Sky Crawlers: Innocent Aces
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A dispetto di un sistema di controllo particolarmente adatto ai simulatori di volo ed affini, questo minore ma pur sempre importante genere non ha ancora trovato sul Wii (perlomeno nei formati Pal e Ntsc) un suo valido rappresentante. Una falla che però potrà essere presto colmata grazie all'arrivo anche in occidente di The Sky Crawlers: Innocent Aces. Il titolo, disponibile in Giappone già dall'ottobre del 2008, si basa sull'omonimo film di animazione della Production I. G. (la stessa di Ghost in the Shell), derivante a sua volta da una popolare serie di romanzi di Hiroshi Mori. I nomi altisonanti sono però anche dietro lo sviluppo del gioco, affidato difatti allo stesso team responsabile della serie Ace Combat, al loro esordio assoluto sul Wii.
La trama, ispirata come ovvio dal lungometraggio di riferimento, ma con alcune opportune differenze, ci vedrà impegnati in un presente alternativo, dove la guerra tra le nazioni é bandita, ma la violenza, comunque necessaria al genere umano, arriva da un crudele spettacolo realizzato da due grossi corporazioni, la Lautern e la Rostock. Quest'ultima si serve di giovani piloti, sostituibili in caso di morte da dei cloni appositamente realizzati per essere sacrificati in battaglia. Un impianto narrativo quindi di assoluto spessore, incentrato sulla storia del giovane pilota Lynx, voglioso di scalare il ranking dei piloti, e coinvolto nei segretissimi nuovi progetti della Rostock.
L'innovativo sistema di controllo, almeno nella sua configurazione predefinita é uno dei principali punti di forza della giocabilità. L'accoppiata Wii Remote/Nunchuk dovrà essere in questo caso impugnata in maniera opposta rispetto alla stragrande maggioranza degli altri titoli; dovremo quindi tenere il “telecomando” con la mano sinistra (utilizzandolo principalmente per accelerare e frenare), mentre il nunchuck sulla destra sarà usato come una cloche per virare. A dispetto di una apparente complessità dei tutorial, il sistema di gioco é comunque classificabile come arcade; stando consecutivamente nei pressi di un aereo nemico sarà possibile effettuare automaticamente una manovra in grado di posizionarci alle spalle del nostro obbiettivo, agevolandoci notevolmente l'aggancio del bersaglio.
Sarà altresì possibile con un po' di esperienza padroneggiare al meglio anche delle manovre manuali (una delle otto direzioni dello stick analogico più A), che ci permetteranno di effettuare agevolmente inversioni ad U e repentini cambi di rotta. The Sky Crawlers é un titolo che si mostra profondo fin dalle fasi precedenti alle missioni; un curato briefing ci illustrerà con precisione gli obbiettivi, e sarà anche possibile consultare una mappa tridimensionale per conoscere in anteprima gli scenari che ci vedranno coinvolti.
Nella maggior parte delle missioni che dovremo affrontare (diciotto in tutto), saremo impegnati principalmente ad abbattere le squadriglie nemiche, anche se ogni tanto ci verrà proposta qualche variante, come scattare foto di obbiettivi sensibili, o impegnarci nel salvataggio di qualche novello pilota. Alla fine di ogni livello sarà inoltre possibile rivedere l'intero replay da tantissime differenti inquadrature (con possibilità di salvataggio dello stesso), e soprattutto potenziare il nostro mezzo scegliendo tra le altre opzioni la possibilità di ottenere nuove armi. Sarà inoltre possibile sbloccare nuovi aerei, anche se tutto sommato l'esperienza globale di volo e di combattimento risulterà generalmente simile a prescindere dal mezzo selezionato. Piuttosto curato e profondo, il titolo Namco/Bandai soffre in taluni casi di una curva di difficoltà non perfettamente bilanciata e spesso tarata verso l'alto; non sarà certo piacevole ripetere tante volte la stessa missione, ma nessuna morte sarà mai frutta del caso o di qualche antipatico dispetto della cpu.
