Seven Samurai 20XX

di Tommaso Alisonno

Anche se forse non l'avrete mai visto, sicuramente tutti voi avrete perlomeno sentito nominare il celeberrimo film "I Sette Samurai" (1954), del grande Akira Kurosawa, con come interprete principale il bravissimo Toshiro Mifune: si tratta fondamentalmente della storia di un gruppo di sette Samurai (guarda caso) che combattono contro una banda di fuorilegge per difendere un villaggio di pacifici contadini. La stessa trama venne poi sfruttata nel 1960 per creare la versione Western del film, forse ancora più famosa dell'originale giapponese, intitolata "I Magnifici Sette" e con Yul Brynner a sostituire Mifune: la trasposizione uscì talmente bene che entrambi i film sono ormai considerati dei capolavori del cinema drammatico d'azione. Oggi, a distanza di molti anni, i sette magnifici samurai (così, tanto per non scontentare nessuno) tornano a far parlare di se, grazie all'impegno dei Sammy Studios che, in collaborazione con la Kurosawa Inc., hanno deciso di sviluppare un gioco liberamente ispirato alle vicende ed ai personaggi del film, seppur con profonde variazioni. Tanto per cominciare, la sigla 20xx che sta alla fine del titolo indica che la vicenda si svolge in un ipotetico mondo futuro, con la x che, a giudicare dalla tecnologia che fa sfoggio nelle immagini rilasciate, forse dovrebbe essere considerata una cifra superiore al 7; nonostante la presenza di armi pesanti ed androidi umanoidi, in questo mondo tecno-fantasy è ancora a chi sa usare bene una spada che si rivolge chi non ha la possibilità di difendersi.


È cosi che Natoe, un giovane Samurai (anche se non si reputa tale), improvvisamente si trova a dover difendere, insieme a sei compagni, la vita della giovane Hinata (una ragazzina muta su cui pare che penda il futuro dell'umanità) da un'organizzazione che evidentemente mira a conquistare il mondo con le sue truppe robotiche.
Il personaggio di Natoe somiglia poco a quello di Mifune-Brynner: non ha l'animo del capo (per quello c'è il maturo Kambei), ma sua spavalderia è in effetti accompagnata da una fenomenale abilità con una e, occasionalmente, due spade. Tra gli altri Samurai si vedono delle facce più o meno conosciute (l'energumeno Rojie, per esempio, ricorda molto il personaggio di Charles Bronson), ma anche dei personaggi totalmente nuovi rispetto al casting originale, come ad esempio le due ragazze Jodie e Cue: in sostanza, il nuovo Crew di combattenti è stato curato in prima battuta dal francese Jean Girad Moebius (autore di Blueberry, nonché collaboratore di "TRON" e de "Il Quinto Elemento") e solo in seguito rivisitato dagli sviluppatori per ottenere i portraits definitivi.


Ad ogni modo, durante tutta la vicenda l'unico personaggio che utilizzeremo pare sarà Natoe, in un incalzante serie di combattimenti contro orde di nemici minori o duelli con gli immancabili Boss di fine e metà livello. Seven Samurai 20xx si preannuncia pertanto fondamentalmente come un picchiaduro a scorrimento "vecchio stampo", di quelli in cui non bisogna fare altro che abbattere tutti i nemici della zona prima di poter accedere alla successiva. Cosa potrebbe quindi salvarlo dal "mucchio" di giochi dello stesso genere? Beh, innanzitutto la trama liberamente ispirata al film e condita da succosi filmati in full motion (alcune chicche sono già godibili sul sito ufficiale) potrebbe rivelarsi estremamente interessante, abbastanza probabilmente per costituire un valido premio per chi avesse la costanza di portarla avanti. In secondo luogo, i nemici e le ambientazioni dovrebbero essere piuttosto varie, seppur sempre fantascientifiche, andando dalle città industriali piene di androidi, a quelle malfamata zeppe di fuorilegge, a lande desolate con predoni annessi.

Infine, il sistema di gioco pare incentrato sia sulla frenesia di menare fendenti con velocità e ferocia sia sulla necessità di imparare a padroneggiare le numerose mosse che il buon Natoe sarà in grado di compiere: il giovane samurai potrà infatti eseguire svariate combo, diverse a seconda se starà utilizzando una sola Katana o se ne starà impugnando due, alcune più indicate allo scontro di gruppo ed altre studiate appositamente per i duelli coi boss o comunque i nemici più tosti; nel gioco è inoltre previsto un sistema di parata e schivata che poco ha da invidiare alle tecniche di combattimento Ninja.
A condire il tutto, la colonna sonora sviluppata in collaborazione con Ryuichi Sakamoto (Premio Oscar per "L'Ultimo Imperatore"), che ha composto in prima persona i temi di apertura e di chiusura, promette di essere veramente godibile per un'esperienza a 360°.
Mentre in Giappone il gioco ha già fatto la sua comparsa ad inizio anno, in Europa è prevista l'uscita per la fine di Aprile: appuntamento, pertanto, per quel periodo(o giù di lì) per sapere se i presupposti citati saranno il condimento di un buon gioco o meno.

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