Robert Ludlum's The Bourne Conspiracy
di
Ferdinando Saggese
Jason Bourne é un dotato killer al soldo della Central Intelligence Agency americana, il problema é che non se lo ricorda. Le gravi ferite riportate nel corso del suo ultimo incarico gli hanno procurato una temporanea perdita di memoria, che lo ha lasciato senza identità in terra straniera. Braccato dalla stessa agenzia per cui lavora, che lo considera “bruciato” e quindi pericoloso, Jason dovrà riconquistare il suo passato affidandosi solamente all'istinto ed all'addestramento militare che gli é stato impartito, in un avventura che lo porterà a visitare le città più rappresentative del mondo. Partorito dalla mente creativa dello scrittore statunitense Robert Ludlum, questo personaggio ha conosciuto la sua massima notorietà grazie al volto dell'attore hollywoodiano Matt Damon, che lo ha ben interpretato in una fortunata trilogia cinematografica ricca d'azione e colpi di scena.
Superato brillantemente l'esame al botteghino, Jason Bourne é finalmente pronto per confrontarsi con il mondo dei videogiochi e lo fa con un titolo pensato per integrarsi e, dove possibile, ampliare l'universo tratteggiato da romanzi e film. “Robert Ludlum's The Bourne Cospiracy” può essere infatti considerato un “compendio” delle avventure di Jason Bourne che, collegandosi ad alcuni momenti chiave del primo film, chiarirà ulteriormente gli eventi antecedenti a “The Bourne Identity”. Qualche giorno fa ci siamo quindi recati a Parigi, città in cui Vivendi ha organizzato un magnifico press tour durante il quale abbiamo potuto provare il gioco e vivere un intenso fine settimana alla maniera delle spie.
Come abbiamo detto, “Robert Ludlum's The Bourne Cospiracy” può essere considerato un “bigino” che ci permetterà di comprendere meglio gli eventi che porteranno Jason a confrontarsi con il suo burrascoso passato. Accanto a missioni che reinterpretano i momenti chiave del primo lungometraggio, trovano quindi posto incarichi creati ad hoc, che introdurranno nuove città e situazioni pensate appositamente per esaltare le qualità dello smemorato assassino. Durante l'evento parigino abbiamo potuto giocare i primi minuti dell'avventura ed affrontare alcune delle missioni successive, tutte ambientate in luoghi improbabili come un aeroplano in volo, o la stiva di una nave in balia delle onde, ma sempre coerenti con l'impianto narrativo di libri e film. L'azione di gioco si svilupperà sotto l'occhio attento di una telecamera che, nel pieno rispetto delle scelte di regia adottate per la serie cinematografica, simulerà il particolare movimento della stedycam per enfatizzare i passaggi più spettacolari.
L'ottima gestione delle inquadrature emergerà prepotentemente durante gli scontri a fuoco, che ci vedranno contrapposti a schiere di nemici, ma soprattutto durante i combattimenti corpo a corpo contro uno o più avversari. Proprio questi ultimi rivestiranno un ruolo talmente importante nell'economia del titolo da spingere gli sviluppatori, i ragazzi di High Moon Studios, a contattare Jeff Imada, lo stuntman che ha coreografato i combattimenti ammirati al cinema, per proporre un sistema di combattimento stilisticamente aderente alle scazzottate impresse su celluloide. Questa consulenza ha effettivamente giovato al fighting system di “Robert Ludlum's The Bourne Cospiracy” che ci é parso semplice da utilizzare ed estremamente gratificante sotto il profilo estetico. Oltre ad aspetti classici come il tempismo ed i riflessi, il titolo premierà la capacità del giocatore di condurre uno scontro. Mantenendo l'iniziativa sarà infatti possibile spingere gli avversari verso particolari oggetti dello scenario, che potranno essere utilizzati come armi improprie tramite l'esecuzione di sequenze interattive.
