Splinter Cell: Pandora Tomorrow
di
Giuseppe 'Sovrano' Schirru
Secondo round. Di cui il primo, a nostro modesto parere, vinto dal titolo made in Ubi Soft. Ovviamente parliamo di Splinter Cell e Metal Gear Solid, i due capisaldi del genere stealth game che nello scorso 2002 si sono dati battaglia a suon di radar, occhiali termici e arsenale da guerra. La sfida si rinnova e la Ubi Soft fa scendere in campo il suo cavallo di battaglia, il suo asso nella manica che corrisponde al nome di Pandora's Tomorrow. Noi di Gamesurf abbiamo testato una versione quasi completa, e per quel che abbiamo avuto modo di vedere, il consiglio è quello di fare il conto alla rovescia da qui al 25 marzo. Ma leggete con noi, perché ce ne sono delle belle.
Il titolo parla chiaro: la storia ancora una volta vanta la "grafia" di Tom Clancy, le cui vicende fanta-politiche hanno già arricchito trame di svariati videogames (Rainbow Six e Ghost Recon), nonché film quali "Caccia a Ottobre Rosso", "Giochi di potere" o "Al vertice della tensione", per citarne solo alcuni. Un nome, una garanzia, tanto che la sua firma dovrebbe garantire uno story-board degno di nota, con eventi e retroscena sulla cui natura non c'è possibile ancora dilungarci, vista l'assenza nella copia pervenutaci di filmati d'intermezzo o cutscene di qualsiasi sorta. L'incipit è da cardiopalma, con un lungo livello indonesiano che fa da tutor per apprendere le nuove meccaniche di gioco, e le nuove acrobazie che Sam Fisher potrà compiere. Ma soprattutto per capire come il gameplay segua le orme del predecessore, risultando curato e preciso anche per il più piccolo passaggio di gioco, dove anche un minimo errore può compromettere l'esito della missione. L'avventura ha inizio nell'ambasciata americana di Timor Est in Indonesia, dove un gruppo di guerriglieri ha preso in ostaggio dei soldati americani. La situazione è molto confusa, gli elementi della trama indecifrabili, l'ordine tassativo è quello di non agire, di non fare fuoco sulle milizie ma di trovare un contatto per raccogliere delle importanti informazioni.
La Ubi Soft non avrà la smania registica di Kojima, ma una volta in-game si dimostra come il Kubrick della situazione, con un level design perfetto in ogni suo passaggio e un sistema di telecamere altamente spettacolare. Niente peripezie alla John Woo ma uno stile pulito ed elegante, perfetto nella sua semplicità. E se considerato il genere potrebbe risultare azzardato il paragone con Kubrick, allora ci limitiamo a dirvi che Pandora's Tomorrow è un rendez-vous con il cinema d'azione americano, con tanto di attore di prim'ordine, scene spettacolari e dialoghi particolarmente curati, nonché doppiatori d'eccezione.
Missione che fai, usanze che trovi: per addentrarci nell'ambasciata, rigorosamente senza uccidere nemici e agguantati nell'ombra, avremo a disposizione non solo un nuovo carnet di mosse, ma anche diverse soluzioni per quasi tutti i passaggi di gioco. Tra le nuove abilità troviamo una versione perfezionata della spaccata che Fisher eseguiva tra due pareti ravvicinate nel primo capitolo. Ora, quando le pareti sono ancora più ravvicinate, Sam potrà compiere una mezza spaccata per poi darsi lo slancio e raggiungere appigli più alti. Tra le nuove possibilità offerte al giocatore vi è anche quella di prendere in mano l'arma in nuove condizioni, per esempio quando appesi con le gambe ad una trave o durante la discesa di un muro tramite corta. Ancora più spettacolare risulta la piroetta Swat, utile per passare velocemente da un muro all'altro con un acrobazia veloce e sinuosa.
Splinter Cell: Pandora Tomorrow
Splinter Cell: Pandora Tomorrow
Grandioso. Ancora un'ottima performance della Ubi Soft che stavolta non si accontenta di una modalità in singolo d'eccezione ma gli affianca un'esperienza online che promette di fare faville. Dal materiale in nostro possesso vi possiamo dire che le premesse ci sono tutte, non per un buon titolo, ma per un capolavoro. A breve la recensione completa, cominciate a mettere da parte i dindini per la tuta e i sensori termici.