Rubu Tribe
di
Redazione
Parlare di originalità nell'odierno mercato dei videogiochi é un po' come parlare del Sacro Graal, in un'industria in cui la politica del seguito e la vocazione al franchise (serie di due o più capitoli) ha dimostrato ampiamente di stravincere sulle idee innovative e sulle scelte contro-tendenza. Eppure lo spinoso argomento torna, purtroppo sempre più saltuariamente, a riproporsi grazie a titoli che non hanno alcun numero sulla copertina, non sfruttano il nome di un personaggio famoso o non sono derivati da opere di successo appartenenti ad altre categorie dell'intrattenimento. Dopo aver dispensato, in modo sottile, una buona serie di "frecciate" ai grandi nomi del mondo dei videogiochi, andiamo a elogiare lo sforzo di Interplay, che in Rubu Tribe si propone di riunire una serie davvero impressionante di idee riuscite (perché appartenenti ad altri titoli di successo) proponendo, allo stesso tempo, un concept nuovo e sulla carta piuttosto interessante
WELCOME TO THE TRIBE
Iniziamo la descrizione del gioco partendo dal punto più ovvio, ovvero il suo titolo: Rubu Tribe significa letteralmente "Tribù Rubu" ed é proprio una tribù l'aspetto primario che dovrete gestire all'interno del gioco. Se alla parola "gestire" alcuni possono aver interrotto la lettura inorriditi (com'é successo al sottoscritto, fisiologicamente avverso agli RTS), va precisato che siamo di fronte ad un gioco estraneo da catalogazioni e che basa la sua intera struttura sull'intuitività dell'azione. Fatta la doverosa premessa, torniamo alla descrizione presentando la famigerata Tribù Rubu e quello che diventerà il suo leader spirituale, Mutu, un Rubu lavoratore incaricato di condurre la tribù attraverso un lungo ed estenuante viaggio che andrà a costituire lo scheletro principale della narrazione. Come si può intuire dando un'occhiata alle immagini qui attorno, i Rubu sono una peculiare specie di creature dalle vaghe sembianze umanoidi, in grado di sviluppare una discreta intelligenza e, grazie all'aspetto antropomorfo, svolgere diversi compiti come il procurarsi cibo, combattere e in generale impegnarsi nell'esplorazione del mondo circostante
WELCOME TO THE TRIBE
Iniziamo la descrizione del gioco partendo dal punto più ovvio, ovvero il suo titolo: Rubu Tribe significa letteralmente "Tribù Rubu" ed é proprio una tribù l'aspetto primario che dovrete gestire all'interno del gioco. Se alla parola "gestire" alcuni possono aver interrotto la lettura inorriditi (com'é successo al sottoscritto, fisiologicamente avverso agli RTS), va precisato che siamo di fronte ad un gioco estraneo da catalogazioni e che basa la sua intera struttura sull'intuitività dell'azione. Fatta la doverosa premessa, torniamo alla descrizione presentando la famigerata Tribù Rubu e quello che diventerà il suo leader spirituale, Mutu, un Rubu lavoratore incaricato di condurre la tribù attraverso un lungo ed estenuante viaggio che andrà a costituire lo scheletro principale della narrazione. Come si può intuire dando un'occhiata alle immagini qui attorno, i Rubu sono una peculiare specie di creature dalle vaghe sembianze umanoidi, in grado di sviluppare una discreta intelligenza e, grazie all'aspetto antropomorfo, svolgere diversi compiti come il procurarsi cibo, combattere e in generale impegnarsi nell'esplorazione del mondo circostante
Rubu Tribe
Rubu Tribe
L'originalità è un'arma a doppio taglio nel mercato dei videogiochi e Rubu Tribe rischia di fare le spese di un impegno diretto in massima parte al concept e solo in misura minore al lato estetico (importantissimo nell'era dei milioni di poligoni sventolati ai quattro venti). In favore del gioco Interplay coesiste in ogni caso una grande quantità di fattori come le ottime idee in fatto di concept, il ricco background studiato per l'ambientazione e il proposito, senza dubbio interessante, di immergere il giocatore in una serie di situazioni radicalmente diverse. Allevamento, esplorazione, avventura e strategia coesistono in Rubu Tribe ed è proprio sul lato dei contenuti che il gioco sembra avere tutte le carte in regola per crearsi uno spazio tutto suo nell'ambiente PS2. Se il mediocre lato estetico verrà opportunamente migliorato, non è detto che il team Outrage non riesca veramente a centrare questo obbiettivo.