Colpire ripetutamente l'avversario di turno caricherà un'apposita barra posta nella parte inferiore dello schermo che, una volta piena, ci permetterà di eseguire diverse mosse speciali a seconda della nostra posizione nello spazio. Gli scontri a fuoco si avvarranno invece di un sistema di coperture in stile “Gears of War”, che farà il paio con un sistema fisico che simulerà la diversa consistenza dei materiali che le costituisco. Mobili e casse di legno, ma anche muri e colonne in cemento, cadranno quindi sotto i ripetuti colpi delle nostre sputa fuoco, scoprendo progressivamente le sagome di chi li sceglierà come riparo. Non mancheranno ovviamente barili esplosivi e veicoli che, una volta innescati con qualche proiettile ben assestato, potrebbero causare ingenti danni ai personaggi vicini. Qualora la situazione si rivelasse più delicata del previsto, il buon livello di interattività dello scenario e, soprattutto, il sistema di coperture ci forniranno gli strumenti per adottare uno stile di gioco più ragionato, anche se non completamente stealth.
Non mancheranno infine adrenaliniche sezioni di guida dal sapore arcade, nel corso delle quali saremo chiamati a seminare le volanti della polizia esibendoci in manovre spericolate.
Sotto il profilo tecnico, il titolo Vivendi ha dimostrato di poter competere con gli altri esponenti del genere. La pulizia grafica si attesta su buoni livelli, anche se la qualità delle ambientazioni ci é parsa altalenante. Ad esterni molto curati, ricchi di effetti di alto livello, fanno da contraltare interni spogli e poco dettagliati, per giunta ricoperti da texture approssimative. La modellazione tridimensionale dei personaggi, e le animazioni ad essi applicati, invece, si sono dimostrati all'altezza della nuova generazione. Peccato per l'assenza di una qualsiasi modalità multiplayer, anche se questa é una precisa scelta di game design, e per la mancata implementazione del sixxaxis, che avrebbe sicuramente aggiunto qualcosa alla versione Playstation 3. La sensazione é comunque quella di un progetto ancora in divenire, che ha tutto il tempo per migliorare ulteriormente prima della data di pubblicazione, che Vivendi ha indicativamente fissato per il mese di giugno 2008.
Superato brillantemente l'esame al botteghino, Jason Bourne é finalmente pronto per confrontarsi con il mondo dei videogiochi e lo fa con un titolo pensato per integrarsi e, dove possibile, ampliare l'universo tratteggiato da romanzi e film. “Robert Ludlum's The Bourne Cospiracy” può essere infatti considerato un “compendio” delle avventure di Jason Bourne che, collegandosi ad alcuni momenti chiave del primo film, chiarirà ulteriormente gli eventi antecedenti a “The Bourne Identity”. Qualche giorno fa ci siamo quindi recati a Parigi, città in cui Vivendi ha organizzato un magnifico press tour durante il quale abbiamo potuto provare il gioco e vivere un intenso fine settimana alla maniera delle spie.
Come abbiamo detto, “Robert Ludlum's The Bourne Cospiracy” può essere considerato un “bigino” che ci permetterà di comprendere meglio gli eventi che porteranno Jason a confrontarsi con il suo burrascoso passato. Accanto a missioni che reinterpretano i momenti chiave del primo lungometraggio, trovano quindi posto incarichi creati ad hoc, che introdurranno nuove città e situazioni pensate appositamente per esaltare le qualità dello smemorato assassino. Durante l'evento parigino abbiamo potuto giocare i primi minuti dell'avventura ed affrontare alcune delle missioni successive, tutte ambientate in luoghi improbabili come un aeroplano in volo, o la stiva di una nave in balia delle onde, ma sempre coerenti con l'impianto narrativo di libri e film. L'azione di gioco si svilupperà sotto l'occhio attento di una telecamera che, nel pieno rispetto delle scelte di regia adottate per la serie cinematografica, simulerà il particolare movimento della stedycam per enfatizzare i passaggi più spettacolari.
