Rise of Nations: Rise of Legends
di
Rosario Grasso
Big Huge Games è certamente entrata a far parte di diritto delle software house importanti nel campo degli strategici in tempo reale. E questo grazie alla realizzazione di Rise of Nations, ovvero quello che la critica videoludica ha considerato come uno dei migliori RTS tra quelli rilasciati negli ultimi anni. La possibilità di condurre una civilizzazione attraverso tutte le epoche della sua evoluzione storica e, quindi, attraverso la ricerca e lo sviluppo si può considerare come il perno centrale attorno al quale ruotava la struttura di gioco di Rise of Nations.
Adesso, tuttavia, Big Huge Games ha deciso di cambiare radicalmente le cose. La prima sostanziale differenza rispetto al passato consiste infatti nella completamente rinnovata ambientazione: da un'impostazione realistica si è passati ad una dimensione totalmente fantasy. Questo già ci fa capire le reali ambizioni di Rise of Legends: si tratta, insomma, di un gioco a sé stante. Il fatto che il titolo riporti la dicitura del precedente RTS di Big Huge Games nel titolo, infatti, non deve condurre a confusione, in quanto Rise of Legends non è meramente un'espansione del suo predecessore. E' nuova l'ambientazione, come abbiamo detto, ma sono inedite anche le razze che condurremo nel gioco, le unità, la struttura di gioco, l'interfaccia, il motore grafico e così via.
Le razze presenti in Rise of Legends saranno tre. In un primo momento Big Huge Games ha pensato che fosse opportuno divulgare informazioni ufficiali solamente in merito a due delle tre razze in questione. Si trattava delle razze degli Alin e dei Vinci, di cui per la prima il nome che sarà presente nella versione definitiva potrà differire da quello fin qui divulgato. Sono due civilizzazioni eternamente opposte già in relazione alla loro conformazione naturale.
Viene, infatti, riproposta l'eterna sfida tra magico e tecnologico, tra natura e progresso. A fare parte del primo mondo sono gli Alin, una razza magica caratterizzata da elementi culturali e fisionomici che ricordano le popolazioni mediorientali. Tra gli Alin troveremo geni magici, dragoni, nani, scorpioni per quanto concerne le unità da combattimento. Le città degli Alin sono quasi da sogno, con quegli elementi mitologici che abbiamo imparato a conoscere grazie alla cultura araba, composte da strutture eleganti, splendide torri, edifici dorati. I Vinci sono invece gli antagonisti degli Alin. Già il nome, non per niente ricorda Leonardo da Vinci, ci fa intuire la loro natura volta prettamente al tecnologico e all'automazione. Tra le unità dei Vinci troveremo, infatti, enormi robot, uccelli meccanici, macchine a vapore e così via.
La terza razza è quella dei Cuotl, una sorta di via di mezzo tra Alin e Vinci. I Cuotl sono degli alieni, approdati nel mondo dove sarà ambientato Rise of Legends nell'antichità. Un incidente, infatti, causò l'arrivo di questa razza sul pianeta: pochi furono i sopravvissuti, i quali pensarono bene di insediarsi in un continente remoto, con l'obiettivo di non entrare in contatto con altre popolazioni. Allo scoppio della guerra tra forze magiche e forze tecnologiche sono, quasi per caso, chiamati in ballo, costituendo un'altra importante componente militare all'interno del conflitto. I Cuotl baseranno tutta la loro potenza sulla disponibilità di energia. Con questa razza bisognerà quindi prestare grossa attenzione alla raccolta delle risorse (fase comunque presente anche giocando con Alin e Vinci). Tutto questo rende i Cuotl molto potenti, ma contemporaneamente dipendenti dalla risorsa a loro indispensabile. Giocare con loro, quindi, richiederà un livello di esperienza di gioco più alto. Nel corso della campagna multiplayer di Rise of Legends il nostro reale alter ego sarà l'eroe Giacomo, il quale avrà a che fare, via via che la trama andrà avanti, con tutte e tre le razze che abbiamo fin qui descritto.
