Shogun 2: Total War
di
Marco Modugno
Sengoku Jidai, il "periodo degli stati combattenti. Così é chiamato, nella storiografia giapponese, il lungo periodo di tensioni intestine che va dal 1478 al 1605. Un'epoca feudale, di dissidi e aspri scontri tra i daimyo, nobili simili ai nostri feudatari del Rinascimento, nominati dall'imperatore per governare le province dell'arcipelago.Divenuti di fatto capi, spesso ribelli, di veri e propri centri di potere autonomi, insofferenti al potere centrale esercitato, per conto dell'imperatore, dallo Shogun, il signore della guerra. Costui,piùinfluente dell'imperatore stesso, era scelto nella persona del miglior generale dell'armata del Tenno.
L'era sengoku, sanguinosissima, al punto che dai 300 daimyo iniziali, nel 1550 si arrivò ad un numero di soli 20, con i feudi dei restanti assimilati manu militari dalle armate private di samurai dei più forti, fa da sfondo alle celebri opere cinematografiche del regista Kurosawa, prime fra tutte I sette samurai e Ran. E costituisce l'ambientazione ideale per un RTS militare, al punto da spingere il team Creative Assembly, specialista nel genere, a produrre sotto l'egida di SEGA un numero 2 della saga Shogun, beneficiando del supporto tecnico dei motori grafici e di calcolo dell'ultima generazione di hardware.
Il risultato, almeno a quanto siamo riusciti a vedere nel codice preview messoci a disposizione da Halifax, é un gioco completo, avvincente, dove ogni aspetto del gameplay, dalle costruzioni alla diplomazia, fino ovviamente alle scelte tattiche sul campo di battaglia, premia sempre la scelta più oculata, la migliore pianificazione, il ragionamento più ponderato.
Ne saranno felici quelli che non amano particolarmente gli RTS vecchia maniera, dove le battaglie si vincono solo grazie al peso delle proprie armate, a colpi di "tank rush" stile Command & Conquer. Shogun 2, al contrario, costringe il giocatore a calarsi (poco a poco, l'approccio é soft quanto basta a non mettere in fuga i neofiti) nella mentalità di un signore della guerra nel Giappone feudale del Sedicesimo Secolo, spingendolo a mettere a frutto le risorse, inizialmente scarse, nel modo più attento e ad imparare dai propri errori, piuttosto che compiere assalti imprevidenti che lo condurrebbero in brevissimo tempo ad una sconfitta ancor più totale della guerra citata nel titolo.
Si comincia con poco, le forze di un ronin, più che di un vero daimyo: un villaggio e abbastanza riso e strutture per reclutare uno sparuto gruppo di ashigaru, soldati di rango inferiore ai samurai, buoni per difendere, più che per attaccare. Opportuno darsi da fare, allora, creando subito un dojo per arcieri (nel nostro caso, essendo impegnati nei panni del capo del clan Chosokabe, famoso per i suoi tiratori samurai, si trattava di una scelta praticamente obbligata), e potenziare le nostre forze. Di là in avanti, la strada per diventare grandi daimyo é tutta in salita, costellata di rivolte contadine, monaci ribelli, attacchi nemici di sorpresa, città da conquistare, piuttosto che distruggere, per sfruttarne subito le risorse, ninja da reclutare per indebolire il nemico con tecniche a dir poco terroristiche come l'assassinio politico o l'avvelenamento dei pozzi, alleanze da stringere.
Il menu del gioco é impreziosito da tante feature diverse che impiegheremo un bel po' a padroneggiare, potete scommetterci. Lo testimonia il fatto che molto spesso, per quanto ci si scervelli a progettare la migliore strategia, durante le battaglie più complesse si é costretti a più di un tentativo per avere ragione di un nemico la cui IA appare decisamente performante. Viene in soccorso, e non é poco, la possiblità di mettere in pausa, impartire una serie di ordini alle diverse unità impiegate e poi far ripartire il tempo reale, riuscendo in questo modo a gestire una massa di truppe che altrimenti sarebbe in grado di mettere in crisi anche un pro-gamer di Starcraft II.
