Rise to Honor

di Giuseppe 'Sovrano' Schirru

Il parco mosse è curatissimo, non solo perché riprende alla perfezione lo stile di combattimento di Jet Li, ma anche perché risulta altamente spettacolare, con veloci schivate, spazzate, prese e contromosse. Le parate non esistono, e il nostro eroe al posto che mettersi in guardia schiverà tutti i colpi nemici in modo grandioso. Fatto sta che dopo qualche ora di gioco emergono inesorabili problemi, alcuni legati al sistema di controllo troppo semplificato, altri alla ripetitività dell'azione di gioco. Per fortuna per risolvere in parte questo secondo problema sono state inserite alcune sezioni con scontri tramite armi da fuoco, con la possibilità di usare la barra dell'adrenalina per effettuare uno spettacolare slow motion. Ovviamente ci riserviamo solo in sede di recensione una critica più accurata, per ora ci limitiamo a informarvi che il numero di mosse fattibili è altissimo (si parla di oltre 1000 animazioni catturate) e ha richiesto circa due mesi di motion capture.

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La storia vede Jet Li nei panni di Kit Yun, guarda del corpo del boss Chiang. Dopo averlo difeso con onore, in punto di morte gli viene chiesto da questi di consegnare un importante messaggio alla figlia Michelle, cha attualmente si trova a San Francisco. Per ora non sappiamo dirvi di più, quindi ci limitiamo a informarvi che il comparto grafico è piuttosto curato, con animazioni fluide e veloci e delle ambientazioni particolarmente ispirate e a tema. Vi citiamo anche le parole di Jim Wallace, regista associato del Foster City Studio: "Il nostro stile artistico, unito alla partecipazione di Jet Li e al sistema di combattimento a 360 gradi, riesce davvero a catturare l'intensità e l'atmosfera cinematografica dei film d'azione di Hong Kong". Noi per ora non ne siamo pienamente convinti, ma aspettiamo la versione definitiva per tirare le somme. In fondo si è tutti amici finchè non c'è da pagare il conto. Ah, dimenticavamo: only for PS2.

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