Rise to Honor

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Rise to Honor

"Tutta l'azione e i combattimenti iper-coreografici dei film d'Hong Kong". Una delle tante premesse che sta alla base del nuovo titolo sviluppato da SCEA Foster City Studio, ma che passa in secondo piano dopo aver appreso che il protagonista è Jet Li, attore che il pubblico italiano ha già avuto modo di apprezzare in film quali Arma Letale 4, Kiss of the Dragon, The One, Amici per la morte, Romeo deve Morire e così via discorrendo. Una delle nuove icone del cinema di arti marziali, in una produzione che tra i collaboratori vanta il noto coreografo dei combattimenti Cory Yuen. Due nomi, due garanzie, e lo spettacolo è assicurato. Almeno per quel poco che abbiamo avuto modo di vedere.


Che il gioco abbia una notevole impronta cinematografica lo si nota già dai primi istanti, dove a filmati altamente spettacolari si avvicendano sezioni in-game con notevole naturalezza, riuscendo nell'arduo tentativo di stupire il giocatore con trovate tipiche del filone. Gli ingredienti oramai li conosciamo tutti: arti marziali, sparatorie, acrobazie e movenze coreografiche sono alla base di questo titolo, che va a inserirsi nelle fila dei picchiaduro a 360°, magari non ai primi posti. Eppure qualcosa per cui aspettare con ansia la versione definitiva del gioco c'è. Saranno forse le ambientazioni di Hong Kong o San Francisco dei giorni nostri, sarà la presenza del caratteristico stile di combattimento di Jet Li o una storia avvincente attraverso l'universo delle organizzazioni criminali cinesi, eppure Rise to Honor è un gioco interessante, coinvolgente, veloce e immediato. Ma forse anche ripetitivo.

Il sistema di combattimento adottato è quello multidirezionale a 360°, che in quanto a comandi ricorda da vicino il blasonato Grabbed by the Ghoulies della Rare. I vantaggi risiedono nel fatto che è possibile affrontare vari avversari senza il bisogno di "lockarli", quindi di colpirli da svariate posizioni senza doversi sbarazzare di uno alla volta, aumentando notevolmente il coinvolgimento. Gli svantaggi ovviamente risiedono nella minore precisione nello sferrare cazzotti e combo, che spesso e volentieri finiscono all'aria, previo un buon allenamento e una padronanza totale del protagonista. Il periodo utile alla totale padronanza del nostro Jet Li virtuale è abbastanza breve, visto anche il numero di tasti ridotto all'osso. Alla levetta analogica di destra è dato il compito di sferrare i colpi, il tasto R1 è quello adibito alle schivate mentre con L1 è possibile eseguire l'attacco all'adrenalina, previo caricamento della barra ad essa correlata.

Rise to Honor

Rise to Honor

Rise to Honor è la testimonianza di come i punti di contatto tra cinema e videogiochi siano sempre più numerosi. Un picchiaduro a 360° spettacolare, con un sistema di combattimento innovativo, semplice ma forse alla lunga ripetitivo. A breve la nostra recensione.

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