SplatterHouse

di Tommaso Alisonno
SplatterHouse é un nome che farà tornare i “vecchietti” indietro nel tempo fino a quando le console a 16 bit dominavano il mercato, e forse anche prima: il titolo comparve infatti nel 1988, ed era relativo al primo gioco accompagnato da un parental control disclaimer per i contenuti estremamente crudi e disturbanti (per l'epoca). Il successo fu pressoché immediato, e negli anni successivi (il gioco arrivò in occidente solo nel '90) ne uscirono a ruota due sequel. Poi più niente: il brand fu pressoché dimenticato, fino ad un improvvisa riscoperta quando, l'anno scorso, Namco-Bandai ha annunciato lo sviluppo del remake del primo, intramontabile episodio.



Ovviamente i tempi sono cambiati, e sebbene a molti non spiaccia affatto calarsi di tanto in tanto nelle atmosfere originali e immergersi in un po' di sano retrogaming, l'opinione degli sviluppatori é che il concept, l'atmosfera e la trama di SplatterHouse meritino una seconda incarnazione in linea con gli standard moderni imposti dalla nextgen. Avremo pertanto un incipit della storia tendenzialmente identico all'orginale, col protagonista Rick Taylor e la fidanzata Jennifer, entrambi studenti di parapsicologia, che si recano alla dimora del professor West per conferire col più alto luminare in materia in circolazione.

Nella villa però i due vengono aggrediti da creature mostruose: Rick sviene in seguito a una ferita e al suo risveglio scopre che Jennifer é sparita; contemporaneamente, trova al suo fianco una maschera che comincia a “parlargli” telepaticamente, promettendogli di guarirlo e di aiutarlo nella sua ricerca se solo lui accetterà di indossarla. Rick non ha scelta: inforca l'artefatto e da questo viene trasformato in una sorta di bruto dalla forza prodigiosa e capace di rigenerare le ferite e ottenere effetti devastanti sfruttando la forza che gli da il sangue dei nemici. Finalmente Rick può mettersi alla ricerca di Jennifer tra gli orrori della West Mansion: se l'incipit é il medesimo dell'originale SplatterHouse, il resto della trama é però curato nientemeno che da Gordon Rennie (Necronauts, Judge Dredd), mentre gli artwork sono curati da Dave Wilkins della Marvel.

Adesso che il dovuto omaggio al titolo originale é stato reso, così come i rudimenti principali di trama, vediamo un po' cosa ci riserva il futuro: SplatterHouse é di base un beat'm'up in terza persona in cui guideremo Rick nella sua versione “Juggernaught” attraverso le numerose insidie che riempiono la West Mansion e tutto l'ambiente celato dietro ad essa. Queste insidie, trattandosi di un gioco che ha persino nel titolo la componente splatter, s'identificheranno naturalmente per la maggior parte in schiere di creature mostruose che dovremo spappolare in combattimento, creature che andranno dallo zombie barcollante, ai bruti in grembiule da macellaio armati di mannaia di un metro, all'ammasso di carne vagamente antropoide, fino a colossali bestioni (boss) di trenta metri.

Se c'é una parola che riassume totalmente il battle system di SplatterHouse, questa é indubbiamente “Gore”. Non parliamo soltanto del sangue che scorrerà a fiumi ogni volta che Rick darà o riceverà una botta, ma proprio della meccanica implementata che vede nel sangue la principale fonte energetica del protagonista, o per meglio dire della sua maschera. Il fluido stillato sarà misurato in litri da un apposito counter e andrà volta per volta a riempire un “serbatoio” a cui poi attingere per attivare i poteri sovrannaturali della maschera, come ad esempio la possibilità di sferrare devastanti attacchi con le braccia tramutate in falci, o circondarsi istantaneamente da un cerchio di spine, fino a raggiungere uno status di furia che ci é sembrato garantire anche al temporanea invulnerabilità.




Alternativamente, il sangue accumulato servirà per rigenerare i danni subiti, e qui SplatterHouse fa del suo meglio per cercare di stupirci: infatti non sarà visibile la classica barra dell'energia ed i danni subiti da Rick andranno a influenzare visivamente e drammaticamente il suo modello. Se da principio si tratterà di lievi graffi e abrasioni, a lungo andare si apriranno veri e propri squarci sul suo corpo, portando in superficie le ossa rotte o disseminando qua e là gli organi interni: ai livelli più gravi, persino gli arti potranno essere estirpati dal corpo del protagonista, limitando così anche la sua capacità di combattimento, ma con il giusto apporto di sangue (e il giusto tempo) la maschera potrà far ricrescere anche queste preziose appendici - in caso contrario, prima o poi giunge il Game Over, coi mostri che banchettano col corpo straziato di Rick.

Nella dinamica dei combattimenti, pare rivestano un ruolo fondamentale le cosiddette tecniche “Splatter”: si tratterà sostanzialmente dei finisching-blow, operabili sugli avversari molto feriti, e che consisteranno in uccisioni particolarmente truculente, annaffiate ovviamente da una dose di Gore più massiccia del solito. Una volta comandato l'attacco Splatter, il gioco prevede un piccolo QTE, e va da sé che questi entreranno in campo anche negli scontri boss - se vogliamo, ordinaria amministrazione negli action-combat del momento. Dulcis in fundo, Rick potrà spesso e volentieri avvalersi dell'uso di varie armi, dalle mannaie, ai mitici 2x4 (le travi di legno chiodate da carpentiere), fino agli stessi arti staccati dai nemici.

Nella drammatica esplorazione di West Mansion, però, non avremo soltanto da menare le mani: gli sviluppatori hanno promesso una serie di enigmi da risolvere per proseguire nell'avventura, ed anche se questi saranno comunque a sfondo di combattimenti, come ad esempio scagliare i nemici in determinati bersagli o muoversi continuamente per evitare e nel contempo ritorcere contro l'avversario delle trappole letali, in generale mirano a variare il gameplaying. Tra le altre, sono previste anche delle sessioni in cui l'inquadratura si stabilizzi in modo da dare l'impressione di star giocando un platform2D: un vero omaggio al gioco originale.

Per commentare il lato tecnico, come nostra consuetudine, attendiamo di poter mettere mano a una versione definitiva, e non a torto: basta confrontare, infatti, i filmati di gioco presentati progressivamente dall'anno scorso al presente per accorgersi di come lo sviluppo faccia progressi ogni giorno che passa. In ogni caso siamo al cospetto di modelli illuminati con una particolare impostazione del Cell-Shading che sembra mirare a ricreare fedelmente l'effetto grafico dei fumetti splatter degli anni '80 e '90. Per quanto riguarda la colonna sonora, gli accordi stretti tra Namco-Bandai e le star del Metal Hammer Golden Gods garantiranno la presenza di rinomati gruppi Metal, tra cui Five Finger Death Punch e Lamb of God.

Possiamo pertanto dire che, per essere un titolo che non faceva più parlare di se da circa diciassette anni, SplatterHouse é rimasto tutt'altro che a guardare il mondo intorno a lui e si prepara a fare un ritorno alla grande sulle scene. Certo, é sicuramente presto per sbilanciarsi in un giudizio, ma l'attesa per la release di fine Ottobre (casualmente dirimpetto ad Halloween) é sicuramente colma di aspettativa.