SOCOM: Confrontation
di
Marco Modugno
Confrontation. Il sostantivo che accompagna l'ormai familiare logo del Comando Forze Speciali americano (SOCOM, appunto) in questo atteso porting del famoso franchise targato Sony la dice lunga sulla vocazione del gioco. La scelta é estrema e solo il mercato, particolarmente affollato negli ultimi tempi di shooter di elevata caratura, ci dirà se si rivelerà pagante o meno. Multiplayer e basta, dedicato ai guerrieri virtuali duri e puri che se ne infischiano delle trame e holywoodiane, preferendo scrivere la propria storia personale nel corso d'interminabili scontri online, a colpi di statistiche, classifiche, graduatorie di clan e punteggi, all'ultimo frag.
Per loro, un annetto fa o poco più, venne rilasciato Warhawk, mediocre FPS futuristico oggetto, a mio parere, d'immeritata fama attribuibile alla gioventù della piattaforma PS3, appena debuttata sul mercato, e alla fame di sparatutto maturata dagli affezionati del marchio Sony che non avevano voluto cedere alle molte tentazioni regalate alla sua utenza dalla piattaforma Xbox 360. Delusi da un Resistance: Fall of Man decisamente al di sotto dell'hype che lo aveva accolto al suo rilascio, i veterani delle arene si gettarono su Warhawk letteralmente come uccelli da preda, complice anche il fatto che il gioco fosse scaricabile a prezzo ridotto dal Sony Network, o comunque venduto per una somma ridotta rispetto al solito.
Poi, per fortuna, in soccorso dei “pistoleros” da divano sono arrivati titoli di ben altro spessore, come il quarto capitolo di Call of Duty, Battlefield: Bad Company e l'ottimo Army of Two, penalizzato quest'ultimo da una formula di gameplay un po' troppo rivoluzionaria. Tutti caratterizzati da un comparto multiplayer di tutto rispetto, affiancato però da una trama spessa e godibile, in grado di attirare l'interesse di chi di esporsi ai lazzi dei “serial killer” anglosassoni adolescenti che affollano le lobbies online non ne vuole proprio sentire parlare.
Sony e Slant Six, invece, con SOCOM: Confrontation scelgono di riprendere in tutto e per tutto la formula di Warhawk e di sposare la logica di un prodotto multiplayer puro, da rilasciare online e in formato hard copy ad un prezzo concorrenziale. Come nel caso del predecessore, é bene precisarlo, l'unica differenza tra le due versioni sarà che la scatola in vendita nei negozi verrà corredata da un headset Bluetooth dedicato, dotato anche dell'utilissima funzione “mute”, che nell'aspetto e nelle caratteristiche si presenta decisamente più allettante di quello visto un anno fa in bundle allo shooter futuristico.
Il gioco si presenta nella tradizione SOCOM, con qualche piacevole innovazione che andiamo a scoprire, reduci dall'esperienza di beta-testing cui la Sony ci ha invitato a partecipare.
I giocatori, dunque, saranno chiamati a vestire le uniformi mimetiche di uno dei cinque corpi speciali di diversi Paesi disponibili, oppure dei ribelli, personalizzando l'aspetto del proprio alter ego a partire dal volto fino alla quantità di corazza e protezioni che indosseremo in battaglia e all'armamento, scelto in una panoplia abbastanza variegata da intrigare anche i più smaliziati.
Ogni arma, oltretutto, potrà essere ulteriormente personalizzata con l'applicazione di un massimo di due accessori, scelti tra ottiche di precisione, soppressori di rumore, lanciagranate e simili.
