Smuggler's Run 2: Hostile Territory

Smugglers Run 2 Hostile Territory
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Altra implementazione gradita, la presenza a questo giro di uno specchietto retrovisore per controllare alle proprie spalle senza "switchare" continuamente con le inquadrature e in modo da concentrarsi maggiormente sulla guida. La longevità generale sembra poi garantita dalla presenza di più di trenta missioni piuttosto complesse e da un discreto numero di modalità di gioco dedicate al multiplayer
Smuggler's Run 2: Hostile Territory
Gli scenari e mezzi di trasporto denotano un maggiore dettaglio grafico

In arrivo sui nostri schermi e sulle pagine di Gamesurf per quest'autunno.
Smuggler's Run 2: Hostile Territory
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Smuggler's Run 2: Hostile Territory

Smuggler's Run, pur con tutti i suoi difetti strutturali e le sue incertezze nella dinamica di gioco, risultò in quel 20 ottobre 2000 uno dei titoli maggiormente apprezzati che accompagnarono il debutto europeo della nuova console Sony. Smuggler's Run 2: Hostile Territory si riconferma come un gioco di guida atipico, ibrido fra un arcade off-road ed un'avventura intrigante suddivisa in missioni. Il motore grafico del predecessore fece intuire le potenzialità di PlayStation 2 e questo restyling non può che confermare il titolo Rockstar Games ad alte vette cosmetiche. Si attende conferma sulla bontà della cura vitaminica al gameplay, quindi potremmo avere fra le mani un possibile acquisto obbligato per l'autunno/inverno 2001.

Andrea Focacci

SECONDO COMMENTO
Solo poche righe per descrivere le prime impressioni tratte provando una versione preliminare del gioco allo scorso E3 2001. Smuggler's Run 2: Hostile Territory si è presentato in gran forma, veloce, fluido e soprattutto capace di conservare il meglio già espresso nel prequel, in primis la grande immediatezza. Il balzo in avanti nel comparto grafico è sensibile e anche l'azione di gioco, seppur simile al primo Smuggler's Run, presenta qualche variante di sicuro effetto. E' un gioco che non vediamo l'ora di provare e recensire nella sua incaranzione definitiva.

Matteo Camisasca