Soulbringer
di
Redazione
Abbiamo provato una versione già giocabile, anche se sprovvista di musica e di parlato e con alcune imperfezioni. Nonostante queste carenze provvisorie, il fascino dell'ultima creazione della Gremlin é irresistibile. Iniziamo definendo il genere di Soulbringer
E' noto come lo sviluppo dei videogame abbia reso difficile la separazione in generi, prima più marcata; le nuove potenzialità dell'hardware hanno permesso di creare giochi che unissero più generi, mentre prima i limiti della tecnologia obbligavano i programmatori a creare confini più netti. Negli ultimi anni, sono stati prodotti giochi che uniscono l'esplorazione ad enigmi e i ricchi dialoghi delle adventure, con lo sviluppo del personaggio tipico dei giochi di ruolo e l'immediatezza di uno shot'em up. Soulbringer, a nostro avviso, é principalmente un gioco di ruolo "dark fantasy", in cui, ovvero, il fantasy si miscela ad atmosfere gotiche e lugubri
Tuttavia, l'esplorazione del mondo e la profondità dei dialoghi deve molto al genere dell'adventure; e il combattimento é più immediato e frenetico di quanto di solito accade negli RPG. Quindi, un gioco di ruolo con peculiarità eterogenee
GRAFICA E SISTEMA DI CONTROLLO
La grafica é particolarmente curata e suggestiva: é utilizzato un 3D in terza persona con prospettiva isometrica, che permette di associare una grafica accattivante ad una certa ampiezza di visuale, per favorire l'aspetto tattico. Soulbringer non risparmia i poligoni: anche il pavimento ne é composto e cambia a seconda delle ambientazioni (neve, deserto...); in certi casi, i poligoni del pavimento subiscono modificazioni per comportamento del personaggio; per esempio, la prima città é immersa in una coltre di neve e si può ammirare l'effetto delle folate che spingono giù i fiocchi in direzioni diverse, per poi depositarsi a terra; la neve può macchiarsi in modo permanente del sangue dei nemici e in certi punti le nostre orme impresse ci hanno permesso di orientarci
L'aspetto grafico é studiato per rendere al meglio le atmosfere inquietanti ("dark") del gioco. E' molto agevole orientarsi nelle ambientazioni, anche grazie alla possibilità di spostare la telecamera fluidamente intorno al personaggio, con il tasto destro
E' noto come lo sviluppo dei videogame abbia reso difficile la separazione in generi, prima più marcata; le nuove potenzialità dell'hardware hanno permesso di creare giochi che unissero più generi, mentre prima i limiti della tecnologia obbligavano i programmatori a creare confini più netti. Negli ultimi anni, sono stati prodotti giochi che uniscono l'esplorazione ad enigmi e i ricchi dialoghi delle adventure, con lo sviluppo del personaggio tipico dei giochi di ruolo e l'immediatezza di uno shot'em up. Soulbringer, a nostro avviso, é principalmente un gioco di ruolo "dark fantasy", in cui, ovvero, il fantasy si miscela ad atmosfere gotiche e lugubri
Tuttavia, l'esplorazione del mondo e la profondità dei dialoghi deve molto al genere dell'adventure; e il combattimento é più immediato e frenetico di quanto di solito accade negli RPG. Quindi, un gioco di ruolo con peculiarità eterogenee
GRAFICA E SISTEMA DI CONTROLLO
La grafica é particolarmente curata e suggestiva: é utilizzato un 3D in terza persona con prospettiva isometrica, che permette di associare una grafica accattivante ad una certa ampiezza di visuale, per favorire l'aspetto tattico. Soulbringer non risparmia i poligoni: anche il pavimento ne é composto e cambia a seconda delle ambientazioni (neve, deserto...); in certi casi, i poligoni del pavimento subiscono modificazioni per comportamento del personaggio; per esempio, la prima città é immersa in una coltre di neve e si può ammirare l'effetto delle folate che spingono giù i fiocchi in direzioni diverse, per poi depositarsi a terra; la neve può macchiarsi in modo permanente del sangue dei nemici e in certi punti le nostre orme impresse ci hanno permesso di orientarci
L'aspetto grafico é studiato per rendere al meglio le atmosfere inquietanti ("dark") del gioco. E' molto agevole orientarsi nelle ambientazioni, anche grazie alla possibilità di spostare la telecamera fluidamente intorno al personaggio, con il tasto destro