Le mappe su cui giocarsi il tutto per tutto saranno in tutto sette (ne abbiamo potuta provare solo una, però, chiamata evocativamente “Casbah”), tra le quali, ci é stato assicurato, saranno presenti vecchie glorie di SOCOM II e SOCOM 3 coma “Desert Glory”, “Frostfire” e “Crossroads”. Completeranno il quadro altre tre mappe inedite, che alterneranno interni ed esterni nell'intento di regalare a chi gioca una piacevole varietà di situazioni, dai luoghi aperti per scontri a fuoco di grandi proporzioni ai vicoli da agguato, fino alle immancabili postazioni per il cecchinaggio.
Sette anche le modalità di gioco, che vedranno le “teste di cuoio” contrapposte ai ribelli di un imprecisato paese nordafricano, tra cui i classici scontri a squadre, le missioni di scorta, controllo ed eliminazione già sperimentate nei precedenti capitoli.
Il numero massimo dei giocatori che potranno partecipare ad una battaglia arriva a 32, 16 per schieramento, scalabili però a 16 o ad 8, con contestuale riduzione di dimensione della mappa, in caso di necessità.a detto che i server beta mi sono sembrati decisamente affollati, specie dal momento che il gioco non é ancora stato rilasciato al grande pubblico, con netta preminenza di quelli americani e inglesi, anche se lo skill medio dei giocatori presenti non si mostra ancora elevatissimo (e questo non é necessariamente un male, anche se le cose cambieranno in fretta non appena il titolo sarà messo in vendita, vedrete). La sensazione di battersi in mappe davvero di dimensioni ragguardevoli é resa ancor più evidente dalla totale assenza di veicoli utilizzabili in gioco.
Anche in partite disputate su server decisamente affollati, mi é capitato più di una volta di fare lunghe passeggiate prima d'incontrare un nemico, specie nelle partite “last man standing”, con il risultato di provare una noia ed un fastidio che mal si coniugano con l'atmosfera di costante tensione e adrenalina che di solito caratterizzano questo genere di giochi. Un conto é dover attendere qualche secondo tra uno scontro e l'altro, giocando un po' di stealth e di tattica piuttosto che procedere a colpi di frag ed un altro é dover riattraversare la mappa a piedi due o tre volte prima di beccare, o essere beccati, dallo sventurato dell'altro team rimasto ancora in vita.
La mappa che abbiamo visto é bella davvero, però, e dettagliata di mille piccoli particolari che, nonostante l'assenza dei civili comune peraltro a tutti i titoli del genere, fa sembrare viva la città africana che le fa da teatro. I vetri si rompono sotto l'azione dei proiettili, i bossoli in terra testimoniano al nostro passaggio il luogo di uno scontro recente, assieme ai cadaveri dei caduti con i quali potremo scambiare l'armamento, gli uccelli volano via se disturbati (e sì, possiamo impallinarli, se vogliamo!), e addirittura, in alcune modalità di gioco, é possibile abbattere degli edifici chiave con l'esplosivo.
Niente male, insomma, anche se prima di parlare di killer application aspetterei ancora un bel po'. Il comparto grafico, infatti, probabilmente stressato dalle dimensioni della mappa che abbiamo visitato, ci é sembrato un po' affaticato, lontano un paio di incollature abbondanti dalla magnificenza di dettaglio e fluidità di COD 4 (che é vecchio di quasi due anni). Molto meglio va il sonoro che fa il suo dovere fino in fondo, regalandoci armi dal suono realistico ed impeccabile, distinguibili l'una dall'altra anche alla distanza. L'audio Surround 7.1 non compresso merita un impianto all'altezza della situazione che vi farà vivere le emozioni della guerra fino in fondo.
La novità più importante, comunque, al di là del transito su una piattaforma next-gen, sta nel gameplay che supporta in maniera efficace (forse la migliore vista finora nell'ancora non affollatissimo parco giochi disponibile per la PS3) il sistema di movimento SixAxis dei controller Sony. Il vostro soldato, che guiderete in terza persona in visuale da sopra la testa o una delle due spalle a scelta, si accuccerà automaticamente una volta a ridosso di un riparo. Da lì, con una semplice torsione dei polsi, potrete ordinargli di affacciarsi dall'uno o dall'altro lato o di rialzarsi, senza premere tasti. La cosa é più facile ed intuitiva a farsi che a descriversi, e ci farà dimenticare in fretta il fatto che il salto sia consentito solo quando esiste effettivamente di fronte al nostro alter ego un ostacolo da saltare.
