Marvel Spider-Man
Nei gesti, negli occhi e attraverso la voce di Brian Intihar , Creative Director di Insomnianc Games, si riusciva a percepire in maniera netta e limpida quella tempesta di sentimenti che lo stavano pervadendo durante la nostra chiacchierata.
C’è sempre un brivido, che corre lungo la schiena di qualsiasi sviluppatore, nel momento in cui si da in pasto il tuo prodotto ai giocatori (in questo caso giornalisti ed influencer) per un lungo lasso temporale; brivido che si accentua nel momento in cui fai provare un gioco così importante come Marvel’s Spider-Man.
L’iconica figura supereroistica è uno dei frontman della Casa delle Idee; è senza ombra di dubbio il personaggio più popolare, quello più radicato all’interno della cultura Pop, tanto da essere persino riuscito in qualche modo ad influenzare attraverso slang, abbigliamento e molto altro.
Riconoscenza, orgoglio e un pizzico di preoccupazione. Un cocktail che, agitato per oltre due ore all’interno del nostro hands on, sembra aver prodotto qualcosa che potrebbe davvero lasciare il segno nel mondo dei titoli ispirati ai supereroi.
Storie parallele
Marvel’s Spider-Man è un titolo che raccogliere sicuramente l’essenza di tutti quegli elementi che l’arrampicamuri è riuscito a trasmettere nel corso della sua longeva carriera. La forza di Insomniac Games sta nell’aver scelto una storia unica, nuova, lontana da qualsiasi arco narrativo fumettistico, o da elementi presi dall’MCU.
Peter Parker ha 23 anni, si è appena laurerato ed è alla ricerca di una vera strada su cui indirizzare la sua vita; il suo rapporto con Mary Jane è buono, ma non stanno più insieme per via dell’ingombrate presenza dell’alter ego di Peter: l’Uomo Ragno (Peter indossa il costume già da 8 anni).
Come ci ha tenuto a sottolineare Intihar, è proprio su questi due pilastri narrativi che si svilupperà la trama che fa da sfondo al gioco, ovvero: il concetto di mentore e della parola relazioni. Nel primo caso ci troveremo a vivere in particolare la vita di Peter, intendo a trovare il suo posto nel mondo seguendo un percorso - ovviamente scientifico - con un mentore davvero particolare che però non vi vogliamo svelare. Altro elemento importante sarà il rapporto con Mary Jane che, da quello che abbiamo visto è provato, si è interrotto per via della doppia vita di Peter. Siamo rimasti anche molto colpiti dalla scelta fatta da Insomaniac: farle abbandonare la vita artistica per trasformarla in una giornalista de Daily Bugle.
Per trasmettere in maniera ancora più netta tutte le emozioni che intercorrono tra i vari personaggi, il team di sviluppo ha quindi deciso di far vivere i panni non solo di Spidey ma anche di Peter Parker e Mary Jane; in svariate fasi di gioco, di fatto, controlleremo anche questi personaggi in sezioni di gioco diametralmente opposte da quelle super dinamiche dello spara ragnatele.
Una storia che, da quello che abbiamo potuto vedere nelle due ore di gioco, sembra piuttosto interessante, bilanciata tra momenti più seriosi e le classiche gag e citazioni che il loquace Spider-Man regala costantemente durante l’avventura.
Un ragno dinamico
Ovviamente il cuore della componente action sta tutta nelle fasi in cui Spidey indossa il costume. Qui l’ispirazione è, al contrario della componente narrativa, fortemente influenzata da Batman di Rocksteady, ma abbiamo anche captato alcune caratteristiche che sicuramente sono state sviluppate prendendo spunto dal precedente lavoro di Insomniac: Sunset Overdrive.
Rispetto a Batman, Spider-Man gode di maggiore agilità, di una incredibile visione a 360° dell’ambiente che lo circonda, dandogli la possibilità di sfruttarlo a suo piacimento attraverso un’interazione che ci è sembrata piuttosto valida.
Il combat system si articola su una serie di combinazioni che si assimilano man mano che l’avventura prende forma. Dai classici colpi semplici, alla possibilità di attirare a se i nemici con la ragnatela, fino alla possibilità di immobilizzarli per qualche secondo sempre sfruttando l’appiccicoso filamento tipico del ragno.
A questi elementi basi si aggiungo poi tutta una serie di combo che rendono i combattimenti all’interno del gioco davvero piacevoli e profondi, ma soprattutto piuttosto vari grazie alle tante animazioni che governano il protagonista dell’avventura.
Come se non bastasse, durante il gioco il personaggio potrà essere potenziato attraverso tre rami di abilità: innovatore, difensore e lancia-tele. Ognuno di questi rami sbloccherà nuove mosse, abilità con la ragnatela e ovviamente poteri passivi che aumentano attacco, difesa o barra della vita.
