Resident Evil 3: Nemesis
di
Redazione
Gli ambienti stessi donano un'aria di mistero molto ridotta, essendo stati preferiti per lo più spazi aperti alle situazioni gotiche tipiche del primo episodio, e, in parte, del secondo. Quello che ne viene fuori é un Survival Horror nel vero senso del termine, dove la prima preoccupazione é salvare la pelle ed abbattere mostri, accettando di rinunciare ai classici arresti cardiaci che i precedenti episodi avevano saputo offrirci
Rimandando definitive sentenze alla recensione della versione finale, una nota di merito va assegnata agli enigmi, costruiti in maniera più intelligente e meno banale. Nonostante siano tutt'altro che impossibili da risolvere, le idee non mancano e spesso si rivelano divertenti da portare a termine. Ancora una volta, però, dobbiamo notare una diminuzione quantitativa anche di questo aspetto in favore di una componente di azione estremamente esaltata
QUALCOSA E' CAMBIATO
Benché i primi minuti di gioco sembrino offrire null'altro che nuove situazioni per un titolo ormai visto e rivisto, andando più a fondo si nota lo sforzo di voler sviluppare diversamente un concept già sfruttato a dovere. La novità più importante é costituita senz'altro dalla struttura a bivi: nelle situazioni più importanti lo schermo si illuminerà intensamente e l'azione sarà immediatamente fermata per dare al giocatore la possibilità di scegliere tra due modi di proseguimento. Evidentemente le conseguenze saranno fondamentali ai fini dello sviluppo della trama, che quindi potrà essere virtualmente decisa attraverso un'attiva interazione col giocatore
Così come il tempo ha donato a Lara Croft nuove possibilità di movimento, anche in casa Capcom si é deciso di arricchire il parco azioni a disposizione del giocatore. In questo nuovo episodio infatti Jill avrà la possibilità di schivare velocemente gli attacchi nemici oppure di compiere una rotazione veloce di 180 gradi. Molto gradita é la capacità donata a Jill di ricavare proiettili e munizioni da vari tipi polvere da sparo. In effetti questo aspetto diventa fondamentale, alla luce della forte dose di sparatorie, che richiedono evidentemente ingenti risorse belliche. Grazie a uno strano aggeggio di ricarica, ci si potrà rifornire di proiettili dall'eccezionale effetto per amplificare i danni della classica Beretta, semplicemente autoproducendoli a partire dalla materia prima, la polvere da sparo
Rimandando definitive sentenze alla recensione della versione finale, una nota di merito va assegnata agli enigmi, costruiti in maniera più intelligente e meno banale. Nonostante siano tutt'altro che impossibili da risolvere, le idee non mancano e spesso si rivelano divertenti da portare a termine. Ancora una volta, però, dobbiamo notare una diminuzione quantitativa anche di questo aspetto in favore di una componente di azione estremamente esaltata
QUALCOSA E' CAMBIATO
Benché i primi minuti di gioco sembrino offrire null'altro che nuove situazioni per un titolo ormai visto e rivisto, andando più a fondo si nota lo sforzo di voler sviluppare diversamente un concept già sfruttato a dovere. La novità più importante é costituita senz'altro dalla struttura a bivi: nelle situazioni più importanti lo schermo si illuminerà intensamente e l'azione sarà immediatamente fermata per dare al giocatore la possibilità di scegliere tra due modi di proseguimento. Evidentemente le conseguenze saranno fondamentali ai fini dello sviluppo della trama, che quindi potrà essere virtualmente decisa attraverso un'attiva interazione col giocatore
Così come il tempo ha donato a Lara Croft nuove possibilità di movimento, anche in casa Capcom si é deciso di arricchire il parco azioni a disposizione del giocatore. In questo nuovo episodio infatti Jill avrà la possibilità di schivare velocemente gli attacchi nemici oppure di compiere una rotazione veloce di 180 gradi. Molto gradita é la capacità donata a Jill di ricavare proiettili e munizioni da vari tipi polvere da sparo. In effetti questo aspetto diventa fondamentale, alla luce della forte dose di sparatorie, che richiedono evidentemente ingenti risorse belliche. Grazie a uno strano aggeggio di ricarica, ci si potrà rifornire di proiettili dall'eccezionale effetto per amplificare i danni della classica Beretta, semplicemente autoproducendoli a partire dalla materia prima, la polvere da sparo