Sheep

A dir la verità, non tutte le pecore che si trovano sul Pianeta Terra sono extraterrestri: solo una minima parte di esse, depositata migliaia di anni fa sul nostro pianeta dalla propria nave madre e lì dimenticata per interi secoli. Questa simpatica premessa fa da sfondo all'ambientazione di Sheep, il nuovo puzzle game "alla Lemmings" che ha fatto parlare di sé in tempi recenti per il suo originale concept di gioco e per la forte vena umoristica che lo caratterizza. Il nostro compito sarà quello di aiutare le pecore aliene a tornare sul loro pianeta di origine, e per far ciò dovremo vestire i panni di uno tra quattro pastori improvvisati e dirigere le sprovvedute bestiole verso il monte da cui verranno prelevate a mezzo astronave. A complicare le cose arriva naturalmente il classico cattivone di turno, nella persona di tale Dr.Watson, intenzionato ad appropriarsi della tecnologia degli ovini extraterrestri per conquistare l'universo (evidentemente, il mondo é passato di moda...)

STUPIDITA ARTIFICIALE
Una trama fuori di testa come quella riportata poco sopra può fare da preludio solo ad un titolo altrettanto fuori di testa, e infatti Sheep si dimostra sin dai primi minuti di gioco come una delle cose più fresche e originali apparse sui nostri monitor. La prima selezione che dovremo compiere una volta completato il caricamento riguarda il nostro alter ego, a scelta tra quattro bizzarri personaggi dai lineamenti spiccatamente nipponici (leggasi: super deformed). Si tratta di Bo Beep, una sciroccata cantante rock, Adam Half Pint, un investigatore privato dal vestiario molto trendy, Motley, un cane ammaestrato simil-barboncino e infine Shep, cane hard-boiled che nel manuale viene sapientemente descritto come un incrocio tra Lassie e Rambo. Una volta scelto il protagonista che più si avvicina al nostro stile di gioco (ognuno dei quattro personaggi ha un modo diverso di trattare le pecore) si passerà alla scelta della razza di ovini da condurre alla salvezza
Si parte dalla pecora comune, caratterizzata dalla tipica espressione ebete, per arrivare a quella evoluta e abilissima con computer e congegni elettronici, senza dimenticare la razza meno bendisposta di tutte, quella a pelo lungo, incline alla rissa e alla ribellione. Una volta scesi sul campo di gioco, ci troveremo a fare i conti con una massa di esserini, le pecore, in continuo movimento e tendenzialmente indifferenti alle decisioni del giocatore, che andranno portate sane e salve da un lato all'altro del livello entro un ristretto tempo limite. L'inquadratura é quella classica dall'alto, con il nostro personaggio ben visibile sullo schermo e controllabile a scelta tramite tastiera o joypad (più adatto visto il limitato numero di comandi)