In un gioco a vocazione multiplayer non poteva mancare un'efficiente gestione delle lobby, attraverso le quali sarà possibile scegliere partite classificate o meno, scoprire il punteggio dei nostri avversari, invitare i nostri amici o raggiungerli a scontro iniziato e gestire partite di clan, tornei e graduatorie. In soccorso dei giocatori hardcore viene anche il sito SOCOM.com, dal quale sarà possibile effettuare tutte le operazioni “amministrative” riguardanti i clan e i punteggi singoli e di squadra.
In definitiva, se la scelta di negare agli acquirenti qualsiasi accenno ad un a trama non potrà che scoraggiare chi é per natura o vocazione poco interessato ai confronti multiplayer con avversari umani, sono abbastanza convinto che SOCOM: Confrontation sarà in grado di erodere a Warhawk la maggior parte del pubblico, attraverso una qualità tecnica ed un pacchetto di contenuti di qualità indubbiamente più elevata e godibile. Se vi siete stancati di saltellare da un aereo a decollo verticale all'altro in un improbabile universo di fantasia, probabilmente é ora di tornare con i piedi per terra, infilati nei vostri logori anfibi, il dito sul grilletto del fucile d'assalto.
In attesa di poter provare la versione definitiva e completa del gioco, non possiamo che augurarci il pronto rilascio di una demo sul Sony Network, che permetta a tutti gli interessati di verificare in prima persona quanto appena detto.
Per loro, un annetto fa o poco più, venne rilasciato Warhawk, mediocre FPS futuristico oggetto, a mio parere, d'immeritata fama attribuibile alla gioventù della piattaforma PS3, appena debuttata sul mercato, e alla fame di sparatutto maturata dagli affezionati del marchio Sony che non avevano voluto cedere alle molte tentazioni regalate alla sua utenza dalla piattaforma Xbox 360. Delusi da un Resistance: Fall of Man decisamente al di sotto dell'hype che lo aveva accolto al suo rilascio, i veterani delle arene si gettarono su Warhawk letteralmente come uccelli da preda, complice anche il fatto che il gioco fosse scaricabile a prezzo ridotto dal Sony Network, o comunque venduto per una somma ridotta rispetto al solito.
Poi, per fortuna, in soccorso dei “pistoleros” da divano sono arrivati titoli di ben altro spessore, come il quarto capitolo di Call of Duty, Battlefield: Bad Company e l'ottimo Army of Two, penalizzato quest'ultimo da una formula di gameplay un po' troppo rivoluzionaria. Tutti caratterizzati da un comparto multiplayer di tutto rispetto, affiancato però da una trama spessa e godibile, in grado di attirare l'interesse di chi di esporsi ai lazzi dei “serial killer” anglosassoni adolescenti che affollano le lobbies online non ne vuole proprio sentire parlare.
Sony e Slant Six, invece, con SOCOM: Confrontation scelgono di riprendere in tutto e per tutto la formula di Warhawk e di sposare la logica di un prodotto multiplayer puro, da rilasciare online e in formato hard copy ad un prezzo concorrenziale. Come nel caso del predecessore, é bene precisarlo, l'unica differenza tra le due versioni sarà che la scatola in vendita nei negozi verrà corredata da un headset Bluetooth dedicato, dotato anche dell'utilissima funzione “mute”, che nell'aspetto e nelle caratteristiche si presenta decisamente più allettante di quello visto un anno fa in bundle allo shooter futuristico.
