Soul Calibur II
Le migliorie vanno trovate nella rilevante presenza dell'uso delle diagonali che permetteranno di attaccare in nuovi modi e di sfruttare al meglio le schivate, portandole a essere non solo situazioni di gioco passivo, ma allo stesso tempo attivo, dando la possibilità di attaccare e di infierire su un eventuale errore dell'avversario. Quest'ultimo é un aspetto di grande valore, tenendo conto che il tutto dovrebbe risultare un'ulteriore miglioramento di un sistema di gioco che già di per sé risulta uno dei migliori mai concepiti
Per ciò che concerne altri cambiamenti bisogna per forza di cose affidarsi alle immagini, a dire il vero alle volte assai eloquenti. Balzano subito agli occhi le nuove arene che, oltre a essere strutturate in modo visibilmente ben più complesso rispetto al prequel, sono caratterizzate dalla presenza ai bordi dei ring di costruzioni che vanno in alcune parti a sostituire il classico baratro che contraddistingue i limiti del campo di battaglia. Facendo il verso a ciò che anche il nuovo Tekken 4 ha introdotto, é logico aspettarsi che tale presenza contribuirà molto allo sviluppo dell'azione di gioco, costringendo il giocatore ad adottare nuove tattiche che tengano in considerazione non solamente la possibilità di fare "ring out", ma anche quella di mettere alle corde l'avversario contro una delle pareti
L'interattività di quest'ultime é ancora sconosciute come non é ancora nota l'eventuale possibilità di effettuare specifiche prese atte a invertire le carte in tavola scaraventando a terra l'avversario al proprio posto, ma già la loro presenza é degna di nota e fa intuire che il nuovo episodio non é semplicemente un "update" grafico con qualche personaggio o mossa in più. Ancora una volta é il gameplay l'aspetto del gioco che pare essere stato oggetto di maggior cura da parte dei programmatori e le premesse sono largamente positive..
ANCHE L'OCCHIO VUOLE LA SUA PARTE
Dal punto di vista grafico il lavoro di Namco ha subito una notevole evoluzione rispetto alle prime immagini rilasciate. L'uso del potente hardware Sony ha permesso la costruzione di arene archittettonicamente molto varie e complesse e ha migliorato l'aspetto dei combattenti donando un'ulteriore sensazione di presenza sul ring degli stessi. A rendere il tutto ancor più convincente sono l'uso di effetti luce e particellari di notevole impatto, nonché un accurato studio delle ombre dinamiche dei lottatori
Per ciò che concerne altri cambiamenti bisogna per forza di cose affidarsi alle immagini, a dire il vero alle volte assai eloquenti. Balzano subito agli occhi le nuove arene che, oltre a essere strutturate in modo visibilmente ben più complesso rispetto al prequel, sono caratterizzate dalla presenza ai bordi dei ring di costruzioni che vanno in alcune parti a sostituire il classico baratro che contraddistingue i limiti del campo di battaglia. Facendo il verso a ciò che anche il nuovo Tekken 4 ha introdotto, é logico aspettarsi che tale presenza contribuirà molto allo sviluppo dell'azione di gioco, costringendo il giocatore ad adottare nuove tattiche che tengano in considerazione non solamente la possibilità di fare "ring out", ma anche quella di mettere alle corde l'avversario contro una delle pareti
L'interattività di quest'ultime é ancora sconosciute come non é ancora nota l'eventuale possibilità di effettuare specifiche prese atte a invertire le carte in tavola scaraventando a terra l'avversario al proprio posto, ma già la loro presenza é degna di nota e fa intuire che il nuovo episodio non é semplicemente un "update" grafico con qualche personaggio o mossa in più. Ancora una volta é il gameplay l'aspetto del gioco che pare essere stato oggetto di maggior cura da parte dei programmatori e le premesse sono largamente positive..
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Dal punto di vista grafico il lavoro di Namco ha subito una notevole evoluzione rispetto alle prime immagini rilasciate. L'uso del potente hardware Sony ha permesso la costruzione di arene archittettonicamente molto varie e complesse e ha migliorato l'aspetto dei combattenti donando un'ulteriore sensazione di presenza sul ring degli stessi. A rendere il tutto ancor più convincente sono l'uso di effetti luce e particellari di notevole impatto, nonché un accurato studio delle ombre dinamiche dei lottatori