Splinter Cell Conviction

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“Ogni uomo, quando viene spinto ai propri limiti, é capace di tutto. Colpiscigli chi ama, e farà ogni cosa pur di scoprire la verità”. É con queste melanconiche - ma giustissime - parole che viene presentato il nuovo capitolo della pluripremiata saga stealth. Non sono messe lì a caso, e a breve capirete il perché. Chiunque lo conosca, non faticherebbe ad estrapolarne un ritratto di Sam, dopotutto. Lo stesso Sam é lo specchio dell'uomo forte, rude, senza più nessuno al fianco. Prima soldato super addestrato, poi “cellula d'infiltrazione” alla Third Echelon, il nostro eroe ha dovuto reggere non solo alla prematura dipartita del suo superiore, ma anche a quella della propria figlia. Non era più vita che faceva per lui.

Un nemico non é al sicuro neanche spalle al muro. Sam può attaccare da ovunque.
Un nemico non é al sicuro neanche spalle al muro. Sam può attaccare da ovunque.
Ecco il combattimento ravvicinato in azione. Ora, potremo fracassare la faccia a questo tipo nel modo in cui vogliamo.
Ecco il combattimento ravvicinato in azione. Ora, potremo fracassare la faccia a questo tipo nel modo in cui vogliamo.
Sguardo freddo, camminata fiera. Non vorremo essere nei panni dell'assassino di Sara.
Sguardo freddo, camminata fiera. Non vorremo essere nei panni dell'assassino di Sara.

Ovviamente, non poteva di certo appendere il visore notturno al chiodo e tornarsene a vivere in campagna nella tranquillità più totale. Anzi, si é rimesso in viaggio su una pista ancora calda che potrebbe condurlo dritto dritto all'assassino di Sara. Se avesse archiviato questa storia, non si sarebbe chiamato Sam Fisher. L'ex Splinter Cell per eccellenza, ormai, non ha più nulla da perdere. Non lavora per nessuno, non vive per nessuno. Andarsi ad impelagare in una storia più grande di lui, dove sembra coinvolta la stessa Third Echelon, non lo preoccupa. Comunque vada a finire, non morirà con alcun rimpianto. Tutto quello che vuole é una sicurezza. Una convinzione.
La demo presentata allo scorso E3 non ha fatto altro che sottolineare questo concetto. In Conviction, vestiremo i panni di un Sam spericolato, a tratti irriconoscibile. Un Sam che non ha paura di farsi scoprire o di “infiltrarsi” dalla porta principale. Un Sam che, quando vede la morte, le ride in faccia ancor più che in passato. Così come il capostipite rivoluzionò il modo di intendere “Guardie e Ladri”, sette anni fa, anche questo quinto episodio promette grandi cose. Le introduzioni sono tante; fin troppe per i vecchi affezionati, forse.
In primis, le rinnovate tecniche corpo a corpo. Un duro del calibro di Fisher non può continuare per sempre con la solita morsa dalle spalle, e Ubisoft se n'é accorta. Per la gioia dei più sadici, Sam ha infatti imparato a padroneggiare il Krav Maga, lo stile di combattimento che oggi spopola nell'esercito israeliano.


Est europeo, un mondo in cui il fine giustifica i mezzi. Sulla falsariga del CQC introdotto dal concorrente Metal Gear Solid, una volta immobilizzato un nemico ci si apriranno tante, nuove possibilità, spesso e volentieri legate alla conformazione dell'ambiente circostante. Spaccare braccia e fracassare facce non é mai stato così divertente. Esempio lampante: Sam segue un sospetto fino ad un bagno pubblico. L'uomo, colto di sorpresa, non può nulla contro la prestanza dell'(anti)eroe. E qui entrano in gioco le nuove abilità della spia. Ora bloccato dalla poderosa stretta di Sam, il nemico é in completa balìa delle nostre scelte. Un paio di minacce non sembrano bastare, é più resistente del previsto: del sano dolore fisico potrebbe aiutarlo a cantare. E via di volata contro la porta di un orinatoio, distrutta dallo spaventoso impatto. Coriaceo o no, é costretto a cedere alle torture fisiche di Sam.
Finalmente, gli sfugge un nome. La vendetta finale non é mai stata così vicina. Il volto del nuovo obiettivo é ormai impresso nella nostra mente, le sue ore sono contate. Tornando al presente, il giocattolo umano con cui stavamo divertendoci non serve più a nulla. Sogni d'oro, bambino mio, l'ultima cosa che vedrai in vita tua sarà il primo piano di uno specchio. Sam va via, lasciando la sua ultima vittima in un lago di sangue. Un avvertimento perfetto per chiunque provi a mettersi sulla sua strada.

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Non appartenendo più alla Third Echelon, dovremo aprirci il cammino tra sicari di ogni tipo senza il supporto di alcun gadget. Dite quindi addio ai night vision google, al cavo ottico o alle armi con proiettili speciali. Siamo uomini normali adesso, e come tutti gli uomini normali dovremo sfruttare al meglio qualunque cosa sia a portata di mano. Nessun regalino futuristico dall'agenzia, quindi, ma attrezzatura di fortuna. Non per nulla Sam rompe lo specchietto di un'automobile parcheggiata, prima di sgusciare nel quartier generale nemico, riutilizzandolo per sbirciare oltre gli angoli più minacciosi. Ed eccoci di fronte ad un edificio. E non parliamo di un edificio qualsiasi, ma di quello dove sembra essersi barricata la mente dietro l'omicidio della povera Sara. Per quanto ci prudano le mani al solo pensiero di giocare a golf con la sua testa, converrà comunque pianificare per bene i prossimi spostamenti.


Splinter Cell Conviction

Splinter Cell Conviction

Il primo impatto con Conviction é stato tanto soddisfacente quanto spiazzante. Da un lato abbiamo un titolo cinematografico, carico d'atmosfera e ammaliante nelle sue novità; dall'altro, invece, la sensazione che il nome “Splinter Cell” sia messo lì più per fare scena che per altro, é grande. Conviction é un rifacimento completo della saga, e da qui non si scappa. Speriamo solo che Ubisoft, oltre che alla qualità del gioco completo, abbia pensato anche ai fans, sicuramente disorientati di fronte a tante e tali innovazioni. Introduzioni come il Mark and Execute o il rinnovato corpo a corpo potranno sia elevare questo quinto capitolo a capolavoro indiscusso, sia affossarlo completamente . Aspettiamo quindi ulteriori prove con mano prima di sbilanciarci nel dare giudizi prematuri.

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