Silent Hunter 5
di
Marco Modugno
Gli amici di Betasom - XI Gruppo Sommergibili Atlantici, animata comunità di sommergibilisti virtuali che mutua il suo nome dal gruppo di battelli della Regia Marina operanti dal porto di Bordeaux che si distinse nelle operazioni in Atlantico contro gli alleati, durante il secondo conflitto mondiale, sono in fermento. Cassette di viveri freschi e altri generi di prima necessità vengono calati in fretta attraverso le botole di scafo e di torretta mentre i serbatoi dell'acqua dolce e quelli della nafta vengono riempiti fino all'orlo. Richiamati gli equipaggi dalle franchigie, ci si prepara a riprendere presto il mare.
Silent Hunter V, quinto attesissimo capitolo targato Ubisoft della più famosa e riuscita saga videoludica dedicata alla guerra sottomarina, uscirà tra un mese e il popolo degli appassionati sta già scrutando notizie e video pubblicati qua e là, in cerca d'indiscrezioni che rivelino se il gioco sarà davvero in grado di ripetere i fasti dell'indimenticato SH3, dopo il successo solo parziale del pur ottimo SH4 che dalla sua ha forse solo un'ambientazione meno gradita al popolo degli estimatori.
Il Pacifico, per chi sogna la notte di violare assieme a Guenther Prien la rada di Scapa Flow, o di affondare più tonnellaggio nemico di Otto “il silenzioso” Kretschmer, non é la stessa cosa dell'Atlantico e, per quanto il John Wayne di “Squalo Tonante” e il Cary Grant di “Destinazione Tokyo” abbiano contribuito molto al mito delle gesta dei sommergibilisti americani contro i giapponesi, ben altra fama si sono conquistati, e senza nessun bisogno del contributo di Hollywood, i capitani agli ordini dell'ammiraglio Doenitz che, con la tattica a “branco di lupi” furono, sebbene in inferiorità numerica, il terrore delle rotte oceaniche verso la Gran Bretagna e il Mediterraneo, contribuendo alla fortuna bellica tedesca dei primi anni del conflitto molto più dei loro colleghi della flotta di superficie.
L'immagine di un ufficiale della Kriegsmarine con la barba di parecchi giorni e le occhiaie, il colorito pallido per la poca esposizione al sole, il berretto bianco con l'aquila del Reich inclinato all'indietro, sudicio di grasso e gli occhi di ghiaccio fissi negli oculari del periscopio d'attacco mentre dà l'ordine di lancio multiplo contro un mercantile é stampata nella mente di tutti meglio di quella patinata di qualsiasi attore di grido.
Per questo, la scoperta che in SH5 si torna alle origini, s'indossa di nuovo l'uniforme della marina da guerra tedesca, si comanda un U-Boot e ci s'immerge nelle acque gelide dell'Atlantico come in quelle più tiepide del Mediterraneo contro gli Alleati, fa tremare i polsi, battere le tempie e venire voglia di gridare al nostromo di allagare le case di prora e impostare i timoni tutti a scendere per un'immersione rapida da manuale. Lo abbiamo provato. Il codice preview in nostro possesso, va detto, presenta ancora qualche impuntatura tecnica qua e là e, nonostante l'ormai proverbiale stabilità del quad-core adibito al test, é riuscito a scambiarsi qualche cannonata con i driver della scheda ATI e con le dll di Win7. Nulla di grave e irrisolvibile, comunque, e nel complesso il gioco mostra già di conoscere la rotta verso le acque profonde dove passano le rotte dei convogli.
La componente RPG, tanto per cominciare, costituisce decisamente la novità più interessante del titolo. Non solo potrete visitare il battello e spostarvi realmente da un compartimento all'altro attraversando boccaporti e portelli, fino ad affacciarvi oltre la battagliola della falsa torre in caccia di pennacchi di fumo all'orizzonte con il vostro fido binocolo Zeiss. Tutt'attorno a voi, infatti, potrete vedere la vita del sommergibile perfettamente riprodotta, i volti dei vostri ufficiali e marinai intenti nei diversi compiti di navigazione, i dettagli fino al massimo livello di realismo che vi faranno sentire all'interno di una reale vicenda umana, più che di un simulatore tecnico ma freddo.
L'esperienza dell'equipaggio, inoltre, così come il loro morale, saranno influenzate dalle vicende della (lunga) campagna attorno alla quale ruota la trama principale del gioco, aumentando nel tempo e migliorando di conseguenza anche le possibilità operative del vostro battello da guerra.
La collaborazione degli ufficiali, dei sottufficiali e dei comuni alla gestione del battello fa percepire, in quest'innovativo quinto capitolo della saga, sviluppato dal team romeno di Ubisoft, un maggior realismo. In sostanza, finalmente cesserà quell'impressione di essere soli a bordo, impegnati nello sforzo sovrumano di non perdere di vista nessun aspetto tecnico, sentendosi finalmente al comando di un equipaggio esperto e in grado di gestire alcune situazioni con una relativa autonomia.
