Sid Meier’s Pirates!
di
Sono passati orami ben 17 anni da quando un ingegnoso game designer, tale Sid Meier (autore peraltro di titoli "normali" come Civilization e Colonization), diede vita ad un gioco ambientato durante l'epopea delle temibili incursioni dei pirati. Il traffico continuo di merci che vedeva principalmente coinvolte le rotte del nuovo mondo e l'Europa, fu di tale portata, che alcuni geniali personaggi, pensarono bene, che forse era troppo costoso fare la spola da una parte all'altra dell'oceano per trasportare delle merci di poco valore, ma che si poteva guadagnare di più e con meno fatica prendendo in "prestito le merci delle altre navi". Fu cosi, più o meno, che nacque in quel periodo, la figura storica del pirata dei mari vero e proprio incubo di chi osava affacciarsi sul mare. La genialità che sta alla base dell'idea di Sid Meier dipende dal fatto che il gioco non era classificabile come un semplice strategico, oppure un gioco di ruolo o un semplice gioco arcade, in quanto comprendeva tutti e tre gli elementi contemporaneamente.
11
Il "cocktail" riuscì cosi bene che tale titolo ottenne un grande successo sia di critica e di pubblico (e questo e sicuramente un vero miracolo). A distanza di diciassette anni come abbiamo detto in precedenza (sicuramente non deve essere un tipo scaramantico), il nostro caro Sid ha pensato di rispolverare il vecchio concept originario di Pirates e di aggiungerci una nuova e più moderna interfaccia nonché un impianto grafico e sonoro al passo coi tempi per rendere fruibile tale capolavoro anche alle nuove generazioni (che si presume non abbiano mai nemmeno sentito parlare di tale gioco). In Pirates la prima cosa che colpisce è sicuramente la grande libertà di manovra che sin dall'inizio viene concessa al giocatore (che può inizialmente confondere lo stesso), in quanto non vi sono dei vincoli veri e propri che lo obbligano ad intraprendere determinate azioni (in teoria si può anche non fare assolutamente niente, ma limitarsi a navigare tra i mari senza una meta). Il gioco prende spunto dalle vicende di un giovane pirata con in mano una piccola bagnarola che a stento si regge in piedi, propenso a solcare i mari alla ricerca di ricchezza e gloria. In realtà oltre al semplice arricchimento personale dovremo aiutare il nostro baldo giovane, nella sua ricerca personale della propria famiglia misteriosamente scomparsa.
Il nostro alter ego potrà cosi spostarsi liberamente fra le varie isole in cerca di informazioni e missioni varie che ben presto gli saranno affidate. In ogni isola oltre ad ottenere varie missioni, informazioni o addirittura permessi di varia natura (per esempio attaccare navi di diversa nazionalità) si può fare anche un giro nei locali della zona alla ricerca per esempio di nuovi marinai per rimpinguare la propria ciurma. Come abbiamo già accennato in precedenza al giocatore è permesso praticamente tutto ciò che un pirata al commando della propria nave può fare, cioè attaccare altri navi, esplorare il territorio in cerca di tesori, oppure cercare qualche bella figliola da maritare (possibilmente di un certo rango) e molto altro ancora. A detta dei programmatori il gioco è talmente flessibile che ogni azione che sarà eseguita dal giocatore, si ripercuoterà inevitabilmente sull'ambiente circostante con tutte le conseguenze del caso (attaccare una nave di diversa nazionalità senza uno specifico permesso potrebbe ripercuotersi pesantemente nei rapporti fra tali paesi). Un altro aspetto più difficile da percepire almeno inizialmente riguarda il versante tattico e gestionale del gioco, che se pur mascherarto dalla semplicità dell'interfaccia e da una grafica in stile un po' fumettoso si dimostra all'altezza dei titoli precedenti di Sid Meier. Ben presto, infatti, il giocatore dovrà tenere conto di aspetti che possono sembrare marginali ma che in realtà possono incidere pesantemente sullo svolgersi delle proprie azioni.
Bisogna sempre ricordarsi, per esempio, di trattare al meglio il proprio equipaggio evitando di saltare i pagamenti (meglio se abbondanti), oppure tenere costantemente in buono stato la propria nave per evitare che questa possa tradirvi durante uno scontro a fuoco. La libertà d'azione si può manifestare anche attraverso tattiche di guerra più o meno raffinate. Non sarà raro infatti che possa capitare di attaccare non solo le navi che si incroceranno durante il gioco, ma si potranno attaccare anche intere città costiere. In tali casi per esempio, al giocatore sarà lasciata ampia scelta su come tentare l'assedio, attraverso la forza bruta, oppure per esempio, in maniera diciamo più sofisticata e indolore, tagliando le fonti di sostentamento della città e indebolirla quindi fino allo sfinimento. Forse proprio il fatto che Pirates non presenta particolari innovazioni rispetto al titolo originario, eccetto che per l'aspetto grafico e per l'interfaccia di gioco, potrebbe scontentare in particolare i vecchi fans di Pirates che magari dopo 17 anni pretendevano forse qualcosa in più. Malgrado questo aspetto, tutto sommato marginale, lo spessore e le qualità indiscusse di questo titolo, ne fanno un gioco da tenere in grande considerazione.
