SCAR Squadra Corse Alfa Romeo
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Dopo il dominio straniero nel campo dei videogiochi di corse automobilistiche, sia per quanto riguarda le case di produzione che le marche e le ambientazioni, ecco che la leggendaria Milestone propone al pubblico un prodotto che fa dell'italianità il suo punto di forza: le Alfa Romeo e le strade e piste della penisola sono infatti le protagoniste di SCAR.
Chi pensa che il gotha dei videogiochi sia prerogativa di software house americane, inglesi o comunque straniere, evidentemente non conosce la Milestone. Questa casa, italianissima, infatti, ha messo in opera alcuni fra i titoli più rivoluzionari e all'avanguardia nel genere dei giochi di corse. Gli ormai leggendari Screamer Rally proposero i primissimi motori 3D ad alte prestazioni e la serie di Superbike si distinse per grafica e livello simulativi precorrendo di molto i tempi del concorrente MotoGP. Altra importantissima caratteristica dei prodotti Milestone è sempre stato il riuscitissimo mix fra simulazione e impostazione arcade, sempre in grado di divertire e stimolare qualsiasi tipo di pubblico. Un "italian style" insomma che si è sempre distinto egregiamente nel panorama mondiale di videogiochi. L'impronta italiana della Milestone raggiunge oggi il suo culmine, grazie alla presentazione del suo nuovo prodotto: Squadra Corse Alfa Romeo. Come si può facilmente intuire dal titolo si tratta di un gioco di corse automobilistiche interamente dedicato alle vetture della storica casa italiana, moderne e classiche.
Tutte le macchine con lo stemma del biscione e che hanno corso nei vari trofei sportivi sono presenti: dalle attualissime 147 GTA e Nuvola alle leggendarie GT e Giulia, passando per la 33 Stradale l'S.Z. Fin qui tutto molto bello, certo, originale almeno per quanto riguarda le vetture, ma i presupposti sono gli stessi di tanti altri titoli del genere. Ma la Milestone se ne inventa una delle sue e propone il primo gioco di guida con elementi che si potrebbero definire quasi RPG. Normalmente un gioco di corse permette di migliorare le caratteristiche e le prestazioni della propria vettura aggiungendo componenti e modificando parti del motore. S.C.A.R., invece, punta tutto sul pilota offrendo al giocatore la possibilità di migliorare le caratteristiche fisiche e caratteriali del proprio personaggio. Ad esempio sarà indispensabile una buona preparazione fisica per evitare che nei momenti di pressione (quando si è tallonati da un avversario ad esempio) il battito cardiaco vada fuori controllo facendo perdere lucidità, cosa che si traduce con immagini sfocate e reazioni ritardate. Anche gli incidenti e gli urti violenti influenzano la concentrazione del pilota, stordendolo, facendoli fischiare le orecchie e confondendone la vista per diversi secondi. Il bello è che si può approfittare dello stesso effetto per tallonare gli avversari e costringerli all'errore innervosendoli.
L'esperienza del pilota potrà così migliorare la capacità di intimidire gli avversari durante la corsa, ridurre i tempi di reazione nei cambi di marcia e nell'uso dello sterzo e così via. Ognuna di queste caratteristiche potrà essere sviluppata durante la propria carriera sfruttando i punti ottenuti vincendo le gare o portando a termine determinati sotto-obbiettivi come il far fuori tre avversari in una sola gara o raggiungere i 200km/h in corsa. Sono ben 9 le caratteristiche del pilota sulle quali si può agire senza contare tutto il corredo di attrezzature ed accessori che contribuiscono al suo successo come guanti, tute, caschi e scarpe, ognuna delle quali incrementa le prestazioni a seconda del tipo e della sua qualità. La più interessante ed originale innovazione in questo senso consiste probabilmente nel Tiger Effect: si tratta di una funzione che permette di riportare indietro il tempo di qualche secondo durante una gara. Se, ad esempio, si è commesso un banale errore che ha compromesso un risultato importante, si puà sfruttare il Tiger Effect e riportare la gara ad un momento prima del fattaccio augurandosi che questa volta si riesca ad evitare l'incidente. Poco reale, certo, ma decisamente originale e maledettamente utile, bisogna ammetterlo, strano che nessuno ci avesse ancora pensato. Sicuramente anche i puristi delle simulazioni non resisteranno alla tentazione di usarlo. Un sistema, insomma, decisamente originale di gestire un gioco di corse che si unisce alle tipiche funzioni a cui i titoli del genere ci hanno abituato e cioè tornei, trofei e sfide di ogni genere con macchine e circuiti tutti da scoprire ed esplorare. Il sistema grafico, a questa prima occhiata, sembra essere di buon livello e si distingue soprattutto per la fluidità e la gestione degli effetti speciali legati ai già citati stordimenti del pilota. Ben promettenti anche le ricostruzioni dei circuiti che vanno dalle più tipiche e classiche piste italiane ed europee ad alcuni interessanti tracciati cittadini come quello di Milano e Firenze, più altri come "Le valli del Chianti" o la siciliana "Contrada Carcara".
