Sakura Taisen 3
di
Redazione
Uno tra gli indiscutibili punti di forza di tutta la saga risiede nell'incredibile sceneggiatura, di stampo hollywoodiano, capace di coniugare i sentimenti più contrastanti come l'allegria più sfrenata e la tristezza, l'amore e l'odio, la desolazione e l'esaltazione, in un crescendo epico degno del Titanic di James Cameron o del catastrofico Deep Impact. L'approfondimento psicologico di ogni singolo personaggio, con cui dialoghiamo in prima persona scegliendo di volta in volta tra una serie di battute disponibili con un meccanismo di LucasArtsiana memoria, la recitazione piena di pathos delle star del doppiaggio nipponico tra cui Chisa Yokoyama (già nel cast di Tenchi Muyo e di recente in tour negli Stati uniti con la "The Heaven & Earth Club Band") Michie Tomizawa, Ai Orikasa, gli FMV degni di film d'animazione, la vibrante colonna sonora, tutto contribuisce a rendere Sakura Taisen un gioco dal fascino ineguagliabile
Il background della storia é piuttosto originale. In un passato-futuro ambientato nel Giappone degli anni venti, il diciassettenne luogotenente della marina Ichiro Oogami viene assegnato dai suoi superiori a un reparto segreto di stanza a Teito, la capitale imperiale, (nel gioco c'é un sentore di lievissimo patriottismo, meglio farci l'abitudine subito), così come all'epoca veniva chiamata Tokyo, dove recentemente si sono verificati degli atti terroristici da parte di una non meglio identificata setta religiosa. Così Oogami si imbatte prima nella copertura della sua nuova squadra, un teatro stile vittoriano popolato di sole attrici ragazze e dal vecchio superiore della marina Yoneda, dove viene prontamente spedito a spuntare biglietti al pubblico. Ma proprio quando il morale del giovane Oogami sta ormai strisciando per terra, ecco Tokyo venire attaccata da un gruppo di robot che sembrano partoriti dalla fantasia di Jules Verne e, contemporaneamente, cadere la copertura del Teikokukagekidan, che é in realtà una squadra di mecha, giganteschi e pieni di bulloni, ciascuno pilotato da una esponente del gentil sesso a parte il robot di Oogami
Il background della storia é piuttosto originale. In un passato-futuro ambientato nel Giappone degli anni venti, il diciassettenne luogotenente della marina Ichiro Oogami viene assegnato dai suoi superiori a un reparto segreto di stanza a Teito, la capitale imperiale, (nel gioco c'é un sentore di lievissimo patriottismo, meglio farci l'abitudine subito), così come all'epoca veniva chiamata Tokyo, dove recentemente si sono verificati degli atti terroristici da parte di una non meglio identificata setta religiosa. Così Oogami si imbatte prima nella copertura della sua nuova squadra, un teatro stile vittoriano popolato di sole attrici ragazze e dal vecchio superiore della marina Yoneda, dove viene prontamente spedito a spuntare biglietti al pubblico. Ma proprio quando il morale del giovane Oogami sta ormai strisciando per terra, ecco Tokyo venire attaccata da un gruppo di robot che sembrano partoriti dalla fantasia di Jules Verne e, contemporaneamente, cadere la copertura del Teikokukagekidan, che é in realtà una squadra di mecha, giganteschi e pieni di bulloni, ciascuno pilotato da una esponente del gentil sesso a parte il robot di Oogami