Il gioco si presenta nella tradizione SOCOM, con qualche piacevole innovazione che andiamo a scoprire, reduci dall'esperienza di beta-testing cui la Sony ci ha invitato a partecipare.
I giocatori, dunque, saranno chiamati a vestire le uniformi mimetiche di uno dei cinque corpi speciali di diversi Paesi disponibili, oppure dei ribelli, personalizzando l'aspetto del proprio alter ego a partire dal volto fino alla quantità di corazza e protezioni che indosseremo in battaglia e all'armamento, scelto in una panoplia abbastanza variegata da intrigare anche i più smaliziati.
Ogni arma, oltretutto, potrà essere ulteriormente personalizzata con l'applicazione di un massimo di due accessori, scelti tra ottiche di precisione, soppressori di rumore, lanciagranate e simili.
Le mappe su cui giocarsi il tutto per tutto saranno in tutto sette (ne abbiamo potuta provare solo una, però, chiamata evocativamente “Casbah”), tra le quali, ci é stato assicurato, saranno presenti vecchie glorie di SOCOM II e SOCOM 3 coma “Desert Glory”, “Frostfire” e “Crossroads”. Completeranno il quadro altre tre mappe inedite, che alterneranno interni ed esterni nell'intento di regalare a chi gioca una piacevole varietà di situazioni, dai luoghi aperti per scontri a fuoco di grandi proporzioni ai vicoli da agguato, fino alle immancabili postazioni per il cecchinaggio.
Sette anche le modalità di gioco, che vedranno le “teste di cuoio” contrapposte ai ribelli di un imprecisato paese nordafricano, tra cui i classici scontri a squadre, le missioni di scorta, controllo ed eliminazione già sperimentate nei precedenti capitoli.
Il numero massimo dei giocatori che potranno partecipare ad una battaglia arriva a 32, 16 per schieramento, scalabili però a 16 o ad 8, con contestuale riduzione di dimensione della mappa, in caso di necessità.a detto che i server beta mi sono sembrati decisamente affollati, specie dal momento che il gioco non é ancora stato rilasciato al grande pubblico, con netta preminenza di quelli americani e inglesi, anche se lo skill medio dei giocatori presenti non si mostra ancora elevatissimo (e questo non é necessariamente un male, anche se le cose cambieranno in fretta non appena il titolo sarà messo in vendita, vedrete). La sensazione di battersi in mappe davvero di dimensioni ragguardevoli é resa ancor più evidente dalla totale assenza di veicoli utilizzabili in gioco.
Anche in partite disputate su server decisamente affollati, mi é capitato più di una volta di fare lunghe passeggiate prima d'incontrare un nemico, specie nelle partite “last man standing”, con il risultato di provare una noia ed un fastidio che mal si coniugano con l'atmosfera di costante tensione e adrenalina che di solito caratterizzano questo genere di giochi. Un conto é dover attendere qualche secondo tra uno scontro e l'altro, giocando un po' di stealth e di tattica piuttosto che procedere a colpi di frag ed un altro é dover riattraversare la mappa a piedi due o tre volte prima di beccare, o essere beccati, dallo sventurato dell'altro team rimasto ancora in vita.
La mappa che abbiamo visto é bella davvero, però, e dettagliata di mille piccoli particolari che, nonostante l'assenza dei civili comune peraltro a tutti i titoli del genere, fa sembrare viva la città africana che le fa da teatro. I vetri si rompono sotto l'azione dei proiettili, i bossoli in terra testimoniano al nostro passaggio il luogo di uno scontro recente, assieme ai cadaveri dei caduti con i quali potremo scambiare l'armamento, gli uccelli volano via se disturbati (e sì, possiamo impallinarli, se vogliamo!), e addirittura, in alcune modalità di gioco, é possibile abbattere degli edifici chiave con l'esplosivo.