Le premesse per un ottimo titolo ci sono tutte specialmente in termini di originalità e di equilibrio fra arcade e simulazione, in grado di appassionare e divertire qualsiasi tipologia di giocatore. Notevole anche la realizzazione tecnica e, come ciliegina sulla torta, una doppia firma italiana; quella della Milestone e quella dell'Alfa Romeo.
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Chi pensa che il gotha dei videogiochi sia prerogativa di software house americane, inglesi o comunque straniere, evidentemente non conosce la Milestone. Questa casa, italianissima, infatti, ha messo in opera alcuni fra i titoli più rivoluzionari e all'avanguardia nel genere dei giochi di corse. Gli ormai leggendari Screamer Rally proposero i primissimi motori 3D ad alte prestazioni e la serie di Superbike si distinse per grafica e livello simulativi precorrendo di molto i tempi del concorrente MotoGP. Altra importantissima caratteristica dei prodotti Milestone è sempre stato il riuscitissimo mix fra simulazione e impostazione arcade, sempre in grado di divertire e stimolare qualsiasi tipo di pubblico. Un "italian style" insomma che si è sempre distinto egregiamente nel panorama mondiale di videogiochi. L'impronta italiana della Milestone raggiunge oggi il suo culmine, grazie alla presentazione del suo nuovo prodotto: Squadra Corse Alfa Romeo. Come si può facilmente intuire dal titolo si tratta di un gioco di corse automobilistiche interamente dedicato alle vetture della storica casa italiana, moderne e classiche.
Tutte le macchine con lo stemma del biscione e che hanno corso nei vari trofei sportivi sono presenti: dalle attualissime 147 GTA e Nuvola alle leggendarie GT e Giulia, passando per la 33 Stradale l'S.Z. Fin qui tutto molto bello, certo, originale almeno per quanto riguarda le vetture, ma i presupposti sono gli stessi di tanti altri titoli del genere. Ma la Milestone se ne inventa una delle sue e propone il primo gioco di guida con elementi che si potrebbero definire quasi RPG. Normalmente un gioco di corse permette di migliorare le caratteristiche e le prestazioni della propria vettura aggiungendo componenti e modificando parti del motore. S.C.A.R., invece, punta tutto sul pilota offrendo al giocatore la possibilità di migliorare le caratteristiche fisiche e caratteriali del proprio personaggio. Ad esempio sarà indispensabile una buona preparazione fisica per evitare che nei momenti di pressione (quando si è tallonati da un avversario ad esempio) il battito cardiaco vada fuori controllo facendo perdere lucidità, cosa che si traduce con immagini sfocate e reazioni ritardate. Anche gli incidenti e gli urti violenti influenzano la concentrazione del pilota, stordendolo, facendoli fischiare le orecchie e confondendone la vista per diversi secondi. Il bello è che si può approfittare dello stesso effetto per tallonare gli avversari e costringerli all'errore innervosendoli.
L'esperienza del pilota potrà così migliorare la capacità di intimidire gli avversari durante la corsa, ridurre i tempi di reazione nei cambi di marcia e nell'uso dello sterzo e così via. Ognuna di queste caratteristiche potrà essere sviluppata durante la propria carriera sfruttando i punti ottenuti vincendo le gare o portando a termine determinati sotto-obbiettivi come il far fuori tre avversari in una sola gara o raggiungere i 200km/h in corsa. Sono ben 9 le caratteristiche del pilota sulle quali si può agire senza contare tutto il corredo di attrezzature ed accessori che contribuiscono al suo successo come guanti, tute, caschi e scarpe, ognuna delle quali incrementa le prestazioni a seconda del tipo e della sua qualità. La più interessante ed originale innovazione in questo senso consiste probabilmente nel Tiger Effect: si tratta di una funzione che permette di riportare indietro il tempo di qualche secondo durante una gara. Se, ad esempio, si è commesso un banale errore che ha compromesso un risultato importante, si puà sfruttare il Tiger Effect e riportare la gara ad un momento prima del fattaccio augurandosi che questa volta si riesca ad evitare l'incidente. Poco reale, certo, ma decisamente originale e maledettamente utile, bisogna ammetterlo, strano che nessuno ci avesse ancora pensato. Sicuramente anche i puristi delle simulazioni non resisteranno alla tentazione di usarlo. Un sistema, insomma, decisamente originale di gestire un gioco di corse che si unisce alle tipiche funzioni a cui i titoli del genere ci hanno abituato e cioè tornei, trofei e sfide di ogni genere con macchine e circuiti tutti da scoprire ed esplorare. Il sistema grafico, a questa prima occhiata, sembra essere di buon livello e si distingue soprattutto per la fluidità e la gestione degli effetti speciali legati ai già citati stordimenti del pilota. Ben promettenti anche le ricostruzioni dei circuiti che vanno dalle più tipiche e classiche piste italiane ed europee ad alcuni interessanti tracciati cittadini come quello di Milano e Firenze, più altri come "Le valli del Chianti" o la siciliana "Contrada Carcara".
Le premesse per un ottimo titolo ci sono tutte specialmente in termini di originalità e di equilibrio fra arcade e simulazione, in grado di appassionare e divertire qualsiasi tipologia di giocatore. Notevole anche la realizzazione tecnica e, come ciliegina sulla torta, una doppia firma italiana; quella della Milestone e quella dell'Alfa Romeo.