Dal punto di vista gestionale Rise of Legends offre già qualche innovazione non di poco conto. Abbiamo due possibilità di ampliamento della nostra base: ingrandire il suo nucleo o costruire edifici per la produzione delle unità. Nel primo caso procederemo all'ampliamento della struttura centrale aggiungendo distretti che ci saranno utili soprattutto in merito alla raccolta delle risorse. Aggiungendo, ad esempio, un distretto commerciale verrà generata automaticamente una carovana (vedetela comunque in ottica fantasy: si tratta di una sorta di velivolo con le fattezze di una carovana del vecchio west) che farà da spola con le città neutrali che stanno intorno al nostro insediamento, consentendo così un aumento delle risorse monetarie. Un distretto militare aumenterà il numero massimo di unità che potremo realizzare e ci fornirà anche un piccolo battaglione per sostentare il nostro esercito. Gli altri edifici non si collocano nella struttura principale, in quanto potremo stabilirne a piacimento la locazione, ovviamente sempre facendo riferimento ai nostri confini. Si tratta di edifici per la costruzione di unità, sia terrestri che aeree, di torrette di controllo, di centri di raccolta risorse e così via.
La risorsa più importante in Rise of Legends è però il timonium. Occorrerà realizzare delle strutture per la raccolta di questa risorsa nelle vicinanze della stessa e assegnare un certo numero di operai a questa mansione. Il timonium costituisce un elemento di vitale importanza all'interno degli equilibri di ogni sessione di gioco: chi dispone di più centri di raccolta di timonium e riesce a presidiarli militarmente avrà un vantaggio non indifferente nell'ottica della realizzazione di un maggior numero di unità. Il presidiare il campo da gioco, conquistando le città neutrali e ottenendo la maggior quantità di timonium consente di allargare i nostri confini e di ottenere più potere sui territori controllati. Una volta ottenute le risorse necessarie risulterà secondario realizzare un importante esercito che sia in grado di sconfiggere il nemico.
Quanto ai combattimenti veri e propri dobbiamo segnalare che Rise of Legends si è dimostrato solido anche in relazione alla componente più aderentemente strategica. Il numero di unità a disposizione è molto elevato e, soprattutto, le caratteristiche di ognuna di esse sono estremamente varie, richiedendo un sapiente utilizzo di ognuna di esse. Alcune unità saranno efficaci per lo scontro corpo a corpo, altre per l'attacco a distanza, altre ancora solamente contro unità aeree o terrestri. I combattimenti sono, inoltre, frenetici e molto belli da vedere, grazie ad ottimi effetti grafici e ad animazioni (per quanto la versione che abbiamo provato fosse solamente una alpha) fluide e convincenti. Le truppe di fanteria, inoltre, sono composte da un numero molto alto di unità, il che rende alquanto spettacolare il procedere degli scontri armati. Il giocatore si limiterà a controllare tutto il plotone in questi casi, senza poter ovviamente incidere sul comportamento di ogni singola unità. Oltre la fanteria avremo tantissime unità pesanti quali robot, esseri elementali, mostri di ogni tipo, macchine a vapore, demoni, uomini meccanici e così via.
Alle unità che potremo definire normali, si aggiungono gli eroi.
Le loro caratteristiche non si differenziano molto da quanto abbiamo visto in giochi come Warcraft III, ad esempio. Resuscitare ognuno degli eroi avrà un costo in termini di risorse monetarie e di timonium. Ognuno di essi avrà a disposizione una serie di poteri che possono sconvolgere l'andamento delle battaglie anche in riferimento ad un fatto prettamente numerico. Alcuni eroi, infatti, riescono ad evocare altre creature o, comunque, curare le unità alleate, potenziarsi, creare delle barriere all'attacco nemico, infliggere gravi danni grazie ad armi secondarie e altro ancora. La presenza di un eroe, quindi, può rovesciare le sorti di una battaglia, vista l'enorme influenza che possono esercitare sia sulle unità alleate sia sui nemici.
Rise of Legends punterà moltissimo anche sul supporto al gioco in multiplayer. Grazie all'accordo con Microsoft (la quale è in realtà anche il distributore del gioco), vanterà un'interfaccia molto funzionale in questa direzione che si integrerà perfettamente con Windows XP. A detta dei programmatori si tratta addirittura della migliore soluzione in assoluto da questo punto di vista. Il tutto sarà incentrato sulla pagina di login di Windows XP: da questa potremo addirittura già lanciare il gioco e chiedere al software di trovare per noi l'avversario ideale in base alla nostra abilità oppure potremo creare una partita, personalizzandola come desideriamo. Non mancheranno classifiche sul rendimento nelle singole sfide e la permanente registrazione dei record.