Niente male, insomma, anche se prima di parlare di killer application aspetterei ancora un bel po'. Il comparto grafico, infatti, probabilmente stressato dalle dimensioni della mappa che abbiamo visitato, ci é sembrato un po' affaticato, lontano un paio di incollature abbondanti dalla magnificenza di dettaglio e fluidità di COD 4 (che é vecchio di quasi due anni). Molto meglio va il sonoro che fa il suo dovere fino in fondo, regalandoci armi dal suono realistico ed impeccabile, distinguibili l'una dall'altra anche alla distanza. L'audio Surround 7.1 non compresso merita un impianto all'altezza della situazione che vi farà vivere le emozioni della guerra fino in fondo.
La novità più importante, comunque, al di là del transito su una piattaforma next-gen, sta nel gameplay che supporta in maniera efficace (forse la migliore vista finora nell'ancora non affollatissimo parco giochi disponibile per la PS3) il sistema di movimento SixAxis dei controller Sony. Il vostro soldato, che guiderete in terza persona in visuale da sopra la testa o una delle due spalle a scelta, si accuccerà automaticamente una volta a ridosso di un riparo. Da lì, con una semplice torsione dei polsi, potrete ordinargli di affacciarsi dall'uno o dall'altro lato o di rialzarsi, senza premere tasti. La cosa é più facile ed intuitiva a farsi che a descriversi, e ci farà dimenticare in fretta il fatto che il salto sia consentito solo quando esiste effettivamente di fronte al nostro alter ego un ostacolo da saltare.
In un gioco a vocazione multiplayer non poteva mancare un'efficiente gestione delle lobby, attraverso le quali sarà possibile scegliere partite classificate o meno, scoprire il punteggio dei nostri avversari, invitare i nostri amici o raggiungerli a scontro iniziato e gestire partite di clan, tornei e graduatorie. In soccorso dei giocatori hardcore viene anche il sito SOCOM.com, dal quale sarà possibile effettuare tutte le operazioni “amministrative” riguardanti i clan e i punteggi singoli e di squadra.
In definitiva, se la scelta di negare agli acquirenti qualsiasi accenno ad un a trama non potrà che scoraggiare chi é per natura o vocazione poco interessato ai confronti multiplayer con avversari umani, sono abbastanza convinto che SOCOM: Confrontation sarà in grado di erodere a Warhawk la maggior parte del pubblico, attraverso una qualità tecnica ed un pacchetto di contenuti di qualità indubbiamente più elevata e godibile. Se vi siete stancati di saltellare da un aereo a decollo verticale all'altro in un improbabile universo di fantasia, probabilmente é ora di tornare con i piedi per terra, infilati nei vostri logori anfibi, il dito sul grilletto del fucile d'assalto.
In attesa di poter provare la versione definitiva e completa del gioco, non possiamo che augurarci il pronto rilascio di una demo sul Sony Network, che permetta a tutti gli interessati di verificare in prima persona quanto appena detto.
SOCOM: Confrontation
SOCOM: Confrontation
Dedicato al multiplayer. La filosofia del nuovo capitolo targato SOCOM, fortunato franchise Sony che costituisce ancor oggi il più grande successo multigiocatore della casa giapponese, é chiarissima. La Slant Six intende lanciare la sua sfida agli shooter concorrenti, disponibili per la piattaforma Sony o per la sua diretta e agguerrita concorrente americana, sul terreno più ostico e competitivo del comparto online, pronta a scontrarsi, almeno a parole, con blockbuster come l'ormai veterano Call of Duty 4, Battlefield: Bad Company o la perla di casa Sony: Metal Gear Solid: Sons of Patriots. Il risultato, sorprendente per quel che riguarda l'estensione delle mappe e l'innovatività del sistema di controllo, affidato efficacemente al SixAxis, lascia un po' perplessi invece proprio per l'assenza di una trama single-player, che non fa mai male, e per qualche difetto che speriamo veder correggere nella versione che verrà rilasciata al pubblico nelle prossime settimane.