Ring of Red
Una volta arrivati al gioco vero e proprio si nota immediatamente una spaccatura netta in due diversi momenti: quello principale dedicato agli spostamenti sulla mappa principale (il tutto avviene a turni, tramite l'ormai collaudato sistema di blocchi di movimento, capacità di spostamento et similia). Sulla mappa stessa sono evidenziate in piccolo strade, città, punti d'incontro e altri momenti salienti della situazione geografica che ci circonda
Ma Ring of Red prende effettivamente il via con l'entrata in prima persona in uno dei centri d'azione del gioco: quindi in una città, in uno scontro a mezza strada con una truppa nemica, in una boscaglia. A questo punto il gioco entra nel dettaglio, offrendo una visuale decisamente ravvicinata delle truppe. tutte realizzate in 3D, e dell'ambientazione. La scala di riduzione si affievolisce decisamente rispetto alla mappa principale deputata agli spostamenti
Durante la fase di combattimento Ring of Red mette evidentemente in mostra la profondità davvero impressionante di cui é pervaso. Una miriade di segnalini, misuratori, barre, punteggi e accrocchi vari compaiono su schermo, il tutto mentre i nostro robottoni e la fanteria varia e assortita iniziano a disporsi sul campo di battaglia. La telecamera compie veloci e riuscite panoramiche, o close-up spettacolari e adrenalinici. Anche in questo caso il sistema di gioco é suddiviso per turni ben precisi, per quanto ogni turno possa avere un tempo minimo per essere effettuato. La maggior parte dei primi scontri che abbiamo potuto sostenere gettava le basi nell'attacco tramite i mecha, tutti piuttosto spettacolari e decisamente particolareggiati. Basti pensare alle conseguenze di un attacco di mitragliatrice (se vogliamo chiamarla così) del nostro robottone. Dopo aver sparato una raffica di colpi al nemico, difatti, per il rinculo il nostro mecha indietreggierà di alcuni passi. Tornando quindi alla visuale in prima persona che offre il mirino del cannone principale del mecha, dovremo sudare maggiormente per riuscire a inquadrare con precisione il nemico e sperare in una buona percentuale di riuscita del colpo
Ma Ring of Red prende effettivamente il via con l'entrata in prima persona in uno dei centri d'azione del gioco: quindi in una città, in uno scontro a mezza strada con una truppa nemica, in una boscaglia. A questo punto il gioco entra nel dettaglio, offrendo una visuale decisamente ravvicinata delle truppe. tutte realizzate in 3D, e dell'ambientazione. La scala di riduzione si affievolisce decisamente rispetto alla mappa principale deputata agli spostamenti
Durante la fase di combattimento Ring of Red mette evidentemente in mostra la profondità davvero impressionante di cui é pervaso. Una miriade di segnalini, misuratori, barre, punteggi e accrocchi vari compaiono su schermo, il tutto mentre i nostro robottoni e la fanteria varia e assortita iniziano a disporsi sul campo di battaglia. La telecamera compie veloci e riuscite panoramiche, o close-up spettacolari e adrenalinici. Anche in questo caso il sistema di gioco é suddiviso per turni ben precisi, per quanto ogni turno possa avere un tempo minimo per essere effettuato. La maggior parte dei primi scontri che abbiamo potuto sostenere gettava le basi nell'attacco tramite i mecha, tutti piuttosto spettacolari e decisamente particolareggiati. Basti pensare alle conseguenze di un attacco di mitragliatrice (se vogliamo chiamarla così) del nostro robottone. Dopo aver sparato una raffica di colpi al nemico, difatti, per il rinculo il nostro mecha indietreggierà di alcuni passi. Tornando quindi alla visuale in prima persona che offre il mirino del cannone principale del mecha, dovremo sudare maggiormente per riuscire a inquadrare con precisione il nemico e sperare in una buona percentuale di riuscita del colpo