risultata visibilmente inferiore. Per questo motivo gli sviluppatori di Red Storm hanno realizzato un nuovo motore grafico al fine di limitare il più possibile le differenze tra le varie versioni. Sempre per la PS2 (in esclusiva) è stato realizzato un sensore di movimento a limitato raggio d'azione (10 metri), che si preannuncia davvero prezioso ed efficace. Un'ultima nota riguardante il multiplayer, presente sia in split screen e system link, sia on-line per un totale di 16 giocatori su entrambe le console, con nuove modalità di gioco (oltre a quelle confermate da RS3). La possibilità di impersonare i terroristi vi permetterà di variare l'arsenale a disposizione. RS4, è atteso per il secondo trimestre del 2006.
Più armi
In questo quarto capitolo della serie, denominato Lockdown (da qui in poi RSL), vestirete i panni alternativamente del team leader Domingo Chavez e del cecchino Dieter Weber, alternando così missioni classiche ad altre in cui dovrete aprire la strada ai vostri compagni dalla cima di una torre, a suon di fucilate (di precisione, ovviamente).
Le missioni saranno 16 (ciascuna delle quali spezzettate in 2 o 3 segmenti) ambientate sia indoor sia outdoor, in località che vanno dall'Algeria al sud Africa, da Marsiglia ad Amsterdam. Per l'occasione potrete scegliere tra armamentario più vasto, la cui scelta ad inizio missione avverrà sulla base di una fase di briefing questa volta animata.
Multinazionale
I vostri compagni (10 in tutto, provenienti dalle più disparate nazioni e con l'inclusione di donne) usciranno dall'anonimato per mostrare il proprio lato umano: durante i caricamenti verranno mostrate vere e proprie schede informative su ciascun componente, che potrete riconoscere durante le missioni grazie alla dettagliata ricostruzione dei lineamenti del viso. Anche il primo impatto con il gioco ha in serbo una sorpresa: la visuale includerà i contorni del visore di Dingo che, oltre a sembrare eccesso di zelo nella cura dei dettagli, vi complicherà la vita appannandosi in caso di condizioni climatiche avverse, oppure scheggiandosi se verrete colpiti, rendendovi ulteriormente difficile il prosieguo della missione.
AI a tre livelli
Le vere novità che influiranno nella giocabilità del titolo riguardano però altri aspetti, come l'AI dei nemici, in questo RSL suddivisa in tre livelli: un primo livello ricrea il modo di combattere di guerriglieri inesperti, privi di alcuna tattica di combattimento. Proseguendo lungo le missioni avrete a che fare con il secondo livello di AI, la cui peculiarità consisterà nell'adozione di strategie offensive, come il lancio di una granata per guadagnare tempo e l'utilizzo del fuoco di copertura. L'ultimo livello, infine, è caratterizzato dalla stessa organizzazione dei vostri compagni di squadra, includendo le irruzioni nelle stanze e la creazione di diversivi. Ovviamente anche il comportamento dei vostri commilitoni si è evoluto: essi assumeranno posizionamenti strategici e controlleranno accuratamente il terreno durante i loro movimenti. La fase di impartizione dei comandi, inoltre, è diventata meno laboriosa, grazie a un menu più intuitivo e rapido da consultare, derivato dal "cugino" Ghost Recon 2.
Motore nuovo
Con l'approdo di RS3 sulle console la saga si è fatta apprezzare a un pubblico più ampio ma, mentre il passaggio sull'hardware Microsoft è stato indolore, lo stesso non si può dire per la versione vista su PS2, risultata visibilmente inferiore. Per questo motivo gli sviluppatori di Red Storm hanno realizzato un nuovo motore grafico al fine di limitare il più possibile le differenze tra le varie versioni. Sempre per la PS2 (in esclusiva) è stato realizzato un sensore di movimento a limitato raggio d'azione (10 metri), che si preannuncia davvero prezioso ed efficace. Un'ultima nota riguardante il multiplayer, presente sia in split screen e system link, sia on-line per un totale di 16 giocatori su entrambe le console, con nuove modalità di gioco (oltre a quelle confermate da RS3). La possibilità di impersonare i terroristi vi permetterà di variare l'arsenale a disposizione. RS4, è atteso per il secondo trimestre del 2006.
Rainbow Six Lockdown
Rainbow Six Lockdown
Come spesso si sente dire, squadra vincente non si cambia. E questo è anche il caso di Rainbow Six: rispetto alla versione precedente i cambiamenti (o meglio, i miglioramenti) riguardano soprattutto l'intelligenza artificiale dei nemici e la cura dei dettagli per ricercare un realismo sempre maggiore, senza snaturare tuttavia la meccanica di gioco, ampliata dalle missioni in modalità cecchino. Per l'ennesima volta Ubisoft rischia di sfornare un titolo da non perdere.