Rise & Fall: Civilizations at war

di Gabriele Cazzulini
Prendete le quattro super-potenze dell'età antica (Grecia, Persia, Egitto e Roma), mettete uno storico condottiero in testa ai loro eserciti, spruzzando la soda corrosiva della guerra, e rinchiudete tutto nella gabbia visiva del vostro schermo. Ecco Rise&Fall: Civilizations at War titolo di strategia in tempo reale sviluppato per Pc dagli Stainless Steel Studios per Midway. Data di preparazione sugli hard disk prevista per il prossimo giugno. Da sorseggiare con papille gustative settate sul massimo livello di attenzione, perché si tratta di un prodotto che mette la freccia sulla corsia del deja-vu per imboccare la superstrada del cambiamento. Che non vuol dire meglio o peggio, ma semplicemente diverso.


Il primo miglio sulla strada della diversità è il concetto di strategia. Estrarre risorse, organizzare la forza lavoro, reperire e distribuire socialmente gli alimenti, diffondere ricchezza, mantenere la pace sociale quanta fatica per il giocatore-civilizzatore, lo Zeus che scaglia saette a colpi di mouse sulla terra videoludica. Ma mettersi nei panni del dittatore globale si rischia di fare la tragica di fine di un Prometeo legato alla roccia dello stress da troppo lavoro, conseguenza naturale di una giocabilità appesantita da variabili-cavallette che divorano ogni neurone del cervello.
Guerra quindi e guerra sia! Non solo quella pensata dalla ragione, ma anche quella praticata dalla mano armata. Oltre a dirigere le truppe, R&F permette di controllare direttamente il condottiero trasformandosi in un gioco d'azione in terza persona. Alessandro Magno, Cleopatra, gli eroi romani e persiani: otto maestri di guerra ai piedi del vostro mouse. Gli eserciti sono imponenti e articolati in numerose tipologie di unità: cavalieri, fanti, arcieri, e unità a cavallo o con elefanti. Ma la guida dell'eroe è il sale per il gusto dell'azione diretta ed immediata, del gioco istintivo lasciando nell'astuccio matita e righello per disegnare complicate geometrie strategiche.


Per impossessarsi di un territorio bisogna conquistarne le grandi città e le fortificazioni stop. L'antichità non conosce ancora l'economia globale e la scienza dell'informazione. Basta far raccogliere legno e lana ed erigere statue votive agli dei perché inizi a srotolarsi la pellicola di gioco. Ma l'arena di gioco non è solo la terra ferma; ci sono anche affascinanti battaglie navali ambientate in scenari acquatici realistici.
L'eroe diventa facilmente il fulcro perché completa la giocabilità che inizia con il dispiegamento delle truppe: l'eroe combatte in prima linea e per vincere è dotato di forze sovrumane tanto per non annoiarsi con i soldatini di piombo.
La parola alla tecnica. Per quanto visionato, sia su filmato che su codice preview, la reazione cutanea è fermamente positiva. Più che gli effetti o le prodezze dell'impianto grafico, valgono i colori, i dettagli, l'accuratezza e la varietà delle immagini. Le condizioni per godersi questo visibilio cromatico sono quelle di un titolo di strategia real-time, con l'aggiunta (o l'aggravante?) di un frequente passaggio tra vasti panorami e visuali centrate sul singolo eroe.