L'era sengoku, sanguinosissima, al punto che dai 300 daimyo iniziali, nel 1550 si arrivò ad un numero di soli 20, con i feudi dei restanti assimilati manu militari dalle armate private di samurai dei più forti, fa da sfondo alle celebri opere cinematografiche del regista Kurosawa, prime fra tutte I sette samurai e Ran. E costituisce l'ambientazione ideale per un RTS militare, al punto da spingere il team Creative Assembly, specialista nel genere, a produrre sotto l'egida di SEGA un numero 2 della saga Shogun, beneficiando del supporto tecnico dei motori grafici e di calcolo dell'ultima generazione di hardware.
Il risultato, almeno a quanto siamo riusciti a vedere nel codice preview messoci a disposizione da Halifax, é un gioco completo, avvincente, dove ogni aspetto del gameplay, dalle costruzioni alla diplomazia, fino ovviamente alle scelte tattiche sul campo di battaglia, premia sempre la scelta più oculata, la migliore pianificazione, il ragionamento più ponderato.
Ne saranno felici quelli che non amano particolarmente gli RTS vecchia maniera, dove le battaglie si vincono solo grazie al peso delle proprie armate, a colpi di "tank rush" stile Command & Conquer. Shogun 2, al contrario, costringe il giocatore a calarsi (poco a poco, l'approccio é soft quanto basta a non mettere in fuga i neofiti) nella mentalità di un signore della guerra nel Giappone feudale del Sedicesimo Secolo, spingendolo a mettere a frutto le risorse, inizialmente scarse, nel modo più attento e ad imparare dai propri errori, piuttosto che compiere assalti imprevidenti che lo condurrebbero in brevissimo tempo ad una sconfitta ancor più totale della guerra citata nel titolo.
Si comincia con poco, le forze di un ronin, più che di un vero daimyo: un villaggio e abbastanza riso e strutture per reclutare uno sparuto gruppo di ashigaru, soldati di rango inferiore ai samurai, buoni per difendere, più che per attaccare. Opportuno darsi da fare, allora, creando subito un dojo per arcieri (nel nostro caso, essendo impegnati nei panni del capo del clan Chosokabe, famoso per i suoi tiratori samurai, si trattava di una scelta praticamente obbligata), e potenziare le nostre forze. Di là in avanti, la strada per diventare grandi daimyo é tutta in salita, costellata di rivolte contadine, monaci ribelli, attacchi nemici di sorpresa, città da conquistare, piuttosto che distruggere, per sfruttarne subito le risorse, ninja da reclutare per indebolire il nemico con tecniche a dir poco terroristiche come l'assassinio politico o l'avvelenamento dei pozzi, alleanze da stringere.
Il menu del gioco é impreziosito da tante feature diverse che impiegheremo un bel po' a padroneggiare, potete scommetterci. Lo testimonia il fatto che molto spesso, per quanto ci si scervelli a progettare la migliore strategia, durante le battaglie più complesse si é costretti a più di un tentativo per avere ragione di un nemico la cui IA appare decisamente performante. Viene in soccorso, e non é poco, la possiblità di mettere in pausa, impartire una serie di ordini alle diverse unità impiegate e poi far ripartire il tempo reale, riuscendo in questo modo a gestire una massa di truppe che altrimenti sarebbe in grado di mettere in crisi anche un pro-gamer di Starcraft II.
Shogun 2: Total War
Shogun 2: Total War
Bentornati in Giappone! La Creative Assembly riesce ancora una vola a stupire con un titolo ambientato in un contesto in teoria molto distante dalla cultura occidentale. Non basta infatti qualche puntata di One Piece e una collezione di consunti fumetti de La clinica dell'amore, o qualche cena a base di sushi e misoshiru, per poter asserire di conoscere e comprendere la storia tormentata dell'arcipelago giapponese. Tanti anni di film, telefilm e cartoni, però, aiutano a capire il senso generale della trama, splendidamente dispiegata nella lunga e coinvolgente campagna single player, della quale abbiamo potuto testare solo una piccola parte nella preview. Il gioco, complice un comparto tecnico che promette di essere al top nella versione finale, é dannatamente evocativo e cattura il giocatore fin dalle prime semplici battute, caratterizzandosi anche per una curva d'apprendimento tutto sommato abbordabile. Se poi ci mettiamo anche il fatto che sono previste battaglie navali con le inedite unità delle flotte nipponiche del Sedicesimo Secolo, é il caso di dire che il 15 marzo, data prevista di uscita del gioco, é un giorno da segnare sul calendario con il pennarello!