Silent Hill: Downpour
di
Davide Ottagono
Come il peggiore degli incubi ricorrenti, la nebbiosa Silent Hill torna ad infestare le nostra console con una cadenza ancor più inquietante della cittadina stessa. Inquietante perché é indubbio come - anno dopo anno - il franchise stia inesorabilmente perdendo di smalto, e nonostante questo Konami ci prova ancora. Sebbene sia apparso qualche spin-off di degna fattura, il filone principale ha mancato spesso e volentieri di regalare quella proverbiale qualità a cui gli sviluppatori ci avevano abituato. Stiamo ovviamente parlando dei tempi d'oro della saga, quelli in cui c'era battaglia aperta tra l'horror psicologico di Toyama e quello più aperto, quasi volgare, di Resident Evil.
Inutile girarci attorno, é raro trovare un “signor horror” facilmente come negli anni '90. In un modo o nell'altro, ogni serie é dovuta andare incontro alle esigenze di un mercato mutevole come non mai. C'é chi ha dovuto trasformarsi in altro, come lo stesso Resident Evil, e chi é praticamente scomparso dalla circolazione, il sottovalutatissimo Forbidden Siren in primis. Silent Hill, invece, non si é mai allontanato troppo dai suoi canoni, pur alternando buone apparizioni ad altre completamente da dimenticare. É Vatra Games, una software house cecoslovacca, a raccogliere il pesante fardello di far rinascere la serie e di riportarla nell'Olimpo dei videogiochi. Avvicinarsi dubbiosi a questo sequel, dopo un ennesimo cambio di sviluppatori, é di diritto. “Vatra”, nella loro lingua madre, significa “grande fuoco”. Che sia il ritorno di fiamma tanto atteso nell'ultimo decennio?
Silent Hill é da sempre sinonimo di angoscia, di ansia, di atmosfere asfissianti capaci di catapultarci in un mondo visionario, perverso. Malato, perché no. La vittima di turno é un galeotto di nome Murphy, perso nei boschi limitrofi alla città a seguito di un incidente in autobus. Non sappiamo cosa ci facesse l'uomo su quel trasporto, così come non siamo sicuri di quale fosse la destinazione, ma una cosa é certa: il ritrovarsi proprio a pochi chilometri dall'epicentro del male potrebbe non essere stato un caso. La zona é solitaria, e Murphy pensa bene di cercare aiuto nel centro abitato più vicino, facendosi strada nella fitta foresta. Incrocia prima il cadavere di un animale in decomposizione e poi una piccola casupola ammantata sulla riva di un lago. Al molo di fianco, una barca é ormeggiata. Un ritaglio di giornale svolazzante attira l'attenzione del protagonista. La prima pagina sembra parlare di una violenta tempesta che ha colpito recentemente il centro vicino. Questo non scoraggerà Murphy dal proseguire verso la sua unica ancora di salvezza. Ovviamente, passerà dalla padella alla brace.
“Studiando bene la serie, ci si accorge che é Silent Hill, un'entità a sé stante, la protagonista”, ha infatti detto Brian Gomez, design director. “La città di Silent Hill é la star dello show, come l'Enigmista lo é per Saw. É la cosa attorno alla quale girano tutti gli altri personaggi e gli eventi. Quindi, sì, vediamo Silent Hill come la vera componente che deve essere riproposta. Tutto dipende poi da chi ci butti dentro. Ottieni risultati diversi quando sono invischiate persone differenti, con bagagli morali più o meno pesanti”.
Murphy sembra essere l'uomo perfetto per questo compito. Per sopravvivere in una città corrotta, ci vuole un uomo corrotto. Non sappiamo nulla del suo passato, così come non sappiamo le motivazioni che lo hanno portato dietro le sbarre, ma una cosa é certa: non aspettatevi troppi collegamenti con i capitoli passati perché, oltre a qualche sporadico cameo, le vicende di Murphy saranno completamente slegate da quelle dei prequel.
“Andando avanti con la storia non scoprirete che Murphy é il pro-pro-pronipote del capo dell'Ordine”, assicura Gomez. “I fans troveranno alcuni rimandi, ma la storia di Murphy é la storia di Murphy. Non avrà niente a che fare con Alessa, o James, o chiunque altro”.
Un dubbio ci affligge: Murphy aveva finito di scontare la propria pena o impersoneremo un fuggitivo? Saremo costretti a lottare anche contro le forze dell'ordine, oltre che con gli orrori di Silent Hill? Un'ufficiale donna, Anne Cunningham, riesce subito a rintracciare il protagonista sul luogo dello schianto, intimandogli di alzare le mani. Forse questo vale come risposta. Mentre tiene sottomira l'uomo, però, un passo sbagliato le fa perdere l'equilibrio. La donna tenta a tutti i modi di reggersi al bordo della scogliera, mentre Murphy pensa sul da farsi. Le scelte in Silent Hill ci sono sempre state, ma nella maggior parte dei casi inficiavano sul finale in modi fin troppo criptici. Vedere un epilogo piuttosto che un altro poteva dipendere dai vestiti indossati tanto quanto dal numero di nemici uccisi nel corso dell'avventura, e lasciava al giocatore poco spazio per la morale vera e propria. Downpour raddrizzerà il tiro, su questo aspetto.
