Risen
di
Nemmeno la terra starà a guardare, soprattutto se il succitato vulcano dovesse decidere di eruttare. Come accadrebbe nella realtà, un simile fenomeno porterà sconvolgimenti enormi, mettendo a rischio le ambientazioni per come avevamo imparato a conoscerle. Persino i dungeon, dove andremo a sfidare le più pericolose creature, potranno cambiare repentinamente morfologia, costringendoci a rivedere la nostra conoscenza del luogo. Insomma, se già l'area da esplorare si annuncia enorme, le diverse possibilità danno modo di sperare che l'esperienza di gioco possa risultare sempre varia ed avvincente.
L'arte d'arrangiarsi
Come nei precedenti giochi dei Piranha, grande importanza é stata inserita nell'immedesimazione del giocatore con il protagonista. Personaggio senza nome, proprio per dare la possibilità all'utente di non avere un cliché preconfezionato, crescerà di ora in ora, in base a come ci comporteremo. Oltre a poter parteggiare per una gilda, vi sarà una customizzazione dedicata all'aspetto fisico, non per ultimi abiti adatti ad ogni occasione. Logicamente, per sopravvivere in ogni situazione, sarà necessario imparare a difendersi. Saranno a disposizione diverse abilità, suddivisibili tra alcuni settori principali: magia, armi da lancio e armi corpo a corpo. Per migliorare ognuna di queste, sarà necessario convincere qualche personaggio esperto a insegnarci i suoi segreti, magari compiendo qualche missione per lui o aiutando la sua fazione.
I “maestri” disponibili sembra essere presenti in buon numero, costringendoci a cercarne sempre di nuovi, qualora dovessimo carpire tutte le abilità di quelli già incontrati. Dimenticatevi il dover rinchiudere il vostro stile di gioco in una specifica “classe” (guerriero, mago, ladro o quant'altro), semplicemente dovrete sfruttare al meglio quello che avrete imparato, ricordando sempre che é però presente un limite alla conoscenza, soluzione decisa dal team di sviluppo per evitare la creazione di “super-personaggi” capaci di padroneggiare al massimo ogni skill. Ma non si vive di solo combattimento! Vi saranno anche abilità parallele, come la utile e divertente possibilità di creare i propri oggetti, tra cui spiccano armi ed armature. Una volta scovato il giusto artigiano e avuto accesso a forgia e fucina, potremo provare a creare spade o simili, che si riveleranno più o meno utili in base alle nostre capacità.
Spendiamo volentieri qualche parola per le magie che avremo l'occasione di apprendere e che, durante la nostra prova giocata, si sono rivelate molto varie e foriere di qualche piacevole digressione rispetto ai canoni dei giochi di ruolo. Tra le classiche fireball e compagnia cantante, ci ha particolarmente colpito la possibilità di levitare, soluzione ottima per superare ostacoli insidiosi o portarsi a distanza di sicurezza da qualche feroce avversario. Salendo di livello, aumenterà il tempo a nostra disposizione per galleggiare nell'aria, idea utile anche solo per guardare l'orizzonte da una prospettiva più favorevole. Pregevole anche la telecinesi, in grado di farci muovere oggetti troppo lontani per essere raccolti a mano, soluzione ideale per procurarsi in silenzio un oggetto sotto gli occhi dell'ignaro guardiano. Se i combattimenti si faranno troppo difficili, potrete anche evocare dal terreno uno scheletro (con il soprannome di “Fred”!) pronto a proteggerci sino alla morte... per quanto si possa parlare di morte di un mucchio d'ossa! Sarà persino possibile tramutarsi in altri esseri viventi dell'isola, ognuno con le sue peculiarità. Prendendo la forma di qualche mostro, potremo sfruttarne la forza, ma diventando piccoli e innocui animali, nessuno ci noterà mentre ci infiltreremo nell'accampamento nemico. Sara davvero interessante capire, con in mano il gioco completo, quanto sarà possibile adattare le varie possibilità alla propria inventiva.
L'isola da toccare con mano
Le nostre mani si sono posate unicamente sulla versione per PC del gioco mentre, per quanto riguarda quella indirizzata a Xbox 360, ci siamo dovuti accontentare di vedere girare unicamente una versione del gioco palesemente ancora indietro nello sviluppo. Insomma, una semplice rassicurazione sull'esistenza del progetto. Tornado al Personal Computer, abbiamo invece saggiato quella che, a detta degli stessi sviluppatori, é decisamente una versione in stato avanzato. Dal punto di vista grafico, effettivamente, il gioco ci ha saputo stupire con un buon set di animazioni e giochi di luce davvero interessanti, che danno il loro meglio nella realizzazione delle superfici lucide, come ad esempio spade o armature. Con l'intento di rendere il titolo godibile anche da macchine di fascia media, i Piranha Bytes hanno costruito un mondo dove dovrebbero essere totalmente eliminati i caricamenti tra le diverse aree, donando comunque una discreta modellazione poligonale a personaggi e ambientazione.
