Return to Castle Wolfenstein
Fin da quando si é saputo che il sequel di Wolfenstein 3-D era in lavorazione una moltitudine di appassionati ha cominciato a riversarsi sulla grande rete alla ricerca di notizie, fotografie, rumors a proposito del nuovo gioco di casa id Software. Basato sull'engine grafico di Quake III Arena e subappaltato al promettente gruppo di sviluppo Gray Matter Studios, Return to Castle Wolfenstein ha mostrato fin dalle prime immagini rilasciate un livello di dettaglio semplicemente assurdo, capace di dare vita ad ambientazioni di rara bellezza. Noi di Gamesurf possiamo sicuramente ritenerci dei privilegiati, giacché già l'anno scorso, proprio qui a Los Angeles, potemmo guardare il gioco finalmente in movimento, sfidando l'incredibile calca che si affollava di fronte a uno stand decisamente in tema. Inutile dire che il numero di mascelle rasenti il terreno era elevatissimo. Successivamente abbiamo potuto visionare durante l'evento organizzato da Leader a Siviglia uno spettacolare livello che riproduceva, a grandi linee, lo sbarco delle truppe alleate a Omaha Beach seguendo la narrazione di Steven Spielberg in "Salvate il Soldato Ryan", e anche in questo caso il nostro entusiasmo é stato giustificato da quanto mostrato ai numerosi giornalisti convenuti. Seguendo Gamesurf avete sicuramente avuto modo di seguire la genesi di questo gioco di pari passo con noi, giacché per ogni evento, per ogni presentazione abbiamo cercato di rendere in parole le grandi emozioni provate davanti agli schermi, senza dimenticare i set di bellissime immagini che, primi al mondo nel panorama delle riviste online, abbiamo potuto pubblicare. Oggi é giunto il momento di tirare una riga e di vedere a che punto é arrivato lo sviluppo di questo attesissimo gioco e, soprattutto, di comunicarvi nuove e impressionanti notizie sulle caratteristiche che rendono Return to Castle Wolfenstein davvero speciale
UNA NOTTE DI TANTO TEMPO FA..
Il sottoscritto, come tanti altri, scopriva Wolfenstein 3-D, il gioco che ha cambiato per sempre la prospettiva e l'interazione con un mondo simulato. A vederlo oggi fa sorridere nella semplicità dei suoi pixelloni, ma giocandoci ieri sera in albergo sul portatile ci sono tornate in mente le medesime emozioni. Return to Castle Wolfenstein ha il grande pregio di attingere moltissimo al gioco originale: certo, visivamente é come passare dalla più cupa delle notti di una tristissima e inquinata metropoli (Los Angeles, anyone?) al giorno più limpido e cristallino di un atollo disperso nell'oceano; anche intelligenza artificiale, sonoro e metodo di controllo sono allo stato dell'arte, pronti per diventare la nuova pietra di paragone degli sparatutto 3D d'inizio millennio. Il team di sviluppo, però, ha saputo mantenere inalterato lo spirito del gioco, la sua immediatezza, le sue trovate e i suoi temibili boss finali
UNA NOTTE DI TANTO TEMPO FA..
Il sottoscritto, come tanti altri, scopriva Wolfenstein 3-D, il gioco che ha cambiato per sempre la prospettiva e l'interazione con un mondo simulato. A vederlo oggi fa sorridere nella semplicità dei suoi pixelloni, ma giocandoci ieri sera in albergo sul portatile ci sono tornate in mente le medesime emozioni. Return to Castle Wolfenstein ha il grande pregio di attingere moltissimo al gioco originale: certo, visivamente é come passare dalla più cupa delle notti di una tristissima e inquinata metropoli (Los Angeles, anyone?) al giorno più limpido e cristallino di un atollo disperso nell'oceano; anche intelligenza artificiale, sonoro e metodo di controllo sono allo stato dell'arte, pronti per diventare la nuova pietra di paragone degli sparatutto 3D d'inizio millennio. Il team di sviluppo, però, ha saputo mantenere inalterato lo spirito del gioco, la sua immediatezza, le sue trovate e i suoi temibili boss finali