Return to Castle Wolfenstein
di
Redazione
Return to Castle Wolfenstein, é bene dirlo subito, é un gioco pensato e scritto per l'esperienza solitaria: saranno comunque implementate modalità multigiocatore, queste dovranno essere considerate almeno inizialmente un "di più", una sorta di porta aperta su cui i vari appassionati della rete potranno costruire nuove e divertenti modalità di gioco. Si, perché tutto di Return to Castle Wolfenstein verrà reso pubblico, dai sorgenti ai tool di sviluppo, all'intelligenza artificiale... come al solito id Software dimostra di aver perfettamente compreso l'importanza della comunità di giocatori online, capace da sola di spingere all'inverosimile un gioco verso il successo. Del resto dovrebbe essere naturale per chi ha cominciato ad assaggiare il successo proprio con la distribuzione shareware di Wolfenstein 3-D
PARLANDO DI MOTORI..
Discutendo qualche tempo fa con American Mc Gee a proposito dello splendido Alice siamo venuti a conoscenza della difficoltà che hanno incontrato gli sviluppatori che hanno adottato il motore di Quake III Arena ad adattarlo a un genere di gioco maggiormente narrativo rispetto agli adrenalinici spara-spara per il quale é stato pensato. Anche gli sviluppatori di Return to Castle Wolfenstein hanno dovuto lavorare sodo per implementare un sistema di scripting che gestisse al meglio gli eventi all'interno del gioco, un sistema di skeletal animation in grado di offrire animazioni semplicemente stupefacenti e un'intelligenza artificiale che promette scintille
Da quest'ultimo punto di vista il gioco presenta soluzioni veramente innovative: ogni nemico vedrà il suo comportamento basato su un gran numero di parametri, indicati sia dalla sua personalità, sia dalla situazione che sta vivendo. Ognuno di questi parametri determina una reazione che, a sua volta, potrà avere vari livelli di intensità. Avvertendo un rumore, quindi, una guardia potrà allarmarsi o non curarsene: nel primo caso potrebbe decidere di andare a controllare cosa succede, oppure fuggire in cerca di rinforzi in caso di situazioni di particolare stress, causate anche e soprattutto dalla situazione che sta vivendo. E' chiaro che unirsi a una battaglia con un nemico solitario e disarmato non é la stessa cosa che fronteggiare un pazzo omicida con un mitragliatore in mano che ha appena finito di uccidere il decimo nemico di seguito. Tutte queste cose sono state considerate in Return to Castle Wolfenstein e inserite nel motore che gestisce l'intelligenza artificiale dei nemici, che ora conosce anche la variabile ?aura
Il giocatore potrà anche trarre vantaggio da queste situazioni, visto che una guardia tranquilla che sente un rumore tenderà ad andare a indagare, lasciando magari scoperta la sua zona di competenza
PARLANDO DI MOTORI..
Discutendo qualche tempo fa con American Mc Gee a proposito dello splendido Alice siamo venuti a conoscenza della difficoltà che hanno incontrato gli sviluppatori che hanno adottato il motore di Quake III Arena ad adattarlo a un genere di gioco maggiormente narrativo rispetto agli adrenalinici spara-spara per il quale é stato pensato. Anche gli sviluppatori di Return to Castle Wolfenstein hanno dovuto lavorare sodo per implementare un sistema di scripting che gestisse al meglio gli eventi all'interno del gioco, un sistema di skeletal animation in grado di offrire animazioni semplicemente stupefacenti e un'intelligenza artificiale che promette scintille
Da quest'ultimo punto di vista il gioco presenta soluzioni veramente innovative: ogni nemico vedrà il suo comportamento basato su un gran numero di parametri, indicati sia dalla sua personalità, sia dalla situazione che sta vivendo. Ognuno di questi parametri determina una reazione che, a sua volta, potrà avere vari livelli di intensità. Avvertendo un rumore, quindi, una guardia potrà allarmarsi o non curarsene: nel primo caso potrebbe decidere di andare a controllare cosa succede, oppure fuggire in cerca di rinforzi in caso di situazioni di particolare stress, causate anche e soprattutto dalla situazione che sta vivendo. E' chiaro che unirsi a una battaglia con un nemico solitario e disarmato non é la stessa cosa che fronteggiare un pazzo omicida con un mitragliatore in mano che ha appena finito di uccidere il decimo nemico di seguito. Tutte queste cose sono state considerate in Return to Castle Wolfenstein e inserite nel motore che gestisce l'intelligenza artificiale dei nemici, che ora conosce anche la variabile ?aura
Il giocatore potrà anche trarre vantaggio da queste situazioni, visto che una guardia tranquilla che sente un rumore tenderà ad andare a indagare, lasciando magari scoperta la sua zona di competenza
Return to Castle Wolfenstein
Return to Castle Wolfenstein
Return to Castle Wolfenstein sicuramente rappresenta un must per tantissimi giocatori. Per quelli che sono stati ammaliati dal gioco originale e anche per i nuovi arrivati, che possono godere di un gioco divertente e allo stato dell'arte dal punto di vista tecnico. L'unico difetto, al momento, è rappresentato dall'attesa che ancora ci separa dall'uscita di questo indubbio capolavoro.