Provando a ruotare in maniera “frenetica” la telecamera, non abbiamo notato particolari rallentamenti, per quanto sia ancora da rivedere il sistema di collisioni tra poligoni e i dettagli di alcuni elementi come, ad esempio, le ombre. Il personaggio si muove abbastanza naturalmente, anche se qualche animazione ci é sembrata ancora artificiosa, principalmente in fase di combattimento, dove con mouse e tastiera ci si può esibire in un mix di affondi e schivate. Proprio il combattimento sarà da esaminare a fondo nella sua versione definitiva, vista l'importanza che avrà, nella gestione del personaggio, l'evoluzione che decideremo di dare alle diverse skill. Nota di merito per le musiche, che ci sono parse già complete e capaci di animare ogni ambientazione con temi adatti, senza contare le voci e gli effetti sonori, entrambi in grado di rendere più godibile l'esperienza ruolistica.
Parlando direttamente con Kai Rosenkranz, addetto al sound design del gioco nonché compositore delle musiche, abbiamo potuto soddisfare alcune nostre curiosità riguardo a Risen. In primo luogo, siamo decisamente davanti al primo capitolo di quella che, nei disegni del team tedesco, potrà diventare una saga ad ampio respiro. Non per nulla, al di fuori dell'isola dove siamo naufragati, si modella un intero universo che, tra le altre cose, potrà anche venire nominato nei discorsi degli stessi isolani. La trama, infatti, lascerà ampio spazio a seguiti, in modo da diventare il primo capitolo di una storia estremamente elaborata. La durata del gioco si prospetta più che soddisfacente, stimata sulle cinquanta ore per portare a termine la trama principale, con l'aggiunta di un tempo altrettanto lungo, qualora volessimo scoprire tutte le subquest disponibili (senza contare le diverse opzioni che ci si apriranno in base alle scelte di campo che faremo). L'isola é poi territorio perfetto per gli amanti del free roaming e dell'esplorazione, che troveranno decine di luoghi da visitare anche all'inizio del gioco (a patto di non diventare cibo per le gli animali feroci).
Entrambe le versioni di Risen sono attese entro la fine del 2009 e portano con se il bagaglio di aspettative del pubblico, alla ricerca di un nuovo esponente occidentale in ambito dei giochi di ruolo. Mentre i Piranha Bytes continuano a lavorare per ottimizzare il loro nuovo “figlio prediletto”, a noi non rimane che attenderne la versione finale per capire se il gioco riuscirà a raggiungere la vetta del suo genere.
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L'arte d'arrangiarsi
Come nei precedenti giochi dei Piranha, grande importanza é stata inserita nell'immedesimazione del giocatore con il protagonista. Personaggio senza nome, proprio per dare la possibilità all'utente di non avere un cliché preconfezionato, crescerà di ora in ora, in base a come ci comporteremo. Oltre a poter parteggiare per una gilda, vi sarà una customizzazione dedicata all'aspetto fisico, non per ultimi abiti adatti ad ogni occasione. Logicamente, per sopravvivere in ogni situazione, sarà necessario imparare a difendersi. Saranno a disposizione diverse abilità, suddivisibili tra alcuni settori principali: magia, armi da lancio e armi corpo a corpo. Per migliorare ognuna di queste, sarà necessario convincere qualche personaggio esperto a insegnarci i suoi segreti, magari compiendo qualche missione per lui o aiutando la sua fazione.
I “maestri” disponibili sembra essere presenti in buon numero, costringendoci a cercarne sempre di nuovi, qualora dovessimo carpire tutte le abilità di quelli già incontrati. Dimenticatevi il dover rinchiudere il vostro stile di gioco in una specifica “classe” (guerriero, mago, ladro o quant'altro), semplicemente dovrete sfruttare al meglio quello che avrete imparato, ricordando sempre che é però presente un limite alla conoscenza, soluzione decisa dal team di sviluppo per evitare la creazione di “super-personaggi” capaci di padroneggiare al massimo ogni skill. Ma non si vive di solo combattimento! Vi saranno anche abilità parallele, come la utile e divertente possibilità di creare i propri oggetti, tra cui spiccano armi ed armature. Una volta scovato il giusto artigiano e avuto accesso a forgia e fucina, potremo provare a creare spade o simili, che si riveleranno più o meno utili in base alle nostre capacità.