Questa argomentazione é particolarmente valida soprattutto ai livelli di difficoltà inferiori, pensati decisamente per un pubblico di giocatori più casuale e meno monografico, che verrebbe immediatamente demotivato e definitivamente allontanato dall'onere di una pletora di parametri e comandi da tenere a memoria e gestire in completa solitudine. Lo stesso vale per l'abbordabilità d'alcuni comandi e per l'aggressività dei nemici che incontrerete. E' una fortuna per i neofiti che ambiscono a guadagnarsi i gradi di comandante un po' alla volta che stavolta qualcuno abbia pensato a loro rendendo, ad esempio, meno problematico l'allineamento del battello per un lancio di siluri a bersaglio. L'uso intelligente della mappa tattica su cui vengono segnalate con precisione rotta del bersaglio e soluzioni di tiro possibili, permette uno o più colpi a segno fin dalla prima missione, migliorando il morale del giocatore, oltre che quello del suo equipaggio virtuale. Il che non può non giovare alla commerciabilità su larga scala del titolo.
Prima di chiudere, e in attesa di una recensione completa, non possiamo non spendere una parola o due sull'aspetto squisitamente tecnico del motore grafico del gioco (il sonoro resta per lo più limitato a suoni e voci della battaglia, ottimamente riprodotte; una sobrietà quasi obbligatoria in un titolo simile). Visto che abbiamo già citato qualche difettuccio di gioventù, che siamo certi di veder sistemato prima dell'uscita, é il momento di dire che SH5 é decisamente un simulatore di sommergibile next-gen. Al punto di stressare ben bene la vostra macchinetta tirata a lustro per l'occasione e di costringere con ogni probabilità chi non ha un PC fresco di giornata a provvedere ad opportuno aggiornamento hardware. Ne vale la pena, però. La grafica é davvero sopraffina e quando vi ritroverete a manovrare cercando abbastanza fondale per immergervi nel fiordo di Narvik, mentre nugoli di aerosiluranti inglesi, inseguiti dal fuoco contraereo, tentano di tener lontani i camerati dei cacciatorpediniere di superficie dalla corazzata britannica Warspite, capirete, guardando le onde, gli spruzzi, le esplosioni e l'ampiezza dell'orizzonte di cosa parlo. Scrivi e imposta l'ultima lettera a casa, comandante, e ficca le tue cose nella sacca. E' ora di tornare a bordo e di levare gli ormeggi. La partenza é fissata per il 5 marzo prossimo. Buona caccia!
Silent Hunter V, quinto attesissimo capitolo targato Ubisoft della più famosa e riuscita saga videoludica dedicata alla guerra sottomarina, uscirà tra un mese e il popolo degli appassionati sta già scrutando notizie e video pubblicati qua e là, in cerca d'indiscrezioni che rivelino se il gioco sarà davvero in grado di ripetere i fasti dell'indimenticato SH3, dopo il successo solo parziale del pur ottimo SH4 che dalla sua ha forse solo un'ambientazione meno gradita al popolo degli estimatori.
Il Pacifico, per chi sogna la notte di violare assieme a Guenther Prien la rada di Scapa Flow, o di affondare più tonnellaggio nemico di Otto “il silenzioso” Kretschmer, non é la stessa cosa dell'Atlantico e, per quanto il John Wayne di “Squalo Tonante” e il Cary Grant di “Destinazione Tokyo” abbiano contribuito molto al mito delle gesta dei sommergibilisti americani contro i giapponesi, ben altra fama si sono conquistati, e senza nessun bisogno del contributo di Hollywood, i capitani agli ordini dell'ammiraglio Doenitz che, con la tattica a “branco di lupi” furono, sebbene in inferiorità numerica, il terrore delle rotte oceaniche verso la Gran Bretagna e il Mediterraneo, contribuendo alla fortuna bellica tedesca dei primi anni del conflitto molto più dei loro colleghi della flotta di superficie.
L'immagine di un ufficiale della Kriegsmarine con la barba di parecchi giorni e le occhiaie, il colorito pallido per la poca esposizione al sole, il berretto bianco con l'aquila del Reich inclinato all'indietro, sudicio di grasso e gli occhi di ghiaccio fissi negli oculari del periscopio d'attacco mentre dà l'ordine di lancio multiplo contro un mercantile é stampata nella mente di tutti meglio di quella patinata di qualsiasi attore di grido.
Per questo, la scoperta che in SH5 si torna alle origini, s'indossa di nuovo l'uniforme della marina da guerra tedesca, si comanda un U-Boot e ci s'immerge nelle acque gelide dell'Atlantico come in quelle più tiepide del Mediterraneo contro gli Alleati, fa tremare i polsi, battere le tempie e venire voglia di gridare al nostromo di allagare le case di prora e impostare i timoni tutti a scendere per un'immersione rapida da manuale. Lo abbiamo provato. Il codice preview in nostro possesso, va detto, presenta ancora qualche impuntatura tecnica qua e là e, nonostante l'ormai proverbiale stabilità del quad-core adibito al test, é riuscito a scambiarsi qualche cannonata con i driver della scheda ATI e con le dll di Win7. Nulla di grave e irrisolvibile, comunque, e nel complesso il gioco mostra già di conoscere la rotta verso le acque profonde dove passano le rotte dei convogli.