L'ottima gestione delle inquadrature emergerà prepotentemente durante gli scontri a fuoco, che ci vedranno contrapposti a schiere di nemici, ma soprattutto durante i combattimenti corpo a corpo contro uno o più avversari. Proprio questi ultimi rivestiranno un ruolo talmente importante nell'economia del titolo da spingere gli sviluppatori, i ragazzi di High Moon Studios, a contattare Jeff Imada, lo stuntman che ha coreografato i combattimenti ammirati al cinema, per proporre un sistema di combattimento stilisticamente aderente alle scazzottate impresse su celluloide. Questa consulenza ha effettivamente giovato al fighting system di “Robert Ludlum's The Bourne Cospiracy” che ci é parso semplice da utilizzare ed estremamente gratificante sotto il profilo estetico. Oltre ad aspetti classici come il tempismo ed i riflessi, il titolo premierà la capacità del giocatore di condurre uno scontro. Mantenendo l'iniziativa sarà infatti possibile spingere gli avversari verso particolari oggetti dello scenario, che potranno essere utilizzati come armi improprie tramite l'esecuzione di sequenze interattive.
Colpire ripetutamente l'avversario di turno caricherà un'apposita barra posta nella parte inferiore dello schermo che, una volta piena, ci permetterà di eseguire diverse mosse speciali a seconda della nostra posizione nello spazio. Gli scontri a fuoco si avvarranno invece di un sistema di coperture in stile “Gears of War”, che farà il paio con un sistema fisico che simulerà la diversa consistenza dei materiali che le costituisco. Mobili e casse di legno, ma anche muri e colonne in cemento, cadranno quindi sotto i ripetuti colpi delle nostre sputa fuoco, scoprendo progressivamente le sagome di chi li sceglierà come riparo. Non mancheranno ovviamente barili esplosivi e veicoli che, una volta innescati con qualche proiettile ben assestato, potrebbero causare ingenti danni ai personaggi vicini. Qualora la situazione si rivelasse più delicata del previsto, il buon livello di interattività dello scenario e, soprattutto, il sistema di coperture ci forniranno gli strumenti per adottare uno stile di gioco più ragionato, anche se non completamente stealth.
Non mancheranno infine adrenaliniche sezioni di guida dal sapore arcade, nel corso delle quali saremo chiamati a seminare le volanti della polizia esibendoci in manovre spericolate.
Sotto il profilo tecnico, il titolo Vivendi ha dimostrato di poter competere con gli altri esponenti del genere. La pulizia grafica si attesta su buoni livelli, anche se la qualità delle ambientazioni ci é parsa altalenante. Ad esterni molto curati, ricchi di effetti di alto livello, fanno da contraltare interni spogli e poco dettagliati, per giunta ricoperti da texture approssimative. La modellazione tridimensionale dei personaggi, e le animazioni ad essi applicati, invece, si sono dimostrati all'altezza della nuova generazione. Peccato per l'assenza di una qualsiasi modalità multiplayer, anche se questa é una precisa scelta di game design, e per la mancata implementazione del sixxaxis, che avrebbe sicuramente aggiunto qualcosa alla versione Playstation 3. La sensazione é comunque quella di un progetto ancora in divenire, che ha tutto il tempo per migliorare ulteriormente prima della data di pubblicazione, che Vivendi ha indicativamente fissato per il mese di giugno 2008.
Robert Ludlum's The Bourne Conspiracy
Robert Ludlum's The Bourne Conspiracy
"Robert Ludlum's The Bourne Cospiracy" é un onesto action in terza persona che strizza l'occhio ai giocatori occasionali, ma che potrebbe interessare anche chi da un videogioco cerca qualcosa di più. Il gameplay sviluppato dai ragazzi di High Moon Studios ripropone quanto di meglio si é visto nei titoli action degli ultimi anni, a partire dal meraviglioso "God of War" fino ad arrivare al recente "John Woo present Stranglehold". Il sistema di combattimento, semplice da utilizzare quanto esteticamente gratificante, la gestione cinematografica delle inquadrature ed il carisma del personaggio sono gli ingredienti che Vivendi ha amalgamato per farci passare una decina di ore spensierate, nel corso delle quali scaricare sul joypad le tensioni di una lunga giornata di lavoro.