Rainbow Six: Raven Shield
di
Redazione
A cura di Derek De la Fuente
Nonostante la UBISOFT abbia annunciato Rainbow Six: Raven Shield (R6:RS) già all'inizio di quest'anno, si è dovuto aspettare l'E3 per una sua definitiva presentazione e consacrazione. Sviluppato dallo stesso team di UBISOFT con sede in Canada, il gioco potrà usufruire della collaborazione tecnica di Red Storm Entertainment, che ne ha anche ispirato la storia ed il design. Pare che Red Storm prenda anche parte alle decisioni più importanti che riguardano Raven Shield.
E' già da un bel pezzo che la UBISOFT ha una relazione privilegiata con gli stealth action games (Giochi ad azione furtiva, per chi non lo sapesse) e questo è il terzo episodio della serie Rainbow, che sinora ha venduto oltre sei milioni di copie in tutto il mondo. Un risultato davvero importante.
Cos'è che rende la serie R6 così valida ed attraente? La risposta è semplice, è l'attenzione per i minimi dettagli, l'estrema realisticità, la continua evoluzione della tecnologia utilizzata all'interno del gioco, realizzata grazie anche all'aiuto del motore Unreal, che si sta rivelando un aiuto indispensabile per ogni sviluppatore di action games. Naturalmente non dobbiamo dimenticare l'azione super-energica e la storyline scritta ancora una volta da Tom Clancy. Se andate a vedere il numero di giochi che si avvalgono della tecnologia Unreal e dei suoi potenti strumenti per la renderizzazione 3D e gli script di Intelligenza Artificiale, rimarrete sicuramente stupiti. E non sono solo i grossi nomi ad utilizzare questa expertise!
Chadi Lebbos, il produttore di Raven Shield, ha detto che lui ed il suo team si sono sentiti davvero privilegiati ad aver avuto la possibilità di creare questo gioco. Nessuna area è stata infatti trascurata per ciò che riguarda l'aspirazione alla perfezione. Pare infatti che alcuni componenti del team di sviluppo abbiano preso parte a delle reali sessioni di training assieme a reparti specializzati antisequestro della polizia. Questo per poter "sentire e vedere", nel modo più dettagliato possibile ed in prima persona, ciò che poi è stato trasferito nel gioco. Sempre a sua detta, l'apporto dall'esterno per le tattiche del game è stato e sarà sempre costante e determinante.
Per giocare si prende innanzitutto il controllo di un team Rainbow, un reparto specializzato antiterrorismo con l'incarico di effettuare operazioni di salvataggio di ostaggi, solitamente eccellenti. Tra gli obbiettivi trovare e proteggere armi biologiche, confronto con terroristi armati in una banca di Londra, esplosione di bombe, difesa, agguati; insomma tutti gli ingredienti che si desidera avere in uno stealth-shooter di questo tipo.
Nel gioco ci si trova, ad un certo punto, in una sporca e grigia prigione per i cui locali si è badato alla cura dei dettagli sino, quasi, all'esasperazione. Degni di nota, qui, anche gli effetti speciali e il sound.
Molto spesso, quando si chiede a un team o a un produttore cosa pensano che la loro creazione abbia di nuovo e di innovativo, si viene coperti da una lunga e noiosa lista di parole estratte da un gergo tecnico difficilmente digeribile. Nel caso di Raven Shield invece tutto è chiaro e discernibile, tutto è là di fronte, sullo schermo. Nuove icone, più dettagli come nel caso delle armi, più scioltezza nell'animazione, una renderizzazione più raffinata ed un nuovo sistema di comandi (più veloce e intuitivo).
Nonostante la UBISOFT abbia annunciato Rainbow Six: Raven Shield (R6:RS) già all'inizio di quest'anno, si è dovuto aspettare l'E3 per una sua definitiva presentazione e consacrazione. Sviluppato dallo stesso team di UBISOFT con sede in Canada, il gioco potrà usufruire della collaborazione tecnica di Red Storm Entertainment, che ne ha anche ispirato la storia ed il design. Pare che Red Storm prenda anche parte alle decisioni più importanti che riguardano Raven Shield.
E' già da un bel pezzo che la UBISOFT ha una relazione privilegiata con gli stealth action games (Giochi ad azione furtiva, per chi non lo sapesse) e questo è il terzo episodio della serie Rainbow, che sinora ha venduto oltre sei milioni di copie in tutto il mondo. Un risultato davvero importante.
Cos'è che rende la serie R6 così valida ed attraente? La risposta è semplice, è l'attenzione per i minimi dettagli, l'estrema realisticità, la continua evoluzione della tecnologia utilizzata all'interno del gioco, realizzata grazie anche all'aiuto del motore Unreal, che si sta rivelando un aiuto indispensabile per ogni sviluppatore di action games. Naturalmente non dobbiamo dimenticare l'azione super-energica e la storyline scritta ancora una volta da Tom Clancy. Se andate a vedere il numero di giochi che si avvalgono della tecnologia Unreal e dei suoi potenti strumenti per la renderizzazione 3D e gli script di Intelligenza Artificiale, rimarrete sicuramente stupiti. E non sono solo i grossi nomi ad utilizzare questa expertise!
Chadi Lebbos, il produttore di Raven Shield, ha detto che lui ed il suo team si sono sentiti davvero privilegiati ad aver avuto la possibilità di creare questo gioco. Nessuna area è stata infatti trascurata per ciò che riguarda l'aspirazione alla perfezione. Pare infatti che alcuni componenti del team di sviluppo abbiano preso parte a delle reali sessioni di training assieme a reparti specializzati antisequestro della polizia. Questo per poter "sentire e vedere", nel modo più dettagliato possibile ed in prima persona, ciò che poi è stato trasferito nel gioco. Sempre a sua detta, l'apporto dall'esterno per le tattiche del game è stato e sarà sempre costante e determinante.
Per giocare si prende innanzitutto il controllo di un team Rainbow, un reparto specializzato antiterrorismo con l'incarico di effettuare operazioni di salvataggio di ostaggi, solitamente eccellenti. Tra gli obbiettivi trovare e proteggere armi biologiche, confronto con terroristi armati in una banca di Londra, esplosione di bombe, difesa, agguati; insomma tutti gli ingredienti che si desidera avere in uno stealth-shooter di questo tipo.
Nel gioco ci si trova, ad un certo punto, in una sporca e grigia prigione per i cui locali si è badato alla cura dei dettagli sino, quasi, all'esasperazione. Degni di nota, qui, anche gli effetti speciali e il sound.
Molto spesso, quando si chiede a un team o a un produttore cosa pensano che la loro creazione abbia di nuovo e di innovativo, si viene coperti da una lunga e noiosa lista di parole estratte da un gergo tecnico difficilmente digeribile. Nel caso di Raven Shield invece tutto è chiaro e discernibile, tutto è là di fronte, sullo schermo. Nuove icone, più dettagli come nel caso delle armi, più scioltezza nell'animazione, una renderizzazione più raffinata ed un nuovo sistema di comandi (più veloce e intuitivo).