Rainbow Six: Siege
di
Valerio De Vittorio
Ubisoft non poteva chiudere la propria ottima conferenza all'E3 senza sorprenderci con una novità inattesa. Uno spettacolare video gameplay multiplayer ha attirato subito l'attenzione dei presenti. Due squadre, forze dell'ordine contro delinquenti, si danno battaglia in un serratissimo assedio ad una casa dove viene tenuto prigioniero in ostaggio. L'azione é spettacolare, e la profondità tattica traspare da ogni azione compiuta sullo schermo. Quando termina il trailer compare il nome che esalta la folla, Rainbow Six: Siege.
Dopo sei anni l'apprezzata serie si sta finalmente preparando a tornare. Il gioco Ubisoft non solo si é presentato a sorpresa sul palco della conferenza, ma era presente in fiera e l'abbiamo potuto giocare, godendoci tre match. Va premesso che il titolo non ha ancora una data d'uscita, per il momento fissata ad un generico metà 2015, quindi quanto visto e giocato rappresenta solo un'idea di quello che sarà il titolo finale. Ubisoft ha subito precisato come Rainbow Six: Siege sarà un titolo incentrato sul multiplayer, per questo non ci aspettiamo alcun tipo di campagna o modalità per giocatore singolo, anche se non é detto ovviamente che qualcosa possa cambiare nei prossimi mesi. Il gameplay proposto classifica il titolo come sparatutto in prima persona profondamente tattico, con un grande focus sul lavoro di squadra.
Abbiamo due team, per ora composti da cinque membri ciascuno. Diciamo per ora perché non é ancora noto se sarà questo il massimo previsto anche nel titolo finale o se altre modalità permetteranno gameplay più popolati. I due team hanno ruoli ben distinti: uno interpreta le forze dell'ordine che devono espugnare una casa, dove si sono barricati dei criminali, interpretati dagli altri 5 giocatori, con tanto di civile tenuto in ostaggio. Il match si suddivide in due fasi, una preparatoria e l'azione vera e propria. La prima dura un paio di minuti durante i quali i poliziotti, guidando un piccolo drone in remoto, possono esplorare la casa alla ricerca dell'ostaggio, e di punti deboli nella fortificazione imbastita dagli avversari. Questi nel frattempo saranno infatti indaffarati nell'applicare strategicamente alle pareti dei rinforzi e a sbarrare l'accesso bloccando porte e finestre. Il tempo é limitato, quindi non sarà utile chiudere tutto quanto, ma ben più fruttuoso sarà selezionare con attenzione quali punti di accesso ostacolare per proteggere l'ostaggio. Anche la posizione di questo sarà da scegliere a inizio partita, da un menu con elencate le zone della casa.
Già dalla fase preparatoria si intuisce l'importanza della comunicazione tra compagni di squadra visto che si dovranno da un lato riferire quanto stanno osservando spiando con la telecamera del drone, descrivendo le fortificazioni e soprattutto indicando la posizione dell'ostaggio. Dall'atra parte della barricata i terroristi dovranno lavorare in squadra per non organizzare al meglio le difese o anche semplicemente per allarmare gli altri nel caso si individuino i droni, che si possono eliminare.
Scaduti i due minuti preparatori, parte finalmente l'azione, un assedio nel senso più stretto del termine. Da un lato nei panni dei poliziotti, si dovrà stare uniti, al limite suddividersi in due gruppi, puntando al nascondiglio dell'ostaggio. Le forze dell'ordine possono sfruttare a proprio vantaggio una delle caratteristiche del nuovo motore grafico Ubisoft, ovvero la totale distruttibilità degli ambienti. Appiccicando delle cariche a pareti, porte e persino pavimenti (sì, si può fare breccia anche dall'alto!), é possibile sfondare intere parti della casa per fare così breccia e sorprendere il nemico. Il sistema che gestisce la distruzione é molto preciso e permette di abbattere intere pareti come di fare piccoli buchi da sfruttare tatticamente per spiare o sparare in parte protetti dalla copertura improvvisata. Il gameplay é decisamente sfaccettato, visto che al mix va aggiunta la suddivisioni in classi dei vari membri della squadra. Al momento queste sono tre, classica difensiva, di supporto ed assalto. La difensiva ad esempio é dotata di uno scudo anti-sommossa, utilissimo per proteggere se stessi ma anche un compagno.
