Soul Calibur V
Esauriti i vari eventi autunnali, abbiamo finalmente avuto modo di testare con un po' più di calma l'imminente Soul Calibur V, grazie ad una build non certo completa ma ben superiore a una semplice Demo. Cominciamo subito col dire che la versione del software in questione, presumibilmente la medesima utilizzata negli ultimi eventi aperti al pubblico, era totalmente scevra della modalità “storia” (così come delle feature online), e che pertanto dovremo attendere di metter mano sulla versione definitiva prima di poterne parlare. Alcuni elementi alla base della trama sono comunque noti da tempo, e proveremo a riassumerli.
A seguito dello scontro tra Sigfried e Nightmare, che ha visto trionfare il primo, sembrerebbe apparentemente che le due spade Soul Edge e Soul Calibur abbiano in qualche modo perso il loro potere, rimanendo fuse tra loro in una sorta di abbraccio inerte. Diciassette anni sono trascorsi da quel duello: molti lottatori hanno intrapreso nuove vie, ma altri sono ancora sulla piazza, specie coloro i quale sono più profondamente legati alle due spade: Cervantes, Maxi, Ivy, Mitsurugi e lo stesso Sigfried. A questi si accostano dei nuovi, giovani lottatori, tra cui i due figli di Sophitia: Patroklos e Phyrra, quest'ultima rapita da Tira (alla fine di SCIII) e resa schiava della Soul Edge. Toccherà a Patroklos di ricoprire il ruolo di “protagonista” nella trama di SCV.
Tralasciando leggende, rivalità, re, principesse, nani e ballerine, é tempo di affrontare le prime schermaglie. Il sistema di controllo alla base della saga é rimasto pressoché inalterato: movimento libero sul campo di battaglia, tre tasti d'attacco - fendente orizzontale, fendente verticale e calcio, salvo eccezioni - e uno per la parata; ovviamente tra la combinazione di questi quattro tasti e dei controlli di movimento si verranno a generare mosse differenti e le conseguenti combo, così come le prese, le parate ad impatto o viceversa le tecniche “inarrestabili”. Tra le novità spicca subito un più efficiente sistema di schivata laterale (doppio tocco rapido verso l'alto o il basso), già presente in verità nei precedenti capitoli ma ora particolarmente enfatizzato.
Dal precedente capitolo, SCV eredita solo in parte la “barra dell'anima” e le armature frantumabili: se ci si trincera eccessivamente in difesa, a lungo andare la barra della vita comincerà a pulsare, fino all'interruzione involontaria della guardia, ma non sono più presenti le cosiddette Mosse Finali; parimenti, combo particolarmente devastanti arriveranno a stracciare gli abiti e spaccare le armature, ma il risultato ci é sembrato poco più che estetico - e soprattutto non più localizzato nelle tre parti del corpo. In compenso, fa la sua apparizione la nuova barra “Critical”, utilizzabile in due modi.
Il primo consiste nel consumare mezzo segmento di detta barra (che può riempirsi fino a un massimo di due volte) per inserire in determinate combo delle “aggiunte” particolarmente devastanti: queste mosse “avanzate” variano da personaggio a personaggio, pertanto padroneggiarne l'utilizzo e le tempistiche sarà parte della normale routine di apprendimento e pratica relativa al lottatore. Il secondo utilizzo, che consuma in una botta sola un intero segmento dell'indicatore, é la cosiddetta Critical Edge, che tutti i personaggi eseguiranno con la medesima sequenza di tasti e che é in grado - se non parata (si para come un attacco normalissimo) - di infliggere danni notevoli.
A seguito dello scontro tra Sigfried e Nightmare, che ha visto trionfare il primo, sembrerebbe apparentemente che le due spade Soul Edge e Soul Calibur abbiano in qualche modo perso il loro potere, rimanendo fuse tra loro in una sorta di abbraccio inerte. Diciassette anni sono trascorsi da quel duello: molti lottatori hanno intrapreso nuove vie, ma altri sono ancora sulla piazza, specie coloro i quale sono più profondamente legati alle due spade: Cervantes, Maxi, Ivy, Mitsurugi e lo stesso Sigfried. A questi si accostano dei nuovi, giovani lottatori, tra cui i due figli di Sophitia: Patroklos e Phyrra, quest'ultima rapita da Tira (alla fine di SCIII) e resa schiava della Soul Edge. Toccherà a Patroklos di ricoprire il ruolo di “protagonista” nella trama di SCV.
Tralasciando leggende, rivalità, re, principesse, nani e ballerine, é tempo di affrontare le prime schermaglie. Il sistema di controllo alla base della saga é rimasto pressoché inalterato: movimento libero sul campo di battaglia, tre tasti d'attacco - fendente orizzontale, fendente verticale e calcio, salvo eccezioni - e uno per la parata; ovviamente tra la combinazione di questi quattro tasti e dei controlli di movimento si verranno a generare mosse differenti e le conseguenti combo, così come le prese, le parate ad impatto o viceversa le tecniche “inarrestabili”. Tra le novità spicca subito un più efficiente sistema di schivata laterale (doppio tocco rapido verso l'alto o il basso), già presente in verità nei precedenti capitoli ma ora particolarmente enfatizzato.
Dal precedente capitolo, SCV eredita solo in parte la “barra dell'anima” e le armature frantumabili: se ci si trincera eccessivamente in difesa, a lungo andare la barra della vita comincerà a pulsare, fino all'interruzione involontaria della guardia, ma non sono più presenti le cosiddette Mosse Finali; parimenti, combo particolarmente devastanti arriveranno a stracciare gli abiti e spaccare le armature, ma il risultato ci é sembrato poco più che estetico - e soprattutto non più localizzato nelle tre parti del corpo. In compenso, fa la sua apparizione la nuova barra “Critical”, utilizzabile in due modi.
Il primo consiste nel consumare mezzo segmento di detta barra (che può riempirsi fino a un massimo di due volte) per inserire in determinate combo delle “aggiunte” particolarmente devastanti: queste mosse “avanzate” variano da personaggio a personaggio, pertanto padroneggiarne l'utilizzo e le tempistiche sarà parte della normale routine di apprendimento e pratica relativa al lottatore. Il secondo utilizzo, che consuma in una botta sola un intero segmento dell'indicatore, é la cosiddetta Critical Edge, che tutti i personaggi eseguiranno con la medesima sequenza di tasti e che é in grado - se non parata (si para come un attacco normalissimo) - di infliggere danni notevoli.
Soul Calibur V
Soul Calibur V
Soul Calibur V parte presumibilmente con l'idea di “svecchiare” una saga nata ai tempi di PS1 non solo sostituendo una fetta importante del roster, ma anche ritoccando e riequilibrando alcuni elementi del gameplay in modo da avvicinarlo alle soluzioni più in voga sul mercato, rimanendo nel contempo più che fedele alla natura, allo spirito e al concept originale della serie. L'attesa per la versione finale si fa ormai palpabile, mentre tiriamo fuori dall'armadio il controller rinforzato da battaglia (a cui qualcuno aggiunge l'annuario delle imprecazioni...).