Spendiamo volentieri qualche parola per le magie che avremo l'occasione di apprendere e che, durante la nostra prova giocata, si sono rivelate molto varie e foriere di qualche piacevole digressione rispetto ai canoni dei giochi di ruolo. Tra le classiche fireball e compagnia cantante, ci ha particolarmente colpito la possibilità di levitare, soluzione ottima per superare ostacoli insidiosi o portarsi a distanza di sicurezza da qualche feroce avversario. Salendo di livello, aumenterà il tempo a nostra disposizione per galleggiare nell'aria, idea utile anche solo per guardare l'orizzonte da una prospettiva più favorevole. Pregevole anche la telecinesi, in grado di farci muovere oggetti troppo lontani per essere raccolti a mano, soluzione ideale per procurarsi in silenzio un oggetto sotto gli occhi dell'ignaro guardiano. Se i combattimenti si faranno troppo difficili, potrete anche evocare dal terreno uno scheletro (con il soprannome di “Fred”!) pronto a proteggerci sino alla morte... per quanto si possa parlare di morte di un mucchio d'ossa! Sarà persino possibile tramutarsi in altri esseri viventi dell'isola, ognuno con le sue peculiarità. Prendendo la forma di qualche mostro, potremo sfruttarne la forza, ma diventando piccoli e innocui animali, nessuno ci noterà mentre ci infiltreremo nell'accampamento nemico. Sara davvero interessante capire, con in mano il gioco completo, quanto sarà possibile adattare le varie possibilità alla propria inventiva.
L'isola da toccare con mano
Le nostre mani si sono posate unicamente sulla versione per PC del gioco mentre, per quanto riguarda quella indirizzata a Xbox 360, ci siamo dovuti accontentare di vedere girare unicamente una versione del gioco palesemente ancora indietro nello sviluppo. Insomma, una semplice rassicurazione sull'esistenza del progetto. Tornado al Personal Computer, abbiamo invece saggiato quella che, a detta degli stessi sviluppatori, é decisamente una versione in stato avanzato. Dal punto di vista grafico, effettivamente, il gioco ci ha saputo stupire con un buon set di animazioni e giochi di luce davvero interessanti, che danno il loro meglio nella realizzazione delle superfici lucide, come ad esempio spade o armature. Con l'intento di rendere il titolo godibile anche da macchine di fascia media, i Piranha Bytes hanno costruito un mondo dove dovrebbero essere totalmente eliminati i caricamenti tra le diverse aree, donando comunque una discreta modellazione poligonale a personaggi e ambientazione.
Provando a ruotare in maniera “frenetica” la telecamera, non abbiamo notato particolari rallentamenti, per quanto sia ancora da rivedere il sistema di collisioni tra poligoni e i dettagli di alcuni elementi come, ad esempio, le ombre. Il personaggio si muove abbastanza naturalmente, anche se qualche animazione ci é sembrata ancora artificiosa, principalmente in fase di combattimento, dove con mouse e tastiera ci si può esibire in un mix di affondi e schivate. Proprio il combattimento sarà da esaminare a fondo nella sua versione definitiva, vista l'importanza che avrà, nella gestione del personaggio, l'evoluzione che decideremo di dare alle diverse skill. Nota di merito per le musiche, che ci sono parse già complete e capaci di animare ogni ambientazione con temi adatti, senza contare le voci e gli effetti sonori, entrambi in grado di rendere più godibile l'esperienza ruolistica.
Parlando direttamente con Kai Rosenkranz, addetto al sound design del gioco nonché compositore delle musiche, abbiamo potuto soddisfare alcune nostre curiosità riguardo a Risen. In primo luogo, siamo decisamente davanti al primo capitolo di quella che, nei disegni del team tedesco, potrà diventare una saga ad ampio respiro. Non per nulla, al di fuori dell'isola dove siamo naufragati, si modella un intero universo che, tra le altre cose, potrà anche venire nominato nei discorsi degli stessi isolani. La trama, infatti, lascerà ampio spazio a seguiti, in modo da diventare il primo capitolo di una storia estremamente elaborata. La durata del gioco si prospetta più che soddisfacente, stimata sulle cinquanta ore per portare a termine la trama principale, con l'aggiunta di un tempo altrettanto lungo, qualora volessimo scoprire tutte le subquest disponibili (senza contare le diverse opzioni che ci si apriranno in base alle scelte di campo che faremo). L'isola é poi territorio perfetto per gli amanti del free roaming e dell'esplorazione, che troveranno decine di luoghi da visitare anche all'inizio del gioco (a patto di non diventare cibo per le gli animali feroci).
Entrambe le versioni di Risen sono attese entro la fine del 2009 e portano con se il bagaglio di aspettative del pubblico, alla ricerca di un nuovo esponente occidentale in ambito dei giochi di ruolo. Mentre i Piranha Bytes continuano a lavorare per ottimizzare il loro nuovo “figlio prediletto”, a noi non rimane che attenderne la versione finale per capire se il gioco riuscirà a raggiungere la vetta del suo genere.