Silent Hill 3

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Silent Hill 3

La paura fa...3
Era il maggio del 2002, esattamente un anno fa, quando all'Electronic Entertainment Expo di Los Angeles, nello stand Konami fummo così fortunati da vedere un filmato sul gameplay di Silent Hill 3.
Non era un segreto che la casa giapponese avesse in cantiere il terzo capitolo della saga, ma che circolasse già qualcosa di "giocabile" non se lo aspettava nessuno.
In principio era Residet Evil a suscitare paura nei videogiocatori, quando nell'ormai lontano 1996 la playstation regalava veri e propri tuffi al cuore, mentre improvvisamente un non-morto si appiccicava alle gambe del nostro personaggio. Quando poi nel 1999 uscì il primo Silent Hill, l'approccio con la "paura da gioco" cambiò radicalmente; non si trattava più di prendere il fucile a pompa e far saltare la testa ad uno zombi; l'attenzione si era spostata sul lato umano della paura, ansia e senso di impotenza di fronte ad una città immersa nella nebbia, piena di suoni inquietanti, e di creature tutt'altro che amichevoli.
Visto poi il successo riscosso dal secondo capitolo, alla Konami hanno ben deciso di cavalcare l'onda del successo, e accontentare gli affezionati temerari, e regalare a tutti un terzo capitolo.



Squadra vincente, non si cambia...quasi mai!
L'ambientazione inquietante non cambia di certo, e tanto meno quel senso di oppressione che mette a dura prova lo stato psichico del giocatore, dall'inizio fino alla fine del gioco.
Ma ci sono dei netti cambiamenti rispetto al passato. Abbandoniamo la famiglia Mason del primo capitolo, e la famiglia Sunderland del secondo; questa volta il protagonista, sarà una affascinante esponente del gentil sesso.
Si, questa volta sarà femminile il nostro alter ego virtuale. Heather , una giovane che si troverà costretta a proseguire in questa paurosa avventura, ignara del perché gli altri cittadini siano tutti spariti, del perché ci siano soltanto mostri a creature improbabili, e di come, per la terza volta, una "ridente" cittadina sia tornata a piombare nell'oscurità.
E qui inizia l'inferno.
Inizieremo a muoverci, o meglio, a gestire Heather partendo da un lunapark, naturalmente e "stranamente" abbandonato. Il percorso sarà duro, e la nostra eroina non potrà far altro che imparare l'uso delle armi per fronteggiare l'avanzata di mostri terribili; ormai nella sua mente non c'è più posto per la spensieratezza, ma solo fobia di avvicinarsi ad angoli oscuri e timore di quello che potrà trovare aprendo porte arrugginite.
E possiamo assicurarvi che il patos trasmesso dal joypad, è ai livelli delle precedenti esperienze, senza considerare i miglioramenti apportati dagli sviluppatori, che hanno ovviamente tenuto conto della particolare storia che ormai il titolo a creato dietro di se.

Benché il team di sviluppo sia stato alquanto ridotto rispetto al capitolo precedente, di miglioramenti ne sono stati apportati parecchi. Meno braccia sul progetto non significa lavoro scadente, e anzi, con il tempo avuto a disposizione, hanno potuto dedicare particolare attenzione nell'includere molte idee escluse da Silent Hill 2 per problemi tecnici o tempi di produzione ristretti.

Silent Hill 3

Silent Hill 3

Per la terza volta la collina è ripiombata nell'oscurità, per la terza volta i mostri scorrazzeranno come se questo fosse territorio loro. Cosa è successo? Questa volta, qual è la storia che dovremo sbrogliare? La giovane Heather troverà difficoltà di ogni genere. Sta a noi non spegnere la Playstation2, se la paura si fa troppo pressante.
D'altra parte, c'è sempre una porta che cigola!