vimager1, 2, 3
Dall'altra parte della barricata ci si ritrova a cercare di coprirsi a vicenda, individuando le zone assaltate dalla polizia, magari sfruttando le telecamere a circuito chiuso presenti nella casa. Ancora una volta la comunicazione via chat vocale sarà fondamentale. Gli sviluppatori, che ci hanno guidato durante i tre match giocati, ci hanno mostrato alcuni trucchi. Ad esempio una volta posizionata una fortificazione per bloccare la porta, con la pistola il terrorista ha creato un paio di buchi, utili per tenere d'occhio le scale e quindi l'accesso alla zona da difendere. In un altro caso, equipaggiato il fucile a pompa, ci é stato consigliato di tenere a mente come l'arma sia in grado di forare due o anche tre pareti, perfetta per prendere di sorpresa l'avversario e sforacchiarlo prima ancora che abbia il tempo di reagire. Difficile descrivere ogni particolare di un gameplay che già da qualche partita giocata in una ventina di minuti ha dimostrato profondità, grande tatticismo ed un ritmo serratissimo. L'adrenalina scorreva a fiumi nelle nostre vene, mentre con grande attenzione cercavamo di seguire le indicazioni inviateci via chat vocale dal leader della nostra squadra. Sia che fossimo poliziotti o terroristi, il gioco non perdona, bastano pochi colpi per andare a terra e non c'é il respawn. Se i danni subiti non sono del tutto letali, potremmo farci rimette in piedi da un compagno, ma l'eventualità é remota oltreché rischiosa. Gli avversari saranno sicuramente in agguato e approfitteranno della situazione.
Ribadendo che quanto visto e provato era un codice pre-alpha, vale la pena spendere qualche parola sul motore grafico. L'engine di Ubisoft non si concentra sul mostrare prelibatezze estetiche, ma lavora assiduamente perché fisica e distruttibilità siano ai massimi livelli, andando ben oltre quanto fatto dai vari Battlefield. Ad impressionare é il livello di precisione con la quale é possibile rovinare pareti, soffitti e pavimenti della casa, partendo da piccoli fori fino a sfondare completamente praticamente tutto. E per una volta, una feature così ben implementata viene sfruttata intensamente anche a livello di gameplay. Il gioco girava su PC, ma viste le dimensioni ridotte della mappa, non vediamo ragioni valide perché tanto dettaglio dovrebbe essere ridotto nelle controparti console, soprattutto considerando che il titolo uscirà solo su Xbox One e PS4, oltre che su PC. Per il resto non c'é comunque nulla da eccepire per quanto riguarda il comparto estetico, piacevole e ben realizzato. Adesso non resta che attendere pazienti che lo sviluppo prosegua e che il team si senta pronto a svelarci altre mappe e modalità.
L'importanza dei preliminari
Dopo sei anni l'apprezzata serie si sta finalmente preparando a tornare. Il gioco Ubisoft non solo si é presentato a sorpresa sul palco della conferenza, ma era presente in fiera e l'abbiamo potuto giocare, godendoci tre match. Va premesso che il titolo non ha ancora una data d'uscita, per il momento fissata ad un generico metà 2015, quindi quanto visto e giocato rappresenta solo un'idea di quello che sarà il titolo finale. Ubisoft ha subito precisato come Rainbow Six: Siege sarà un titolo incentrato sul multiplayer, per questo non ci aspettiamo alcun tipo di campagna o modalità per giocatore singolo, anche se non é detto ovviamente che qualcosa possa cambiare nei prossimi mesi. Il gameplay proposto classifica il titolo come sparatutto in prima persona profondamente tattico, con un grande focus sul lavoro di squadra.
Abbiamo due team, per ora composti da cinque membri ciascuno. Diciamo per ora perché non é ancora noto se sarà questo il massimo previsto anche nel titolo finale o se altre modalità permetteranno gameplay più popolati. I due team hanno ruoli ben distinti: uno interpreta le forze dell'ordine che devono espugnare una casa, dove si sono barricati dei criminali, interpretati dagli altri 5 giocatori, con tanto di civile tenuto in ostaggio. Il match si suddivide in due fasi, una preparatoria e l'azione vera e propria. La prima dura un paio di minuti durante i quali i poliziotti, guidando un piccolo drone in remoto, possono esplorare la casa alla ricerca dell'ostaggio, e di punti deboli nella fortificazione imbastita dagli avversari. Questi nel frattempo saranno infatti indaffarati nell'applicare strategicamente alle pareti dei rinforzi e a sbarrare l'accesso bloccando porte e finestre. Il tempo é limitato, quindi non sarà utile chiudere tutto quanto, ma ben più fruttuoso sarà selezionare con attenzione quali punti di accesso ostacolare per proteggere l'ostaggio. Anche la posizione di questo sarà da scegliere a inizio partita, da un menu con elencate le zone della casa.
Assedio
Già dalla fase preparatoria si intuisce l'importanza della comunicazione tra compagni di squadra visto che si dovranno da un lato riferire quanto stanno osservando spiando con la telecamera del drone, descrivendo le fortificazioni e soprattutto indicando la posizione dell'ostaggio. Dall'atra parte della barricata i terroristi dovranno lavorare in squadra per non organizzare al meglio le difese o anche semplicemente per allarmare gli altri nel caso si individuino i droni, che si possono eliminare.
