Return to Castle Wolfenstein
Gamesurf: Abbiamo saputo che ci sono stati problemi per la pubblicazione in Germania di Return to Castle Wolfenstein. L'ambientazione, in effetti, può essere male interpretata e le varie pubblicazioni del settore semplicemente non hanno utilizzato foto del gioco per timore di incorrere in problemi con la legge. Cosa ci puoi dire a questo riguardo?
Greg Goodrich: Per quanto riguarda la Germania, in effetti é un problema: dovremo rimuovere tutte le insegne naziste e sostituirle con altri marchi, dovremo inventarci una diversa organizzazione militare da zero per poter proporre il gioco su quel particolare mercato. Ovviamente, poi, con i tool di sviluppo disponibili in rete temo che non ci vorrà molto per cambiare tutto riportando Return to Castle Wolfenstein al look originale
Gamesurf: Siete preoccupati dal fatto che, viste le tematiche che affrontate, il gioco potrebbe essere male interpretato dai media tradizionali e da comunità molto sensibili a questo pezzo della nostra storia?
Greg Goodrich: Beh, Return to Castle Wolfenstein é in definitiva solo un gioco, che narra parte di quella che, purtroppo, é la nostra storia. Noi siamo sicuramente dalla parte dei buoni e interveniamo contro i nazisti. Tutti odiamo quanto é accaduto oggi ed esistono molti film, per esempio, che narrano le vicende avvenute in quegli anni. Anche Indiana Jones non sopporta i nazisti, figuriamoci il nostro B.J.! Per cui nel nostro gioco si contribuisce a combattere questi ideali sbagliati e mi pare ottimo. Certo, sarei stato più preoccupato se ci fosse stato richiesto di interpretare il gioco dall'altro punto di vista
Gamesurf: A proposito del multiplayer, puoi dirci qualcosa sulle modalità che implementerete?
Greg Goodrich: Beh, Return to Castle Wolfenstein é sicuramente un gioco pensato per un'esperienza in prima persona, infatti abbiamo dovuto fare molti cambiamenti al motore di Quake III Arena in questo senso. Quake era pensato per il multiplayer e basta ed era semplicemente brillante nella realizzazione dei suoi scopi e da parte nostra li abbiamo comunque sfruttati. Sicuramente ci saranno modalità Deathmatch e cose simili, ma visto che Wolfenstein appartiene alla comunità e non ad alcun altro, rilasceremo tutti i sorgenti in modo che nuove modalità di gioco possano essere sviluppate da chi veramente é, nella nostra visione delle cose, "padrone di Wolfenstein"
Greg Goodrich: Per quanto riguarda la Germania, in effetti é un problema: dovremo rimuovere tutte le insegne naziste e sostituirle con altri marchi, dovremo inventarci una diversa organizzazione militare da zero per poter proporre il gioco su quel particolare mercato. Ovviamente, poi, con i tool di sviluppo disponibili in rete temo che non ci vorrà molto per cambiare tutto riportando Return to Castle Wolfenstein al look originale
Gamesurf: Siete preoccupati dal fatto che, viste le tematiche che affrontate, il gioco potrebbe essere male interpretato dai media tradizionali e da comunità molto sensibili a questo pezzo della nostra storia?
Greg Goodrich: Beh, Return to Castle Wolfenstein é in definitiva solo un gioco, che narra parte di quella che, purtroppo, é la nostra storia. Noi siamo sicuramente dalla parte dei buoni e interveniamo contro i nazisti. Tutti odiamo quanto é accaduto oggi ed esistono molti film, per esempio, che narrano le vicende avvenute in quegli anni. Anche Indiana Jones non sopporta i nazisti, figuriamoci il nostro B.J.! Per cui nel nostro gioco si contribuisce a combattere questi ideali sbagliati e mi pare ottimo. Certo, sarei stato più preoccupato se ci fosse stato richiesto di interpretare il gioco dall'altro punto di vista
Gamesurf: A proposito del multiplayer, puoi dirci qualcosa sulle modalità che implementerete?
Greg Goodrich: Beh, Return to Castle Wolfenstein é sicuramente un gioco pensato per un'esperienza in prima persona, infatti abbiamo dovuto fare molti cambiamenti al motore di Quake III Arena in questo senso. Quake era pensato per il multiplayer e basta ed era semplicemente brillante nella realizzazione dei suoi scopi e da parte nostra li abbiamo comunque sfruttati. Sicuramente ci saranno modalità Deathmatch e cose simili, ma visto che Wolfenstein appartiene alla comunità e non ad alcun altro, rilasceremo tutti i sorgenti in modo che nuove modalità di gioco possano essere sviluppate da chi veramente é, nella nostra visione delle cose, "padrone di Wolfenstein"