Saint Seiya Chronicles
di
La realizzazione grafica del gioco strizza naturalmente l'occhio all'Anime - più che al Manga - di riferimento, con particolare ispirazione tratta dalla linea di giocattoli prodotti al periodo, e si fa un grande uso degli effetti di luce sulle superfici metalliche delle armature (quelle d'Oro brillano addirittura). In caso di game-over, si avranno a disposizione un numero limitato di “continua” per ogni missione - 3 a difficoltà normale: esauriti questi, il livello andrà rigiocato da capo.
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Esclusa la Storia, sono presenti due ulteriori modalità: la prima propone una certa serie di percorsi, ciascuno dei quali composto da livelli di scalate e di Boss, il cui scopo é più che altro quello di stilare una classifica tramite cui confrontare i propri risultati online con gli altri giocatori. L'ultima modalità é la tipica sopravvivenza: i nemici arrivano continuativamente, sempre più numerosi e forti (compresi avversari speciali) e bisogna tentare di resistere il più a lungo possibile - quest'ultima modalità é molto utile anche solo per “pompare” un personaggio in vista di sfide più interessanti.
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Il MultiPlayer propone un concept assimilabile alla prima modalità succitata, con la differenza che é incentrato solo sugli scontri boss in cui però interverranno anche i soldati. I giocatori potranno decidere il livello di friendly-fire tra tre disponibili (i personaggi possono danneggiarsi / i personaggi possono colpirsi ma non si danneggiano / i personaggi non possono colpirsi), e sarà inoltre possibile “resuscitare” il compagno caduto avvicinandosi e scarificando parte della propria barra della vita.
Saint Saiya: Sanctuary Battle non é un gioco da scartare a priori: ha però due problemi veramente grossi, di cui quello delle inquadrature é solo il primo. Il secondo, più insidioso, risiede nel fatto che i Fan non accetteranno di buon grado il fatto che, tra una casa e l'altra, siano stati messi i soldati del Tempio e i miniboss, perché nell'opera originale stavano da tutt'altra parte. E in un gioco destinato principalmente ai fan, qualcosa che ai fan non garba non é un problema da poco...
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Esclusa la Storia, sono presenti due ulteriori modalità: la prima propone una certa serie di percorsi, ciascuno dei quali composto da livelli di scalate e di Boss, il cui scopo é più che altro quello di stilare una classifica tramite cui confrontare i propri risultati online con gli altri giocatori. L'ultima modalità é la tipica sopravvivenza: i nemici arrivano continuativamente, sempre più numerosi e forti (compresi avversari speciali) e bisogna tentare di resistere il più a lungo possibile - quest'ultima modalità é molto utile anche solo per “pompare” un personaggio in vista di sfide più interessanti.
Il MultiPlayer propone un concept assimilabile alla prima modalità succitata, con la differenza che é incentrato solo sugli scontri boss in cui però interverranno anche i soldati. I giocatori potranno decidere il livello di friendly-fire tra tre disponibili (i personaggi possono danneggiarsi / i personaggi possono colpirsi ma non si danneggiano / i personaggi non possono colpirsi), e sarà inoltre possibile “resuscitare” il compagno caduto avvicinandosi e scarificando parte della propria barra della vita.
Saint Saiya: Sanctuary Battle non é un gioco da scartare a priori: ha però due problemi veramente grossi, di cui quello delle inquadrature é solo il primo. Il secondo, più insidioso, risiede nel fatto che i Fan non accetteranno di buon grado il fatto che, tra una casa e l'altra, siano stati messi i soldati del Tempio e i miniboss, perché nell'opera originale stavano da tutt'altra parte. E in un gioco destinato principalmente ai fan, qualcosa che ai fan non garba non é un problema da poco...