Red Dead Redemption

di Ferdinando Saggese
... un mezzogiorno di fuoco nella redazione di Gamesurf, ma nonostante il caldo torrido e la crescente tensione siamo qui per aggiornarvi sullo stato di sviluppo di uno degli action in terza persona più attesi dell'anno. A giudicare da quanto abbiamo visto un mesetto fa negli uffici londinesi di Rockstar Games, la modalità multiplayer di "Red Dead Redemption", prossimo capitolo della serie inaugurata sulla prima xbox da "Red Dead Revolver", ha le caratteristiche giuste per colpire il bersaglio grosso proprio nel centro. L'originale ambientazione del titolo é stata perfettamente adattata all'inedito contesto multigiocatore e l'atmosfera é quella che ci si aspetterebbe da un ogni film western, se a questo aggiungiamo un discreto numero di opzioni ed una realizzazione tecnica di ottimo livello, beh c'é poco da fare e tanto, tanto da dire. Finiamola quindi qui con i convenevoli e diamo letteralmente fuoco alle polveri.



Per loro stessa ammissione, i ragazzi di Rockstar Games hanno sviluppato l'intera modalità multiplayer di "Red Dead Redemption" attorno ad un concetto di socialità più vicino al mondo dei giochi di ruolo online che a quello degli action in terza persona. Il gioco é stato infatti contaminato con elementi che ci aspetteremmo di trovare in titoli di tutt'altro genere. L'introduzione dei punti esperienza, con cui potremo personalizzare il nostro alter ego digitale nell'aspetto e nell'equipaggiamento, é la più semplice espressione di un sistema che intimamente si basa sulla possibilità di organizzare veri e propri party, anche se vista l'ambientazione é meglio chiamarli bande, in costante competizione. Una volta trovato un leader e dei compagni motivati, sarà quindi possibile guadagnare il rispetto delle altre bande organizzando avvincenti partite competitive.

La modalità più corposa sviluppata per il multiplayer di "Red Dead Redemption" é ovviamente quella free roaming, che metterà a disposizione dei giocatore, fino a sedici contemporaneamente, una mappa leggermente più piccola di quella realizzata per il singleplayer, ma altrettanto ricca di missioni ed attività da affrontare in compagnia. I ragazzi di Rockstar hanno voluto creare una specie di lobby interattiva dove i giocatori potessero incontrarsi, organizzare battute di caccia o raid contro banditi gestiti dall'intelligenza artificiale, piuttosto che organizzare sessioni di gioco scegliendo tra modalità di gioco più complesse ed articolate come "Gold Rush". Dobbiamo dire che, nonostante alcuni limiti strutturali, la modalità funziona molto bene anche grazie ai numerosi strumenti messi a disposizione dei capi banda, che potranno segnalare missioni ed attività ai compagni, piuttosto che settare waypoint direttamente sulla mappa di gioco, molto utili per guidare e riunire la banda prima di una partita.




La seconda modalità che abbiamo avuto modo di provare a Londra si chiama "Last Man Standing" e come tutte le altre che andremo ad illustrare da qui in poi si aprirà con un "Duello". I ragazzi di Rockstar hanno infatti pensato che il concetto di "Duello" dovesse essere centrale in un gioco come "Red Dead Redemption" ed hanno deciso di piazzarne uno all'inizio di ogni partita multiplayer. Disposti in cerchio, o su due file se la modalità selezionata prevede la divisione in squadre, dovremo quindi estrarre la pistola il più velocemente possibile ed eliminare uno alla volta tutti gli avversari, al fine di ottenere preziosi bonus da sfruttare nella partita successiva. Abbiamo particolarmente apprezzato questo siparietto iniziale che, per quanto breve, riuscirà a creare la giusta tensione in chi vince e quella voglia di rivalsa che renderà più che mai competitivo chi perde. Possiamo inoltre considerare "Last Man Standig" come un estensione del duello iniziale. La modalità é infatti molto simile al classico "Deathmatch" ad eccezione del fatto che i giocatori eliminati non ritorneranno in gioco prima della fine della partita. Ovviamente il vincitore in questa modalità sarà il "Last Man Standing", ovvero l'ultimo giocatore a rimanere vivo.

La terza modalità che abbiamo provato nella capitale inglese si chiama "Hold Your Own" ed é una simpatica variante del classico "Cattura la Bandiera". Le mappe disponibili proporranno infatti due basi facilmente difendibili, che custodiranno altrettanti forzieri pieni di oro. L'obbiettivo dei giocatori, ovviamente divisi in due squadre, sarà quindi quello di svuotare il forziere avversario per riempire il proprio con il prezioso minerale. A nostro avviso sarà questa la modalità in cui conterà maggiormente l'affiatamento con gli altri componenti della banda e lo stile di gioco personale. Il particolare design delle mappe spingerà infatti il giocatore a scegliere l'equipaggiamento in funzione del ruolo ricoperto nella banda. Chi si occuperà della difesa della base imbraccerà fucili a lungo raggio, magari corredato da un rudimentale mirino telescopico, mentre chi si lancerà all'attacco della base nemica potrebbe preferire armi più efficaci a orto raggio come fucili a canne mozze e revolver. La presenza di alcune postazioni di artiglieria porterà infine le bande più affiatate ad organizzare tattiche di attacco più complesse del semplice attacco a testa bassa.

La terza modalità da noi testata si chiama "Gold Rush" é rappresenta un interessante mix tra "Deathmatch" e "Hold Your Own". I livelli disponibili saranno generalmente poco estese e dal contesto prevalentemente urbano, ma ricche di pesanti sacche piene d'oro. Il compito dei giocatori sarà quello di portare il maggior numero possibile di sacche nei forzieri posizionati in zone strategiche della mappa di gioco. Nonostante l'apparente semplicità, questa modalità nasconde parecchie insidie. Il numero di sacche trasportabili contemporaneamente é infatti limitato, costringendo i giocatori a pericolosi andirivieni tra le stesse ed i forzieri, ed il loro peso limiterà fortemente i movimenti, rendendo chiunque ne trasporti più di una un facile bersaglio. É forse questa la modalità più interessante presentata all'evento, che é continuato con la prova delle immancabili modalità "Deathmatch" e "Team Deathmatch", magari meno originali delle altre, ma altrettanto adrenaliniche e divertenti.