Rogue Ops

di Luca 'Lord Axl' Gambino
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Non si vive di solo Sam Fisher o Solid Snake, questo è appurato. Nell'attesa che Ubisoft e Konami ci rimettano al comando dei due massimi esponenti del genere action/stealth, la palla passa a Kemco che in pieno clima di parcondicio e di parità di sessi tira fuori dal cilindro un'agente non in gonnella ma in attilatissima tuta nera. Non aspettatevi l'ennesimo clone di Lara Croft, però. Nikki Connors è si una donna, ma il suo scopo non sarà mai quello di ammaliarvi attraverso lo schermo con forme sinuose ed atteggiamenti ammiccanti. E' da ammirare in questo senso la scelta di Kemco che sebbene scelga una carta "facile" da un certo punto di vista, evita di cadere nel banale clichè che vede l'eroina di turno essere per forza un continuo richiamo a chiari messaggi subliminali che distraggono il giocatore dalla forme e dalla sostanza del gioco distraendosi con forme e sostanze dei modelli poligonali della protagonista. In Rogue Ops vestirete i panni appunto di Nikki Connors, decisa a vendicare la morte del marito e del figlio ad opera della Omega 19, un gruppo terroristico che Nikki, dopo due anni di duri allenamenti, fronteggerà apertamente in cerca di quella giustizia non ottenibile attraverso le normali procedure. Ad aiutare Nikki ci sarà un gruppo di specialisti (I Rogue Ops, per l'appunto), che costantemente in contatto con la nostra eroina cercheranno di indirizzarla al meglio nella soluzione delle intricate situazione che ci si pareranno davanti.


Dal punto di vista del gameplay puro e semplice Rogue Ops si pone in un ideale punto d'incontro tra Metal Gear Solid e Splinter Cell. Dal primo prende soprattutto la presenza della minimappa che visualizza la posizione dei punti "caldi" della vostra missione e dei vostri nemici, nonché la capacità (ripresa pari pari) di trovare rifugio, e conseguente punto di osservazione, dai propri avversari. Dal capolavoro Ubisoft, invece, Nikki ha assunto alcuni elementi della trama, degna di uno dei romanzi di quel genio di Tom Clancy. La nostra eroina quindi verrà chiamata a partecipare a missioni di varia natura che spaziano dalla semplice eliminazione di un determinato personaggio, al furto o recupero di particolari elementi strategici. All'interno degli ambienti di gioco, discretamente realizzati, Nikki si muoverà con animazioni più che credibili e di particolare fluidità. Una particolare icona ci indicherà quelli che sono gli elementi con cui potremo interagire, cambiando colore (Da rosso, ad arancione o verde) ad indicare la sua effettiva "usabilità" in quel particolare momento. Questo elemento del gameplay tende a facilitare (in alcuni casi anche troppo) la vita del giocatore che al contrario di Sprinter Cell, per esempio, capirà da subito quali sono i "punti critici" dell'ambiente, diminuendo i tempi di ricerca e di esplorazione degli ambienti.

Il numero di mosse disponibili per la Connors ricordano molto da vicino quelle messe a disposizione anche per Sam Fisher. Nikki (O Nicola come verrà chiamata da uno dei suoi superiori), potrà quindi arrampicarsi su tubature o cornicioni, strisciare in stretti cunicoli o rotolare in avanti per sottrarsi velocemente dalla visuale degli avversari. Ovviamente è contemplata anche l'avanzata in posizione raccolta per evitare inutili rumori ed essere quindi praticamente invisibile (il vostro grado di invisibilità sarà indicata da una particolare barra in alto a destra) , opzione questa praticamente indispensabile in alcune delle missioni che dovremo affrontare. Sebbene Nikki sia una donna (saggiamente i grafici non hanno calcato la mano sotto questo aspetto preferendo dirigere i propri sforzi verso altre direzioni), non si tirerà certo indietro dall'usare le armi di cui disporrà di volta in volta. Dalla semplice pistola (con silenziatore, of course) al fucile di precisione, fino ai shuryken (utilissimi per far saltare in aria le mine disseminate dai nostri nemici), Nikki saprà all'occorrenza tramutarsi in una vera macchina di morte.