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Insomma, per quanto si siano fatti grossi sforzi per affinare le routine di intelligenza artificiale, il gioco in multiplayer offrirà, come sempre, un tipo di esperienza videoludica differente. Tuttavia, dal punto di vista dell'intelligenza artificiale, a parte qualche bug frutto del fatto che la versione che abbiamo testato è ancora fortemente prematura, possiamo dirci abbastanza soddisfatti. Il nemico infatti ha saputo sorprenderci più di una volta con manovre non completamente prevedibili, in quanto è riuscito a sfruttare i meccanismi di gioco con grande naturalezza. Durante ogni partita in skirmish, infatti, chi ottiene determinati traguardi nei primi minuti può vantare di una certa supremazia per l'intera durata della partita. Chi realizza un certo numero di unità, ad esempio, otterrà un potere magico in grado di abbattere le unità avversarie in pochissimo tempo. Capite bene che, così, i primi minuti di gioco assumono un'importanza capitale e che l'intelligenza artificiale deve sapersi muovere onde evitare che questa feature, a lungo andare, possa divenire proficua solamente per il giocatore umano.
Due paroline le spendiamo anche in relazione alla componente visiva, anche se abbiamo già accennato qualcosa. La grafica di Rise of Legends ci è parsa più che soddisfacente, costituendo assieme a quella di Age of Empires III un passo importante verso la ricerca di grandi prestazioni visive anche in un campo, quello degli RTS, storicamente sempre in ritardo rispetto ad altri generi di gioco da questo punto di vista. Ottimi sono gli effetti visivi generati da esplosioni, da sparatorie e dal crollo degli edifici. Ci hanno convinto anche le animazioni: pensate che è possibile vedere i corpi esanimi delle unità di fanteria volare anche per decine di metri in seguito ad un confronto corpo a corpo con unità, magari, molto più grandi di loro. Non ci possiamo lamentare neanche delle dettagliate texture e di un numero di poligoni comunque soddisfacente. Certo, la versione che abbiamo provato ancora presentava evidenti rallentamenti, bug nel caricamento delle texture e i soliti problemi che tutti i software hanno a questo livello di gioventù. Tuttavia, abbiamo validi motivi per pensare che saranno raggiunti ottimi risultati in merito alla componente visiva.
Adesso, tuttavia, Big Huge Games ha deciso di cambiare radicalmente le cose. La prima sostanziale differenza rispetto al passato consiste infatti nella completamente rinnovata ambientazione: da un'impostazione realistica si è passati ad una dimensione totalmente fantasy. Questo già ci fa capire le reali ambizioni di Rise of Legends: si tratta, insomma, di un gioco a sé stante. Il fatto che il titolo riporti la dicitura del precedente RTS di Big Huge Games nel titolo, infatti, non deve condurre a confusione, in quanto Rise of Legends non è meramente un'espansione del suo predecessore. E' nuova l'ambientazione, come abbiamo detto, ma sono inedite anche le razze che condurremo nel gioco, le unità, la struttura di gioco, l'interfaccia, il motore grafico e così via.
Le razze presenti in Rise of Legends saranno tre. In un primo momento Big Huge Games ha pensato che fosse opportuno divulgare informazioni ufficiali solamente in merito a due delle tre razze in questione. Si trattava delle razze degli Alin e dei Vinci, di cui per la prima il nome che sarà presente nella versione definitiva potrà differire da quello fin qui divulgato. Sono due civilizzazioni eternamente opposte già in relazione alla loro conformazione naturale.
Viene, infatti, riproposta l'eterna sfida tra magico e tecnologico, tra natura e progresso. A fare parte del primo mondo sono gli Alin, una razza magica caratterizzata da elementi culturali e fisionomici che ricordano le popolazioni mediorientali. Tra gli Alin troveremo geni magici, dragoni, nani, scorpioni per quanto concerne le unità da combattimento. Le città degli Alin sono quasi da sogno, con quegli elementi mitologici che abbiamo imparato a conoscere grazie alla cultura araba, composte da strutture eleganti, splendide torri, edifici dorati. I Vinci sono invece gli antagonisti degli Alin. Già il nome, non per niente ricorda Leonardo da Vinci, ci fa intuire la loro natura volta prettamente al tecnologico e all'automazione. Tra le unità dei Vinci troveremo, infatti, enormi robot, uccelli meccanici, macchine a vapore e così via.