Inutile girarci attorno, é raro trovare un “signor horror” facilmente come negli anni '90. In un modo o nell'altro, ogni serie é dovuta andare incontro alle esigenze di un mercato mutevole come non mai. C'é chi ha dovuto trasformarsi in altro, come lo stesso Resident Evil, e chi é praticamente scomparso dalla circolazione, il sottovalutatissimo Forbidden Siren in primis. Silent Hill, invece, non si é mai allontanato troppo dai suoi canoni, pur alternando buone apparizioni ad altre completamente da dimenticare. É Vatra Games, una software house cecoslovacca, a raccogliere il pesante fardello di far rinascere la serie e di riportarla nell'Olimpo dei videogiochi. Avvicinarsi dubbiosi a questo sequel, dopo un ennesimo cambio di sviluppatori, é di diritto. “Vatra”, nella loro lingua madre, significa “grande fuoco”. Che sia il ritorno di fiamma tanto atteso nell'ultimo decennio?
Silent Hill é da sempre sinonimo di angoscia, di ansia, di atmosfere asfissianti capaci di catapultarci in un mondo visionario, perverso. Malato, perché no. La vittima di turno é un galeotto di nome Murphy, perso nei boschi limitrofi alla città a seguito di un incidente in autobus. Non sappiamo cosa ci facesse l'uomo su quel trasporto, così come non siamo sicuri di quale fosse la destinazione, ma una cosa é certa: il ritrovarsi proprio a pochi chilometri dall'epicentro del male potrebbe non essere stato un caso. La zona é solitaria, e Murphy pensa bene di cercare aiuto nel centro abitato più vicino, facendosi strada nella fitta foresta. Incrocia prima il cadavere di un animale in decomposizione e poi una piccola casupola ammantata sulla riva di un lago. Al molo di fianco, una barca é ormeggiata. Un ritaglio di giornale svolazzante attira l'attenzione del protagonista. La prima pagina sembra parlare di una violenta tempesta che ha colpito recentemente il centro vicino. Questo non scoraggerà Murphy dal proseguire verso la sua unica ancora di salvezza. Ovviamente, passerà dalla padella alla brace.
“Studiando bene la serie, ci si accorge che é Silent Hill, un'entità a sé stante, la protagonista”, ha infatti detto Brian Gomez, design director. “La città di Silent Hill é la star dello show, come l'Enigmista lo é per Saw. É la cosa attorno alla quale girano tutti gli altri personaggi e gli eventi. Quindi, sì, vediamo Silent Hill come la vera componente che deve essere riproposta. Tutto dipende poi da chi ci butti dentro. Ottieni risultati diversi quando sono invischiate persone differenti, con bagagli morali più o meno pesanti”.
Murphy sembra essere l'uomo perfetto per questo compito. Per sopravvivere in una città corrotta, ci vuole un uomo corrotto. Non sappiamo nulla del suo passato, così come non sappiamo le motivazioni che lo hanno portato dietro le sbarre, ma una cosa é certa: non aspettatevi troppi collegamenti con i capitoli passati perché, oltre a qualche sporadico cameo, le vicende di Murphy saranno completamente slegate da quelle dei prequel.
“Andando avanti con la storia non scoprirete che Murphy é il pro-pro-pronipote del capo dell'Ordine”, assicura Gomez. “I fans troveranno alcuni rimandi, ma la storia di Murphy é la storia di Murphy. Non avrà niente a che fare con Alessa, o James, o chiunque altro”.
Un dubbio ci affligge: Murphy aveva finito di scontare la propria pena o impersoneremo un fuggitivo? Saremo costretti a lottare anche contro le forze dell'ordine, oltre che con gli orrori di Silent Hill? Un'ufficiale donna, Anne Cunningham, riesce subito a rintracciare il protagonista sul luogo dello schianto, intimandogli di alzare le mani. Forse questo vale come risposta. Mentre tiene sottomira l'uomo, però, un passo sbagliato le fa perdere l'equilibrio. La donna tenta a tutti i modi di reggersi al bordo della scogliera, mentre Murphy pensa sul da farsi. Le scelte in Silent Hill ci sono sempre state, ma nella maggior parte dei casi inficiavano sul finale in modi fin troppo criptici. Vedere un epilogo piuttosto che un altro poteva dipendere dai vestiti indossati tanto quanto dal numero di nemici uccisi nel corso dell'avventura, e lasciava al giocatore poco spazio per la morale vera e propria. Downpour raddrizzerà il tiro, su questo aspetto.
Silent Hill: Downpour
Silent Hill: Downpour
Non ci sbilanciamo più di tanto sulle sorti di questo Downpour per il semplice motivo che di delusioni, nell'ambito di questa saga, ne abbiamo avute un po' troppe ultimamente. Da quello che sappiamo, però, il cambio di sviluppatori sta regalando al franchise un'immagine rinnovata, un seguito capace di unire (saggiamente, si spera) il vecchio al nuovo. Missioni secondarie ed acqua interattiva saranno le principali innovazioni, mentre una Silent Hill più nebbiosa ed inquietante che mai fa pensare che si possano nuovamente raggiungere i fasti di un tempo. Se non raggiungerli, quantomeno avvicinarli. Da grandi scaramantici, preferiamo non dire altro ed attendere pazienti dei primi video di gioco.