Soul Calibur II
di
Redazione
L'uso delle armi bianche e la conoscenza delle relative tecniche é da sempre materiale tanto caro a chi vede nel combattimento non solo una mera dimostrazione di forza e di voglia di prevalere sull'avversario, ma anche una vera e propria arte, strettamente collegata allo studio delle arti marziali. Nel panorama videoludico una delle principali espressioni di tale arte é rappresentata da Soul Calibur e dal precedente capitolo Soul Edge, picchiaduro che si fregiano dell'uso delle armi bianche e catapultano il giocatore in un turbinio di combattimenti dove avrà la meglio chi saprà utilizzare e interpretare nel migliore dei modi l'arma a sua disposizione, facendola diventare una vera estensione del suo corpo. E quando il gioco é un successo la storia non ha mai fine..
THE LEGEND WILL NEVER DIE
Soul Calibur 2 rappresenta la naturale evoluzione di uno dei picchiaduro più tecnici e profondi che abbiano mai solcato il mare dei videogiochi, e che per molto tempo ha rappresentato la killer application per antonomasia di una delle console più sfortunate e nel frattempo care ai giocatori di mezzo mondo, il Dreamcast di Sega. La chiave del successo di Soul Calibur non é rappresentata solamente dall'uso in battaglia di armi al posto delle più convenzionali tecniche basate su calci e pugni, ma anche da una realizzazione tecnica che ancor oggi può essere tranquillamente definita superlativa, e soprattutto da una profondità di gioco che per molti rimane tutt'ora ineguagliata
Il motivo di tanta solidità é da ricercarsi in un'impostazione di gioco che presenta una quantità di soluzioni e situazioni che ha dell'incredibile, fregiandosi non solo di una serie di personaggi ben caratterizzati e bilanciati, ma anche di un numero veramente esagerato di mosse e tecniche con cui sconfiggere ed avere la meglio su un avversario. I ring ben delimitati in cui si svolge l'azione di gioco hanno un ruolo molto importante nel contesto del gameplay, dando la possibilità al giocatore la cui energia é quasi al termine di rovesciare le sorti di un combattimento a patto di riuscire a scaraventare fuori dal ring l'avversario mettendo in atto la mossa giusta
THE LEGEND WILL NEVER DIE
Soul Calibur 2 rappresenta la naturale evoluzione di uno dei picchiaduro più tecnici e profondi che abbiano mai solcato il mare dei videogiochi, e che per molto tempo ha rappresentato la killer application per antonomasia di una delle console più sfortunate e nel frattempo care ai giocatori di mezzo mondo, il Dreamcast di Sega. La chiave del successo di Soul Calibur non é rappresentata solamente dall'uso in battaglia di armi al posto delle più convenzionali tecniche basate su calci e pugni, ma anche da una realizzazione tecnica che ancor oggi può essere tranquillamente definita superlativa, e soprattutto da una profondità di gioco che per molti rimane tutt'ora ineguagliata
Il motivo di tanta solidità é da ricercarsi in un'impostazione di gioco che presenta una quantità di soluzioni e situazioni che ha dell'incredibile, fregiandosi non solo di una serie di personaggi ben caratterizzati e bilanciati, ma anche di un numero veramente esagerato di mosse e tecniche con cui sconfiggere ed avere la meglio su un avversario. I ring ben delimitati in cui si svolge l'azione di gioco hanno un ruolo molto importante nel contesto del gameplay, dando la possibilità al giocatore la cui energia é quasi al termine di rovesciare le sorti di un combattimento a patto di riuscire a scaraventare fuori dal ring l'avversario mettendo in atto la mossa giusta
Soul Calibur II
Soul Calibur II
Soul Calibur 2 si appresta a entrare in scena apportando delle migliorie rispetto al predecessore che, seppur non possano essere definite radicali, sicuramente giocheranno a favore della qualità e profondità di un titolo che rappresenta uno dei potenziali migliori esponenti del suo genere. Il fatto di essere un progetto multipiattaforma non potrà che giovare alla popolarità di un titolo che per molto tempo è rimasto ingiustamente ai margini della scena popolare.