La terza razza è quella dei Cuotl, una sorta di via di mezzo tra Alin e Vinci. I Cuotl sono degli alieni, approdati nel mondo dove sarà ambientato Rise of Legends nell'antichità. Un incidente, infatti, causò l'arrivo di questa razza sul pianeta: pochi furono i sopravvissuti, i quali pensarono bene di insediarsi in un continente remoto, con l'obiettivo di non entrare in contatto con altre popolazioni. Allo scoppio della guerra tra forze magiche e forze tecnologiche sono, quasi per caso, chiamati in ballo, costituendo un'altra importante componente militare all'interno del conflitto. I Cuotl baseranno tutta la loro potenza sulla disponibilità di energia. Con questa razza bisognerà quindi prestare grossa attenzione alla raccolta delle risorse (fase comunque presente anche giocando con Alin e Vinci). Tutto questo rende i Cuotl molto potenti, ma contemporaneamente dipendenti dalla risorsa a loro indispensabile. Giocare con loro, quindi, richiederà un livello di esperienza di gioco più alto. Nel corso della campagna multiplayer di Rise of Legends il nostro reale alter ego sarà l'eroe Giacomo, il quale avrà a che fare, via via che la trama andrà avanti, con tutte e tre le razze che abbiamo fin qui descritto.
Dal punto di vista gestionale Rise of Legends offre già qualche innovazione non di poco conto. Abbiamo due possibilità di ampliamento della nostra base: ingrandire il suo nucleo o costruire edifici per la produzione delle unità. Nel primo caso procederemo all'ampliamento della struttura centrale aggiungendo distretti che ci saranno utili soprattutto in merito alla raccolta delle risorse. Aggiungendo, ad esempio, un distretto commerciale verrà generata automaticamente una carovana (vedetela comunque in ottica fantasy: si tratta di una sorta di velivolo con le fattezze di una carovana del vecchio west) che farà da spola con le città neutrali che stanno intorno al nostro insediamento, consentendo così un aumento delle risorse monetarie. Un distretto militare aumenterà il numero massimo di unità che potremo realizzare e ci fornirà anche un piccolo battaglione per sostentare il nostro esercito. Gli altri edifici non si collocano nella struttura principale, in quanto potremo stabilirne a piacimento la locazione, ovviamente sempre facendo riferimento ai nostri confini. Si tratta di edifici per la costruzione di unità, sia terrestri che aeree, di torrette di controllo, di centri di raccolta risorse e così via.
La risorsa più importante in Rise of Legends è però il timonium. Occorrerà realizzare delle strutture per la raccolta di questa risorsa nelle vicinanze della stessa e assegnare un certo numero di operai a questa mansione. Il timonium costituisce un elemento di vitale importanza all'interno degli equilibri di ogni sessione di gioco: chi dispone di più centri di raccolta di timonium e riesce a presidiarli militarmente avrà un vantaggio non indifferente nell'ottica della realizzazione di un maggior numero di unità. Il presidiare il campo da gioco, conquistando le città neutrali e ottenendo la maggior quantità di timonium consente di allargare i nostri confini e di ottenere più potere sui territori controllati. Una volta ottenute le risorse necessarie risulterà secondario realizzare un importante esercito che sia in grado di sconfiggere il nemico.
Quanto ai combattimenti veri e propri dobbiamo segnalare che Rise of Legends si è dimostrato solido anche in relazione alla componente più aderentemente strategica. Il numero di unità a disposizione è molto elevato e, soprattutto, le caratteristiche di ognuna di esse sono estremamente varie, richiedendo un sapiente utilizzo di ognuna di esse. Alcune unità saranno efficaci per lo scontro corpo a corpo, altre per l'attacco a distanza, altre ancora solamente contro unità aeree o terrestri. I combattimenti sono, inoltre, frenetici e molto belli da vedere, grazie ad ottimi effetti grafici e ad animazioni (per quanto la versione che abbiamo provato fosse solamente una alpha) fluide e convincenti. Le truppe di fanteria, inoltre, sono composte da un numero molto alto di unità, il che rende alquanto spettacolare il procedere degli scontri armati. Il giocatore si limiterà a controllare tutto il plotone in questi casi, senza poter ovviamente incidere sul comportamento di ogni singola unità. Oltre la fanteria avremo tantissime unità pesanti quali robot, esseri elementali, mostri di ogni tipo, macchine a vapore, demoni, uomini meccanici e così via.
Alle unità che potremo definire normali, si aggiungono gli eroi.