Tutto questo rende il sistema di combattimento di Spider-Man estremamente dinamico, vario, malleabile in base all’approccio che il giocatore vuole dare al personaggio. Senza contare che i nemici stessi variano per tipologia -boss esclusi - e questo richiederà strategie spesso diversificate sul campo di battaglia.
Siamo davvero rimasti piacevolmente colpiti sotto questo aspetto. Il combat system pensato dagli sviluppatori non verrà certamente ricordato come innovatore nel genere, ma sicuramente come un evoluzione - valida e piacevolissima - di quel free flow che in Batman ha evidentemente fatto scuola.
A rendere più varia l’esperienza ci pensano poi i già citati Peter e MJ. Nel primo caso vestiremo i panni del ragazzo in versione scienziato e, all’interno del laboratorio dove lavora, ci troveremo a dover risolvere alcuni rompicapo sotto forma di minigiochi. Al contrario nei panni di una insolitamente temeraria Mary jane ci troveremo ad affrontare fasi di investigazione e avventura, che, nella prova effettuata, un po' ci hanno ricordato Uncharted (sempre con i dovuti paragoni!).
Il tuo Spider-Man
A completare la sottile componente ruolistica che pervade il gioco ci pensa un menù che permette al giocatore di gestire i tantissimi costumi del ragno. Ognuno di questi può essere potenziato e migliorato, ma soprattutto, offre un potere speciale unico. I costumi potranno essere sbloccati ( o fabbricati) attraverso dei “gettoni zaino” che andremo ad acquisire durante alcune attività secondarie sparse per Manhattan.
Inoltre, sempre per non farsi mancare nulla, il giocatore potrà anche fabbricarsi svariate tipologie di ragnatele, utili nelle più disparate situazioni, tra cui ad esempio quella stealth.
Proprio quest’ultimo passaggio ci permette di introdurre anche l’unico elemento che, per ora, non ci ha realmente colpito. Nel corso del gioco potremo decidere di apportare alcune fasi in maniera stealth. Sfruttando le altezze potremo capitonbolare sopra il malcapitato di turno, piuttosto che appenderlo a testa in giù o sfruttare alcune particolari ragnatele per appiccicarli al muro immobilizzandoli. Sebbene non siano emersi problemi particolari durante queste sezioni, quello che abbiamo notato è che i nemici ci sembrano piuttosto permissivi e non particolarmente reattivi nonostante intorno a loro ci sia un discreto movimento. Sicuramente sarà uno degli elementi che andremo ad analizzare con maggiore attenzione durante la nostra sessione di review.
Chiudiamo la panoramica di gameplay e contenuti parlandovi ovviamente di quello che è un altro personaggio, a tutti gli effetti, del gioco: l’isola di Manhattan. Trattandosi a tutti gli effetti di un action open world in terza persona, Marvel’s Spider-Man offre una mappa interamente esplorabile sin dalle prime battute. La famosa isola newyorkese offre 8 distretti, con all’interno i luoghi più iconici e conosciuti della città (oltre alla ovvia presenza della torre degli Avengers). All’interno di queste larghe aree saranno distribuite varie attività che vanno dall’aiuto alle autorità locali per rapine, aggressioni, furti e quant’altro sia di ordinaria amministrazione per un supereroe, fino alla ricerca di collezionabili utili sia a sbloccare nuovi costumi ma anche a guadagnare esperienza per salire di livello.
Disseminati per la città ci sono inoltre dei ripetitori della Oscorp che una volta riattivati permetteranno di visualizzare sulla mappa tutte queste attività secondarie.
Che bella tutina!
Sotto il profilo squisitamente tecnico il titolo ci ha convinto. Provato probabilmente su PS4 Pro (usiamo il condizionale perché non ne abbiamo avuto la certezza) il gioco girava in maniera fluidissima a 30fps, senza mai mostrare segni di cedimento, nemmeno nelle situazioni più concitate.
Le animazioni di Spidey, come già detto, ci hanno davvero convito e il personaggio sembra estremamente credibile e fedele alle varie controparti lette nei fumetti o viste al cinema. Lo stesso dicasi dei nemici che, pur essendo leggermente meno dettagliati di Spidey, risultano comunque gradevolissimi da guardare.
La città è ricca e attiva e in generale tutto risulta ben costruito attorno ad una moderazione poligonale davvero efficace. Ancora una volta ci troviamo a dover fare i complimenti per il doppiaggio a Sony Italia. Questo nuovo corso di localizzazione iniziato con God of War e proseguito con Detroit, segna un’ulteriore tacca anche con Marvel’s Spider-Man. Non andiamo oltre a quanto scritto anche perché, tutti questi elementi verranno analizzati con calma e precisione durante la nostra recensione che fra qualche settimana ( a ridosso dell’uscita del gioco fissata per il 6 settembre) apparirà sul nostro portale.