Shadows of the Damned
di
Electronic Arts mette a segno il colpaccio e riesce a riunire in un unico team di sviluppo ben tre grossi nomi dell'industria videoludica nipponica, tutti e tre ansiosi di mettersi al lavoro su qualcosa dal sapore più “occidentale”. Ecco quindi come é possibile vedere insieme nomi come Shinji Mikami (Resident Evil), Suda51 (No More Heroes) e Akira Yamahoka (compositore di Silent Hill): già da mesi si sapeva che costoro erano al lavoro con tutto il team Grasshopper Manufacture allo sviluppo di un nuovo survival horror, ma solo in questi giorni di Tokio Game Show si é potuto finalmente vedere qualcosa del gioco, rispondente al titolo di Shadows of the Damned.
La presentazione, accompagnata da apposita traduttrice simultanea in Inglese per i non-nippofoni, é stata in realtà un evento piuttosto goliardico in cui i tre non si sono trattenuti dall'approfittare di ogni possibile occasione per pronunciare il titolo “Shadows of the Damned” intonando buffe voci sepolcrali o simulando l'effetto eco. Il primo a prendere la parola, e in verità a tenerla per la maggior parte del tempo, é stato Suda51, il quale dopo i dovuti ringraziamenti ha esordito dicendo che lui e Mikami avevano intenzione di collaborare da lungo tempo e che EA ha offerto loro la possibilità di farlo, e nel contempo di esprimersi realmente a livello globale. Suda ha definito Shadows of Damned un “Thriller d'azione psicologico” e ci ha presentato il protagonista Garcia Hotspur, al quale i demoni dell'Underworld hanno sottratto l'amata compagna per cui lui é pronto ad andare spavaldamente incontro alla morte (possibilmente dei demoni).
Col supporto di Mikami, il team si é poi soffermato sullo stile scelto per la realizzazione del gioco, ossia i numerosi riferimenti al punk-rock. La cosa é ovviamente evidente anche solamente guardando lo stile del protagonista, a partire dall'abbigliamento, alla moto che cavalca, al frasario che utilizza, ai suoi tatuaggi ed alle sue espressioni facciali. La rabbia dello stile si fonde egregiamente, a detta degli sviluppatori, con la natura grottesca dei demoni, facendo di Garcia non un anti-eroe ma proprio un eroe “con stile”. L'idea é quella di tenere elevato dall'inizio alla fine il pathos psyco/thriller in un contesto action: é un'impresa ardua e delicata, ha dichiarato Suda, ma é giusto che sia così se si vuole fare un bel gioco.
La palla é poi passata ad Akira Yamahoka, che in ordine temporale é l'ultimo dei tre ad essersi unito al team, scelto esplicitamente dagli altri due per le sue inequivocabili capacità. Manco a volerlo fare apposta, Yamahoka negli ultimi periodi stava accarezzando proprio l'idea di provare una sfida più stimolante, di mettersi al lavoro su qualcosa che gli permettesse di evadere dagli schemi “standard” a cui era abituato dai survival horror tipicamente giapponesi: nessuna sorpresa dunque che la proposta di Suda e Mikami l'abbia trovato immediatamente entusiasta.
Il resto delle informazioni sul gioco si sono potute estrarre fondamentalmente dal Trailer e dai comunicati stampa. Malgrado le apparenze rudi (o “stilose”), Garcia é una creatura pura, che usa la sua purezza per svolgere la professione di cacciatore di demoni: é per vendetta che le creature dell'oscurità rapiscono la sua amata, scatenando quindi una caccia senza freni in città, foreste, fognature e quant'altro, tutti luoghi infestati da demoni e non morti di varia natura. Dalla sua parte Garcia avrà il supporto di un demone servente, normalmente dall'aspetto di un fuoco fatuo ma capace di tramutarsi all'occorrenza in pistole, fucili, mazze, asce e altre armi.