La componente RPG, tanto per cominciare, costituisce decisamente la novità più interessante del titolo. Non solo potrete visitare il battello e spostarvi realmente da un compartimento all'altro attraversando boccaporti e portelli, fino ad affacciarvi oltre la battagliola della falsa torre in caccia di pennacchi di fumo all'orizzonte con il vostro fido binocolo Zeiss. Tutt'attorno a voi, infatti, potrete vedere la vita del sommergibile perfettamente riprodotta, i volti dei vostri ufficiali e marinai intenti nei diversi compiti di navigazione, i dettagli fino al massimo livello di realismo che vi faranno sentire all'interno di una reale vicenda umana, più che di un simulatore tecnico ma freddo.
L'esperienza dell'equipaggio, inoltre, così come il loro morale, saranno influenzate dalle vicende della (lunga) campagna attorno alla quale ruota la trama principale del gioco, aumentando nel tempo e migliorando di conseguenza anche le possibilità operative del vostro battello da guerra.
La collaborazione degli ufficiali, dei sottufficiali e dei comuni alla gestione del battello fa percepire, in quest'innovativo quinto capitolo della saga, sviluppato dal team romeno di Ubisoft, un maggior realismo. In sostanza, finalmente cesserà quell'impressione di essere soli a bordo, impegnati nello sforzo sovrumano di non perdere di vista nessun aspetto tecnico, sentendosi finalmente al comando di un equipaggio esperto e in grado di gestire alcune situazioni con una relativa autonomia.
Questa argomentazione é particolarmente valida soprattutto ai livelli di difficoltà inferiori, pensati decisamente per un pubblico di giocatori più casuale e meno monografico, che verrebbe immediatamente demotivato e definitivamente allontanato dall'onere di una pletora di parametri e comandi da tenere a memoria e gestire in completa solitudine. Lo stesso vale per l'abbordabilità d'alcuni comandi e per l'aggressività dei nemici che incontrerete. E' una fortuna per i neofiti che ambiscono a guadagnarsi i gradi di comandante un po' alla volta che stavolta qualcuno abbia pensato a loro rendendo, ad esempio, meno problematico l'allineamento del battello per un lancio di siluri a bersaglio. L'uso intelligente della mappa tattica su cui vengono segnalate con precisione rotta del bersaglio e soluzioni di tiro possibili, permette uno o più colpi a segno fin dalla prima missione, migliorando il morale del giocatore, oltre che quello del suo equipaggio virtuale. Il che non può non giovare alla commerciabilità su larga scala del titolo.
Prima di chiudere, e in attesa di una recensione completa, non possiamo non spendere una parola o due sull'aspetto squisitamente tecnico del motore grafico del gioco (il sonoro resta per lo più limitato a suoni e voci della battaglia, ottimamente riprodotte; una sobrietà quasi obbligatoria in un titolo simile). Visto che abbiamo già citato qualche difettuccio di gioventù, che siamo certi di veder sistemato prima dell'uscita, é il momento di dire che SH5 é decisamente un simulatore di sommergibile next-gen. Al punto di stressare ben bene la vostra macchinetta tirata a lustro per l'occasione e di costringere con ogni probabilità chi non ha un PC fresco di giornata a provvedere ad opportuno aggiornamento hardware. Ne vale la pena, però. La grafica é davvero sopraffina e quando vi ritroverete a manovrare cercando abbastanza fondale per immergervi nel fiordo di Narvik, mentre nugoli di aerosiluranti inglesi, inseguiti dal fuoco contraereo, tentano di tener lontani i camerati dei cacciatorpediniere di superficie dalla corazzata britannica Warspite, capirete, guardando le onde, gli spruzzi, le esplosioni e l'ampiezza dell'orizzonte di cosa parlo. Scrivi e imposta l'ultima lettera a casa, comandante, e ficca le tue cose nella sacca. E' ora di tornare a bordo e di levare gli ormeggi. La partenza é fissata per il 5 marzo prossimo. Buona caccia!
Silent Hunter 5
Silent Hunter 5
Si torna all'ambientazione più classica della guerra sottomarina. Al comando di un U-Boot della Kriegsmarine tedesca impegnato nella caccia ai mercantili carichi di materiale bellico diretti verso i teatri d'operazioni mediterranei ed europei. L'aggiunta d'importanti elementi RPG, prima fra tutti la visuale in prima persona con la quale, nei panni sudati e maleodoranti per la lunga permanenza negli spazi angusti del battello, potrete percorrere in lungo e in largo il sommergibile, incrociando gli sguardi ora speranzosi ora esausti dei membri del vostro equipaggio, ed accedere alle postazioni più importanti, fa la differenza ancora una volta. Silent Hunter segna di nuovo il punto, innalzando un po' più in alto l'asticella, o se preferite spostando ancora più in profondità il gradiente termico, dei simulatori di guerra sottomarina. Anche salendo a quota periscopica, all'orizzonte non si scorgono concorrenti all'altezza. Sommergibilisti virtuali, siete avvisati. Si riprende il mare!