Il "cocktail" riuscì cosi bene che tale titolo ottenne un grande successo sia di critica e di pubblico (e questo e sicuramente un vero miracolo). A distanza di diciassette anni come abbiamo detto in precedenza (sicuramente non deve essere un tipo scaramantico), il nostro caro Sid ha pensato di rispolverare il vecchio concept originario di Pirates e di aggiungerci una nuova e più moderna interfaccia nonché un impianto grafico e sonoro al passo coi tempi per rendere fruibile tale capolavoro anche alle nuove generazioni (che si presume non abbiano mai nemmeno sentito parlare di tale gioco). In Pirates la prima cosa che colpisce è sicuramente la grande libertà di manovra che sin dall'inizio viene concessa al giocatore (che può inizialmente confondere lo stesso), in quanto non vi sono dei vincoli veri e propri che lo obbligano ad intraprendere determinate azioni (in teoria si può anche non fare assolutamente niente, ma limitarsi a navigare tra i mari senza una meta). Il gioco prende spunto dalle vicende di un giovane pirata con in mano una piccola bagnarola che a stento si regge in piedi, propenso a solcare i mari alla ricerca di ricchezza e gloria. In realtà oltre al semplice arricchimento personale dovremo aiutare il nostro baldo giovane, nella sua ricerca personale della propria famiglia misteriosamente scomparsa.
Il nostro alter ego potrà cosi spostarsi liberamente fra le varie isole in cerca di informazioni e missioni varie che ben presto gli saranno affidate. In ogni isola oltre ad ottenere varie missioni, informazioni o addirittura permessi di varia natura (per esempio attaccare navi di diversa nazionalità) si può fare anche un giro nei locali della zona alla ricerca per esempio di nuovi marinai per rimpinguare la propria ciurma. Come abbiamo già accennato in precedenza al giocatore è permesso praticamente tutto ciò che un pirata al commando della propria nave può fare, cioè attaccare altri navi, esplorare il territorio in cerca di tesori, oppure cercare qualche bella figliola da maritare (possibilmente di un certo rango) e molto altro ancora. A detta dei programmatori il gioco è talmente flessibile che ogni azione che sarà eseguita dal giocatore, si ripercuoterà inevitabilmente sull'ambiente circostante con tutte le conseguenze del caso (attaccare una nave di diversa nazionalità senza uno specifico permesso potrebbe ripercuotersi pesantemente nei rapporti fra tali paesi). Un altro aspetto più difficile da percepire almeno inizialmente riguarda il versante tattico e gestionale del gioco, che se pur mascherarto dalla semplicità dell'interfaccia e da una grafica in stile un po' fumettoso si dimostra all'altezza dei titoli precedenti di Sid Meier. Ben presto, infatti, il giocatore dovrà tenere conto di aspetti che possono sembrare marginali ma che in realtà possono incidere pesantemente sullo svolgersi delle proprie azioni.
Bisogna sempre ricordarsi, per esempio, di trattare al meglio il proprio equipaggio evitando di saltare i pagamenti (meglio se abbondanti), oppure tenere costantemente in buono stato la propria nave per evitare che questa possa tradirvi durante uno scontro a fuoco. La libertà d'azione si può manifestare anche attraverso tattiche di guerra più o meno raffinate. Non sarà raro infatti che possa capitare di attaccare non solo le navi che si incroceranno durante il gioco, ma si potranno attaccare anche intere città costiere. In tali casi per esempio, al giocatore sarà lasciata ampia scelta su come tentare l'assedio, attraverso la forza bruta, oppure per esempio, in maniera diciamo più sofisticata e indolore, tagliando le fonti di sostentamento della città e indebolirla quindi fino allo sfinimento. Forse proprio il fatto che Pirates non presenta particolari innovazioni rispetto al titolo originario, eccetto che per l'aspetto grafico e per l'interfaccia di gioco, potrebbe scontentare in particolare i vecchi fans di Pirates che magari dopo 17 anni pretendevano forse qualcosa in più. Malgrado questo aspetto, tutto sommato marginale, lo spessore e le qualità indiscusse di questo titolo, ne fanno un gioco da tenere in grande considerazione.