Resident Evil 6

di Roberto Vicario
Parlando del sistema di combattimento non possiamo no citare i nuovissimi mutanti, battezzati J'avo che deformati da una nuova variante del temile virus - virus C - daranno del vero e proprio filo da torcere ai nostri agenti.

Questi temibili mostri infatti nella loro versione base risultano molto simili agli zombie classici con l'unica variante di essere più veloci e in grado di utilizzare le armi da fuoco. I problemi sorgono nel momento in cui questi subiscono dei danni. Il nuovo virus é infatti in grado di mutare il corpo degli infetti in base al danno subito, trasformando i poveri malcapitati in mostri con ali, corpi da scorpioni, tenaglie giganti e molto alto ancora. Oltre all'estetica la mutazione modificherà anche il pattern di attacco rischiando di mandare totalmente nel panico il giocatore che potrebbe trovarsi sopraffatto da diverse varianti dei mutanti. Ovviamente non mancheranno i classici cani, “lucertoloni” giganti e gli immancabili boss.

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Dalla nostra oltre alle abilità fisiche e un discreto arsenale avremo un partner che costantemente sarà alle nostre spalle e che ci aiuterà ad affrontare le orde di mostri famelici. Se però questo non vi sembra ancora abbastanza, sappiate che dalla nostra avremo anche un nuovissimo sistema di acquisizione di skill. Ad ogni uccisione o effettuando qualche particolare azione potremo acquisire dei punti abilità che ci serviranno al termine di ogni capitolo, per acquistare particolari abilità come una mira più stabile, una maggior efficacia del corpo a corpo e così via, fino ad un massimo di tre caratteristiche alla volta per ogni personaggio.

Abilità che si riveleranno fondamentali per arrivare ad un buon giudizio alla fine di ogni capitolo tramite l'ormai classico sistema di ranking e che potrebbe invogliare il giocatore a riprendere in mano lo stesso livello per cercare di finirlo con un'accuratezza maggiore o in un tempo minore.

Tre protagonisti, tre storie, un unico scopo!

Come detto in apertura, la demo ci ha dato modo di poter testare con mano le tre storie dei personaggi principali ( all'appello mancavo solo quelle di Ada e dell'agente Hunt ). Abbiamo volutamente deciso di soffermarci sulla caratteristiche tecniche per evitare pericolosi e inutili spoiler, ma se siete impazienti di scoprire qualcosa di più continuate a leggere.



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Come già accennato in altri interventi la campagna di Leon é quella che si avvicina più di tutte le altre a quello a cui i vecchi Resident Evil ci avevano abituato. Azione compassata, pochi proiettili, tensione costante e maggior parte dell'azione di gioco al buio. Non illudetevi, anche in questa campagna le situazioni cinematografiche e “caciarone” sono presenti, ma in quantità sicuramente inferiore rispetto alle altre campagne.

La maggior parte del tempo l'abbiamo passata nel campus universitario di Tall Oaks dove l'ormai famoso video di Leon che spara al Presidente degli Stati Uniti d'America ha fatto da apripista ad una serie di eventi che ci porteranno al di fuori dell'università, in una città devasta dal virus, con l'unico scopo di raggiungere una chiesa che sembra nasconda qualche mistero riguardo alla diffusione del virus.

Discorso e contesto diametralmente opposto per quanto riguarda la campagna dell'arcinoto Chris Redfield che tra tutti é quello conciato peggio. Disperso in un paesino dell'est europeo, il soldato della BSAA passa il suo tempo ad ubriacarsi tentato di affogare nei fiumi dell'alcool rimorsi e fantasmi del passato.

A riportarlo sulla retta via ci penserà Piers Nivans anch'egli soldato del corpo anti terrorismo biologico e già sottoposto di Redfield nel corso di una operazione passata. Qui l'azione rispetto a quella di Leon é decisamente più frenetica e concitata. La quantità di nemici é decisamente superiore così come la conformazione dell'ambiente di gioco strizza decisamente l'occhio agli action game più classici. Tra le tre é stata anche la cooperativa che più ci ha esaltato dato che i due soldati dovevano aiutarsi a vicenda per superare determinate sezioni di gioco.



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