Spy Fiction

di Bizio Cirillo
Quello degli stealth game è un genere che nel tempo sta dimostrando tutto il proprio valore, questo grazie anche all'incredibile apporto di Ubisoft e Konami che, con i loro due Super Eroi (Sam Fisher da una parte e Solid Snake dall'altra) , hanno saputo riscrivere il vecchio concetto degli gli action game. In attesa di Snake Eater e di Enemy Territory, Sammy ha ben veduto di giocare d'anticipo presentando Spy Fiction, un titolo in grado di racchiudere in se il meglio dei due capolavori, quali Metal Gear Solid e Splinter Cell, miscelandoli con un background narrativo degno del miglior film di spionaggio.


Niente di nuovo sul fronte spionaggio

L'ultima fatica di casa Sammy non passerà infatti alla storia come il gioco più innovativo dell'anno. Giocare a Spy Fiction, o almeno alla versione preview in nostro possesso, da di fatto un certo senso di deja vu, questo anche per l'estrema attinenza con molti degli elementi caratterizzanti le produzioni videoludiche già in essere. Improntato sulla classica spy - story degna del miglior film di Mission Impossible, in Spy Fiction avremo la fortuna ( ed in taluni casi la sventura) di vestire i panni dell' agente segreto Billy Bishop (o in alternativa quelli della sua compagna Shella Crawford) impegnato nella cattura del pazzo criminale di turno, responsabile tra l'altro della prematura dipartita del vostro amico oltre che compagno di lavoro più fidato. Per ottemperare il nostro "ruolo" nel migliore dei modi, non dovremo far altro che affrontare una lunga serie di missioni armati di tutto punto con armi convenzionali ed improbabili gadgets di ogni sorta .


Ci siamo già visti da qualche parte ?

Con Spy Fiction, Sammy ha provato a tirare fuori il meglio degli stealth game più rappresentativi provando, e talvolta riuscendovi, a fondere elementi tipici di Metal Gear Solid con quelli di Splinter Cell. Il risultato dovrebbe essere un titolo tutto sommato godibile in grado di alternare sezioni di spionaggio più vicine al capolavoro di casa Ubisoft, (che comporterà fra l'altro l'uso di microfoni spia, minitelecamere e quant'altro), ed altre decisamente di stampo più "nipponico", per le cromature delle ambientazioni di gioco, che per il sistema di gestione dei menù di gioco e quello del cono visivo dei nemici, del tutto simile al capolavoro Konami MGS. Il tutto senza rinunciare, comunque, a qualche piccola novità, prima fra tutte l' esistenza di una tuta in grado, in determinate situazioni, di renderci invisibili agli occhi dei nostri nemici ( con un effetto del tutto simile a quello ammirato in Predathor), o meglio ancora capace di replicare alla perfezione le fattezze, somatiche e non, di qualsiasi personaggio incontrato durante il gioco. Se da un lato tale sistema potrebbe comportare un sensibile decremento del fattore longevità ( le missioni disponibili nella versione di prova restano fin troppo semplici da portare a termine) , dall'altro riesce a donare a Spy Fiction quel elemento "distintivo" capace di rendere il gioco decisamente più appetibile.

Se pur non completa, la versione di Spy Fiction da noi testata ha mostrato un'più che discreto livello di dettaglio grafico, tanto nella realizzazione di tutti i personaggi in game quanto in quella di delle locazioni di gioco, dotate di texture definite e di una palette di colori decisamente ampia. Più che discreto anche l'implementazione del sistema di controllo ( con lo stick di destra adibito alla rotazione a 360° della telecamera ed il tasto triangolo alla selezione degli oggetti dall'archivio) che sembra assecondare in pieno il movimento del nostro alter ego principale. Nel momento in cui viene redatta questa preview, dovrebbe aver debuttato la versione definitiva, anche se USA, del gioco, un'ottima occasione per testare con mano il titolo che, a nostro parere, potrebbe rappresentare la più valida alternativa ai due mostri sacri del genere.