Republic: The Revolution

Republic The Revolution
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Totale libertà é la parola d'ordine di Republic: The Revolution. Similmente a ciò che accade nel mito Shenmue di Yu Suzuki, la realtà cittadina é colonna portante del gioco, ma ciò che lo distingue da ogni progetto precedente é la vastità del tutto: in esso, infatti, "vivranno" un milione di persone diverse fra loro, non solo per aspetto ma anche per comportamento, abitudini e intelligenza
Potremmo fermarci a osservare una persona qualunque e ci accorgeremmo che la mattina si reca al lavoro, va a pranzo, riposa al parco, nel dopo caffé si fuma una sigaretta e al calar del sole se ne ritorna a casa dalla sua famiglia: encomiabile e incredibile allo stesso tempo; ma il tutto non si ferma qui
Republic: The Revolution
A proposito della potenza del Total Engine...

Ogni azione, dalla più innocente alla più illegale, influirà in modo pesante l'opinione pubblica di cui gode il nostro alter-ego andando nei peggiori dei casi a far fallire ogni progetto di dominio. Se per esempio si verrà accusati di aver compiuto un omicidio a scopi politici, inevitabilmente la nostra fama presso i cittadini andrà calando drasticamente ed é in frangenti come questi che Republic: The Revolution fa intravedere le sue carte migliori. Sarà possibile influenzare e affascinare la popolazione per vincere le elezioni, oppure anche comprare i voti attraverso un'azione di corruzione, o ancora tentare un vero e proprio Colpo di Stato. La difficoltà e complessità del gioco risiedono prevalentemente nel fatto che la nostra sarà una vera e propria corsa al potere, con tanto di antagonisti decisi più che mai a scalzarci dai giochi
FIGHT FOR YOUR RIGHT!
Partendo da una base ai margini delle grandi città, con un solo adepto alle spalle, dovremo inizialmente escogitare il nostro piano di conquista. In che modo agire? Che cosa fare per non perire in questo ambito dove tutto é ammesso/concesso? Il "modus operandi" promesso é contraddistinto da un numero veramente enorme di azioni (come da volere di Habbis): interagire con persone influenti attraverso vie politiche, affidarsi a killer per sbarazzarsi del rivale, premere sull'aspetto religioso per radunare attorno a sé una massa ingente di fedeli fanatici alla nostra totale mercé. E se il rivale sarà troppo potente si potrà applicare anche la vecchia massima che dice "se non puoi batterli fatteli amici", offrendo un'ingente somma di denaro per i suoi servigi. Inoltre, saremo tenuti d'occhio da coloro che ci vogliono eliminare, siano essi medici, avvocati o capi della polizia, i quali non disdegneranno di usare i mezzi a loro disposizione pur di vederci soccombere politicamente e, alle volte, anche fisicamente. In totale saranno all'incirca duecentocinquanta le azioni a nostra disposizione e renderanno l'esperienza di Republic: The Revolution il più possibile vicina alla vita reale, tenendo soprattutto conto che ogni persona presente nel gioco ha una propria intelligenza e dignità morale che lo porteranno a reagire in modo differente a ogni nostra azione o proposta che lo coinvolgano
Republic: The Revolution
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Republic: The Revolution

Republic: The Revolution si preannuncia come un progetto di assoluto valore e rilievo. La possibilità di libertà che il titolo dovrebbe offrire, accostati a uno studio dell'intelligenza artificiale che ha dell'incredibile e a una storia e intreccio degni del validissimo motore grafico di cui si avvale il suddetto, bastano di per sé per porlo come potenziale punto di riferimento nei giochi simulativi/strategici. Poter scalare il potere senza dover seguire canoni o schemi prefissati, agire come meglio si crede, vivere e respirare un mondo "vero" sono il punto di forza di questa produzione. Non resta che attendere il completamento dei lavori, previsto entro al fine di quest'anno, per verificare se tutte queste grandi promesse si tramuteranno effettivamente in una "rivoluzionaria" realtà.