Spec Ops: The Line

di Roberto Vicario
Spec Ops: The line é uno di quei titoli che rientra nel folto gruppo di giochi che hanno subito uno sviluppo abbastanza travagliato. Annunciato nel 2009, ha subito diversi cambiamenti di rotta che hanno influenzato e modificato il concetto di gioco. A distanza di quasi 3 anni dal suo annuncio, il titolo sviluppato da Yager games é pronto per essere lanciato sul mercato, e noi abbiamo avuto la possibilità di provarlo grazie ad un corposo hands on.



Il brutto della guerra
Per stessa ammissione degli sviluppatori, il titolo ripropone uno dei grandi classici che ha segnato la lettura moderna, "Heart of darkness" di Joseph Conrad, sebbene rivisto in chiave moderna ed in un contesto totalmente differente. Noi ci troveremo, infatti, a vestire i panni del Capitano Martin Walker, un soldato della squadra Delta - corpo dell'esercito americano - impegnato insieme a due compagni in una missione di ricognizione. Scopo di questa operazione é quello di indagare su un segnale di SOS mandato dal generale Konrad (nome non casuale) e sul 33 battaglione chiamato anche con l'acronimo "dannati", di cui lui é al comando.

Questi si erano recati a Dubai per una missione di evacuazione dopo che una serie di tempeste di sabbia fuori scala avevano letteralmente sotterrato la città riducendola ad un cumulo di macerie, qualcosa però era andato storto e del battaglione e del loro comandante si erano perse definitivamente le tracce, almeno sino all'invio di questa comunicazione radio. Toccherà quindi a noi, andare ad indagare e scoprire che segreti nasconde questa Dubai in versione post-apocalittica.

A differenza di altri titoli del genere che puntano tanto sulla spettacolarità dell'azione e su una componente cinematografica predominante nel corso della storia, Spec Ops: The Line, cerca di spostare il focus su un terreno più difficilmente percorribile ma decisamente più affascinante: quello della psicologia del soldato quando si trova in contesti di guerra come quello raccontato.



Senza addentrarci ulteriormente nella trama di gioco, per evitare di raccontarvi dettagli che vogliamo lasciare a voi il piacere di scoprire, possiamo dirvi che le situazioni di Dubai nascondono tanti segreti e misteri che probabilmente volevano e dovevano rimanere seppelliti insieme alla sabbia che ha coperto la città. Oltre ad una serie di superstiti civili, in questa storia troveremo immischiati la CIA e alcuni personaggi conosciuti dal nostro protagonista.

Sotto l'aspetto narrativo abbiamo trovato la storia interessante e coinvolgente, che pur partendo molto lenta (la prima ora di gioco é decisamente in salita, ma una volta superata tutto diventerà più interessante) grazie ad una serie di espedienti narrativi che complicano la trama e aumentano il mistero dietro le vicende che vengono raccontate riesce ad emergere, invogliando il giocatore a proseguire nei vari capitoli per arrivare a trovare il bandolo della matassa.

Quello che più ci ha colpito, però, sono una serie di scelte morali che andranno ad influire non solo sulla trama, ma in piccola parte anche sul comportamento e sul pensiero dei nostri compagni di squadra, che come noi subiranno pressioni psicologiche di ogni tipo, dovendo porsi il problema di effettuare scelte morali difficili da prendere in frazioni di secondo.

Scelte, che sembrano quindi avere un peso nell'economia del personaggio e della storia, e che dovrebbero invogliare il giocatore a rigiocare il titolo, semplicemente per scoprire cosa sarebbe potuto succedere se avesse preso un'altra decisione.

Sparatorie nel deserto
Andandoci a focalizzare sul gameplay, possiamo tranquillamente affermare che sotto questo punto di vista ci troviamo di fronte ad uno sparatutto in terza persona di stampo decisamente classico, con qualche semplicissimo elemento di gestione del team. La struttura abbastanza lineare dei livelli (ad eccezione dei bivi proposti dalle scelte sopra raccontate) in cui per avanzare dovremo utilizzare il collaudato sistema di coperture e di scelte delle armi più corrette in base al contesto in cui ci troveremo, é stato però arricchito di diverse variabili.