Graficamente il titolo sembra difendersi molto bene soprattutto per quel che riguarda il design di mezzi e piloti, e per la sensazione di velocità unita ad una fluidità generale sempre costante anche con lo schermo “intasato”. Qualche problema invece con alcuni elementi dello scenario che tenderanno a sgranare un po' troppo in fase di avvicinamento. Apprezzabile anche il lato audio, soprattutto per via della mole e della cura del doppiaggio dei dialoghi (tutti in inglese), comunque ben sottotitolati in italiano.
La trama, ispirata come ovvio dal lungometraggio di riferimento, ma con alcune opportune differenze, ci vedrà impegnati in un presente alternativo, dove la guerra tra le nazioni é bandita, ma la violenza, comunque necessaria al genere umano, arriva da un crudele spettacolo realizzato da due grossi corporazioni, la Lautern e la Rostock. Quest'ultima si serve di giovani piloti, sostituibili in caso di morte da dei cloni appositamente realizzati per essere sacrificati in battaglia. Un impianto narrativo quindi di assoluto spessore, incentrato sulla storia del giovane pilota Lynx, voglioso di scalare il ranking dei piloti, e coinvolto nei segretissimi nuovi progetti della Rostock.
L'innovativo sistema di controllo, almeno nella sua configurazione predefinita é uno dei principali punti di forza della giocabilità. L'accoppiata Wii Remote/Nunchuk dovrà essere in questo caso impugnata in maniera opposta rispetto alla stragrande maggioranza degli altri titoli; dovremo quindi tenere il “telecomando” con la mano sinistra (utilizzandolo principalmente per accelerare e frenare), mentre il nunchuck sulla destra sarà usato come una cloche per virare. A dispetto di una apparente complessità dei tutorial, il sistema di gioco é comunque classificabile come arcade; stando consecutivamente nei pressi di un aereo nemico sarà possibile effettuare automaticamente una manovra in grado di posizionarci alle spalle del nostro obbiettivo, agevolandoci notevolmente l'aggancio del bersaglio.
Sarà altresì possibile con un po' di esperienza padroneggiare al meglio anche delle manovre manuali (una delle otto direzioni dello stick analogico più A), che ci permetteranno di effettuare agevolmente inversioni ad U e repentini cambi di rotta. The Sky Crawlers é un titolo che si mostra profondo fin dalle fasi precedenti alle missioni; un curato briefing ci illustrerà con precisione gli obbiettivi, e sarà anche possibile consultare una mappa tridimensionale per conoscere in anteprima gli scenari che ci vedranno coinvolti.
Nella maggior parte delle missioni che dovremo affrontare (diciotto in tutto), saremo impegnati principalmente ad abbattere le squadriglie nemiche, anche se ogni tanto ci verrà proposta qualche variante, come scattare foto di obbiettivi sensibili, o impegnarci nel salvataggio di qualche novello pilota. Alla fine di ogni livello sarà inoltre possibile rivedere l'intero replay da tantissime differenti inquadrature (con possibilità di salvataggio dello stesso), e soprattutto potenziare il nostro mezzo scegliendo tra le altre opzioni la possibilità di ottenere nuove armi. Sarà inoltre possibile sbloccare nuovi aerei, anche se tutto sommato l'esperienza globale di volo e di combattimento risulterà generalmente simile a prescindere dal mezzo selezionato. Piuttosto curato e profondo, il titolo Namco/Bandai soffre in taluni casi di una curva di difficoltà non perfettamente bilanciata e spesso tarata verso l'alto; non sarà certo piacevole ripetere tante volte la stessa missione, ma nessuna morte sarà mai frutta del caso o di qualche antipatico dispetto della cpu.
Graficamente il titolo sembra difendersi molto bene soprattutto per quel che riguarda il design di mezzi e piloti, e per la sensazione di velocità unita ad una fluidità generale sempre costante anche con lo schermo “intasato”. Qualche problema invece con alcuni elementi dello scenario che tenderanno a sgranare un po' troppo in fase di avvicinamento. Apprezzabile anche il lato audio, soprattutto per via della mole e della cura del doppiaggio dei dialoghi (tutti in inglese), comunque ben sottotitolati in italiano.