Le scene di gioco visionate presentano un concept molto incentrato sull'azione, il combattimento e lo splatter, ma anche una certa profondità di dialogo e personaggi da caratteristiche particolari, come la donna con gli strani bracciali che sembrano armi di qualche genere, o il demone in groppa ad una cavalcatura dal volto vagamente umanoide. Per la grafica, gli sviluppatori si sono affidati alle potenzialità del pluritestato UnrealEngine3, ovviamente adattandolo al contesto punk-dark della vicenda. Purtroppo le nostre informazioni per ora terminano qui, ed anche se la triade di sviluppatori é indice, ciascuno nel suo campo, di qualità ed esperienza, rimaniamo in attesa di poter toccare qualcosa con mano...
La presentazione, accompagnata da apposita traduttrice simultanea in Inglese per i non-nippofoni, é stata in realtà un evento piuttosto goliardico in cui i tre non si sono trattenuti dall'approfittare di ogni possibile occasione per pronunciare il titolo “Shadows of the Damned” intonando buffe voci sepolcrali o simulando l'effetto eco. Il primo a prendere la parola, e in verità a tenerla per la maggior parte del tempo, é stato Suda51, il quale dopo i dovuti ringraziamenti ha esordito dicendo che lui e Mikami avevano intenzione di collaborare da lungo tempo e che EA ha offerto loro la possibilità di farlo, e nel contempo di esprimersi realmente a livello globale. Suda ha definito Shadows of Damned un “Thriller d'azione psicologico” e ci ha presentato il protagonista Garcia Hotspur, al quale i demoni dell'Underworld hanno sottratto l'amata compagna per cui lui é pronto ad andare spavaldamente incontro alla morte (possibilmente dei demoni).
Col supporto di Mikami, il team si é poi soffermato sullo stile scelto per la realizzazione del gioco, ossia i numerosi riferimenti al punk-rock. La cosa é ovviamente evidente anche solamente guardando lo stile del protagonista, a partire dall'abbigliamento, alla moto che cavalca, al frasario che utilizza, ai suoi tatuaggi ed alle sue espressioni facciali. La rabbia dello stile si fonde egregiamente, a detta degli sviluppatori, con la natura grottesca dei demoni, facendo di Garcia non un anti-eroe ma proprio un eroe “con stile”. L'idea é quella di tenere elevato dall'inizio alla fine il pathos psyco/thriller in un contesto action: é un'impresa ardua e delicata, ha dichiarato Suda, ma é giusto che sia così se si vuole fare un bel gioco.
La palla é poi passata ad Akira Yamahoka, che in ordine temporale é l'ultimo dei tre ad essersi unito al team, scelto esplicitamente dagli altri due per le sue inequivocabili capacità. Manco a volerlo fare apposta, Yamahoka negli ultimi periodi stava accarezzando proprio l'idea di provare una sfida più stimolante, di mettersi al lavoro su qualcosa che gli permettesse di evadere dagli schemi “standard” a cui era abituato dai survival horror tipicamente giapponesi: nessuna sorpresa dunque che la proposta di Suda e Mikami l'abbia trovato immediatamente entusiasta.
Il resto delle informazioni sul gioco si sono potute estrarre fondamentalmente dal Trailer e dai comunicati stampa. Malgrado le apparenze rudi (o “stilose”), Garcia é una creatura pura, che usa la sua purezza per svolgere la professione di cacciatore di demoni: é per vendetta che le creature dell'oscurità rapiscono la sua amata, scatenando quindi una caccia senza freni in città, foreste, fognature e quant'altro, tutti luoghi infestati da demoni e non morti di varia natura. Dalla sua parte Garcia avrà il supporto di un demone servente, normalmente dall'aspetto di un fuoco fatuo ma capace di tramutarsi all'occorrenza in pistole, fucili, mazze, asce e altre armi.
Le scene di gioco visionate presentano un concept molto incentrato sull'azione, il combattimento e lo splatter, ma anche una certa profondità di dialogo e personaggi da caratteristiche particolari, come la donna con gli strani bracciali che sembrano armi di qualche genere, o il demone in groppa ad una cavalcatura dal volto vagamente umanoide. Per la grafica, gli sviluppatori si sono affidati alle potenzialità del pluritestato UnrealEngine3, ovviamente adattandolo al contesto punk-dark della vicenda. Purtroppo le nostre informazioni per ora terminano qui, ed anche se la triade di sviluppatori é indice, ciascuno nel suo campo, di qualità ed esperienza, rimaniamo in attesa di poter toccare qualcosa con mano...