Su tutti dobbiamo, ovviamente, citare l'uso della sabbia come elemento a nostro favore durante le sparatorie. In più di un'occasione, infatti, potremo sfruttare dei cumuli di sabbia magari bloccati da una finestra in vetro, oppure da un mezzo di trasporto. Sparando ai vetri o ai sostegni che impediscono la corsa di questo elemento potremo far scaturire una vera e propria valanga in grado di sommergere i malcapitati nemici. Per quello che abbiamo potuto provare, il sistema messo a punto dagli sviluppatori si riesce ad amalgamare perfettamente con il contesto di gioco rendendo intuitivi e credibili gli utilizzi che potremo fare delle sabbia, traformandola in un ulteriore arma a nostro favore e non un semplice corredo per la scenografia.

A questa possibilità si aggiunge anche quella di poter impartire degli ordini molto semplice ai nostri compagni di team. Utilizzando il tasto RB, potremo marcare un nemico che il nostro compagno provvederà ad abbattere. Inoltre, questa caratteristica mette sul tavolo anche una serie di possibilità tattiche come quella di far compiere del fuoco di soppressione su una torretta da parte dei nostri compagni per darci tempo di aggirarla alle spalle e colpire il nostro nemico in silenzio.

L'intelligenza artificiale dei nostri compagni ci é sembrata decisamente solida sia per quanto riguarda la velocità di esecuzione dei colpi, sia per le scelte autonome che prenderanno durante i diversi scontri a fuoco.

Durante la nostra partita abbiamo avuto modo di apprezzare anche il nutrito arsenale di guerra, con una serie di fucili, carabine, shotgun e pistole. Quasi tutte learmi avranno oltre alla modalità di fuoco semplice, anche un “attachments” peculiare. Il fucile da cecchino avrà ad esempio un mirino da 8x o 16x, l' AK47 due ratei di fuoco diverso, l'M1 il silenziatore e così via. Sarà interessante vedere, ma potremo farlo solo in sede di recensione, come e se la scelta dell'arma potrà influire in maniera determinante nel corso degli scontri.



A chiudere il nutrito parco delle bocche da fuoco che si potranno utilizzare nel corso della storia, troviamo anche la possibilità di utilizzare C4, granate e stordenti oltre ad una serie di postazioni fisse che ci salveranno dalle situazioni più complesse.

Lo sfarzo di un tempo
Concludiamo la nostra analisi parlandovi ovviamente del comparto tecnico e artistico del titolo. Come già sottolineato, oltre ad una storia che sembra valere la pena di approfondire, ci troviamo davanti un contesto inedito e se vogliono volutamente contraddittorio. La Dubai disegnata dagli sviluppatori é sinonimo di povertà, fame, guerra e cattiverie in un contesto che nonostante l'estrema distruzione che lo circonda riesce ancora ad emanare una piccola aura di sperpero ed eccessiva e ostentata ricchezza. Gli interni che abbiamo potuto visitare nel corso dei nove livelli giocati ci hanno confermato ancora di più questa sensazione con gioielli, macchine di lusso, palazzi imponenti che quasi stonano in un contesto di guerriglia come quello raccontato dal gioco. Una location di sicuro impatto che potrebbe essere davvero l'arma in più per il successo del titolo.

Anche la realizzazione tecnica degli ambienti ci é sembrata più che discreta. Da una parte ci troviamo di fronte ad un ottimo colpo d'occhio dato dalla realizzazione degli esterni: grandi, definiti e con un orizzonte molto profondo. Convincenti, ma forse un po poveri di dettaglio si sono rivelati gli interni che pur riuscendo a trasmette la sensazione di sfarzosità, peccano un po nella rifinitura dei dettagli.

Buone le animazioni, sia per quanto riguarda i personaggi a noi collegati che i nemici, così come l'intelligenza artificiale che già al secondo livello di difficoltà ( su quattro!) si é rivelata arcigna e in grado di stanarci se rimarremo troppo a lungo in copertura.

11

La build provata, pur non essendo ancora definitiva, era già completamente localizzata in lingua italiana con un doppiaggio che si é rivelato tutto sommato discreto.

Unico neo che abbiamo riscontrato durante la nostra prova é quello riguardante il feeling che si ha con le armi, troppo leggere e con campionature audio non del tutto convincenti, che non riesco a regalare quella sensazione di pesante del proiettile che altri esponenti del genere sono invece stati in grado di donarci.

Manca ormai poco meno di un mese all'uscita del titolo nei negozi. Questa prova possiamo dire che ci ha convinto sulla qualità del titolo. Se a quello che siamo stati in grado di provare in questa build, il gioco sarà in grado di offrire una buona longevità ed un comparto multigiocatore valido, potremmo davvero trovarci di fronte ad un prodotto da tenere seriamente sott'occhio.