Le loro caratteristiche non si differenziano molto da quanto abbiamo visto in giochi come Warcraft III, ad esempio. Resuscitare ognuno degli eroi avrà un costo in termini di risorse monetarie e di timonium. Ognuno di essi avrà a disposizione una serie di poteri che possono sconvolgere l'andamento delle battaglie anche in riferimento ad un fatto prettamente numerico. Alcuni eroi, infatti, riescono ad evocare altre creature o, comunque, curare le unità alleate, potenziarsi, creare delle barriere all'attacco nemico, infliggere gravi danni grazie ad armi secondarie e altro ancora. La presenza di un eroe, quindi, può rovesciare le sorti di una battaglia, vista l'enorme influenza che possono esercitare sia sulle unità alleate sia sui nemici.
Rise of Legends punterà moltissimo anche sul supporto al gioco in multiplayer. Grazie all'accordo con Microsoft (la quale è in realtà anche il distributore del gioco), vanterà un'interfaccia molto funzionale in questa direzione che si integrerà perfettamente con Windows XP. A detta dei programmatori si tratta addirittura della migliore soluzione in assoluto da questo punto di vista. Il tutto sarà incentrato sulla pagina di login di Windows XP: da questa potremo addirittura già lanciare il gioco e chiedere al software di trovare per noi l'avversario ideale in base alla nostra abilità oppure potremo creare una partita, personalizzandola come desideriamo. Non mancheranno classifiche sul rendimento nelle singole sfide e la permanente registrazione dei record.
Insomma, per quanto si siano fatti grossi sforzi per affinare le routine di intelligenza artificiale, il gioco in multiplayer offrirà, come sempre, un tipo di esperienza videoludica differente. Tuttavia, dal punto di vista dell'intelligenza artificiale, a parte qualche bug frutto del fatto che la versione che abbiamo testato è ancora fortemente prematura, possiamo dirci abbastanza soddisfatti. Il nemico infatti ha saputo sorprenderci più di una volta con manovre non completamente prevedibili, in quanto è riuscito a sfruttare i meccanismi di gioco con grande naturalezza. Durante ogni partita in skirmish, infatti, chi ottiene determinati traguardi nei primi minuti può vantare di una certa supremazia per l'intera durata della partita. Chi realizza un certo numero di unità, ad esempio, otterrà un potere magico in grado di abbattere le unità avversarie in pochissimo tempo. Capite bene che, così, i primi minuti di gioco assumono un'importanza capitale e che l'intelligenza artificiale deve sapersi muovere onde evitare che questa feature, a lungo andare, possa divenire proficua solamente per il giocatore umano.
Due paroline le spendiamo anche in relazione alla componente visiva, anche se abbiamo già accennato qualcosa. La grafica di Rise of Legends ci è parsa più che soddisfacente, costituendo assieme a quella di Age of Empires III un passo importante verso la ricerca di grandi prestazioni visive anche in un campo, quello degli RTS, storicamente sempre in ritardo rispetto ad altri generi di gioco da questo punto di vista. Ottimi sono gli effetti visivi generati da esplosioni, da sparatorie e dal crollo degli edifici. Ci hanno convinto anche le animazioni: pensate che è possibile vedere i corpi esanimi delle unità di fanteria volare anche per decine di metri in seguito ad un confronto corpo a corpo con unità, magari, molto più grandi di loro. Non ci possiamo lamentare neanche delle dettagliate texture e di un numero di poligoni comunque soddisfacente. Certo, la versione che abbiamo provato ancora presentava evidenti rallentamenti, bug nel caricamento delle texture e i soliti problemi che tutti i software hanno a questo livello di gioventù. Tuttavia, abbiamo validi motivi per pensare che saranno raggiunti ottimi risultati in merito alla componente visiva.
Rise of Nations: Rise of Legends
Rise of Nations: Rise of Legends
Da quanto abbiamo potuto vedere Rise of Legends ha tutte le carte in regola per bissare il successo del predecessore. Quello che più ci ha convinto è la ricerca dell'innovazione: i ragazzi di Big Huge Games non si sono certamente cullati sugli allori e anzi hanno avuto il coraggio di stravolgere interamente la struttura di gioco del comunque riuscitissimo Rise of Nations. Proprio nella direzione dell'originalità quindi ci aspettiamo quel valore aggiunto che Rise of Legends può ottenere per confermarsi al vertice del genere di gioco al quale appartiene.