Scaduti i due minuti preparatori, parte finalmente l'azione, un assedio nel senso più stretto del termine. Da un lato nei panni dei poliziotti, si dovrà stare uniti, al limite suddividersi in due gruppi, puntando al nascondiglio dell'ostaggio. Le forze dell'ordine possono sfruttare a proprio vantaggio una delle caratteristiche del nuovo motore grafico Ubisoft, ovvero la totale distruttibilità degli ambienti. Appiccicando delle cariche a pareti, porte e persino pavimenti (sì, si può fare breccia anche dall'alto!), é possibile sfondare intere parti della casa per fare così breccia e sorprendere il nemico. Il sistema che gestisce la distruzione é molto preciso e permette di abbattere intere pareti come di fare piccoli buchi da sfruttare tatticamente per spiare o sparare in parte protetti dalla copertura improvvisata. Il gameplay é decisamente sfaccettato, visto che al mix va aggiunta la suddivisioni in classi dei vari membri della squadra. Al momento queste sono tre, classica difensiva, di supporto ed assalto. La difensiva ad esempio é dotata di uno scudo anti-sommossa, utilissimo per proteggere se stessi ma anche un compagno.
vimager1, 2, 3
Dall'altra parte della barricata ci si ritrova a cercare di coprirsi a vicenda, individuando le zone assaltate dalla polizia, magari sfruttando le telecamere a circuito chiuso presenti nella casa. Ancora una volta la comunicazione via chat vocale sarà fondamentale. Gli sviluppatori, che ci hanno guidato durante i tre match giocati, ci hanno mostrato alcuni trucchi. Ad esempio una volta posizionata una fortificazione per bloccare la porta, con la pistola il terrorista ha creato un paio di buchi, utili per tenere d'occhio le scale e quindi l'accesso alla zona da difendere. In un altro caso, equipaggiato il fucile a pompa, ci é stato consigliato di tenere a mente come l'arma sia in grado di forare due o anche tre pareti, perfetta per prendere di sorpresa l'avversario e sforacchiarlo prima ancora che abbia il tempo di reagire. Difficile descrivere ogni particolare di un gameplay che già da qualche partita giocata in una ventina di minuti ha dimostrato profondità, grande tatticismo ed un ritmo serratissimo. L'adrenalina scorreva a fiumi nelle nostre vene, mentre con grande attenzione cercavamo di seguire le indicazioni inviateci via chat vocale dal leader della nostra squadra. Sia che fossimo poliziotti o terroristi, il gioco non perdona, bastano pochi colpi per andare a terra e non c'é il respawn. Se i danni subiti non sono del tutto letali, potremmo farci rimette in piedi da un compagno, ma l'eventualità é remota oltreché rischiosa. Gli avversari saranno sicuramente in agguato e approfitteranno della situazione.
Frostbite chi?
Ribadendo che quanto visto e provato era un codice pre-alpha, vale la pena spendere qualche parola sul motore grafico. L'engine di Ubisoft non si concentra sul mostrare prelibatezze estetiche, ma lavora assiduamente perché fisica e distruttibilità siano ai massimi livelli, andando ben oltre quanto fatto dai vari Battlefield. Ad impressionare é il livello di precisione con la quale é possibile rovinare pareti, soffitti e pavimenti della casa, partendo da piccoli fori fino a sfondare completamente praticamente tutto. E per una volta, una feature così ben implementata viene sfruttata intensamente anche a livello di gameplay. Il gioco girava su PC, ma viste le dimensioni ridotte della mappa, non vediamo ragioni valide perché tanto dettaglio dovrebbe essere ridotto nelle controparti console, soprattutto considerando che il titolo uscirà solo su Xbox One e PS4, oltre che su PC. Per il resto non c'é comunque nulla da eccepire per quanto riguarda il comparto estetico, piacevole e ben realizzato. Adesso non resta che attendere pazienti che lo sviluppo prosegua e che il team si senta pronto a svelarci altre mappe e modalità.
Rainbow Six: Siege
Ubisoft ha attirato la nostra attenzione, ci ha stuzzicati con un video impressionante e alla fine ci ha estasiati lasciandoci provare quello che reputiamo uno tra i migiori titoli della fiera. Rainbow Six: Siege promette un gameplay tattico molto profondo ed intrigante, ma allo stesso tempo garantisce un ritmo serratissimo. Le novità in termini di giocabilità sono da ritrovarsi nello sfruttamento delle possibilità di distruzione degli ambienti, davvero vastissime. E siamo solo all'inizio, lo sviluppo ha ancora molta strada davanti, e non vediamo l'ora di scoprire cos'altro ha in serbo per noi questo nuovo Rainbow Six. Avevate la nostra curiosità, ma ora avete tutta la nostra attenzione.