StarCraft II: Heart of the Swarm

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Ah, Blizzard, Blizzard. Se non avessi dato già abbastanza motivi alla comunità PC per amarti incondizionatamente, rischieresti di risultare addirittura un pò antipatica. Perché si sa, la casa canadese che -si parli di RTS, hack'n slash o di MMORPG, indifferentemente- s'é guadagnata una leadership quantomeno indiscussa, negli anni non ha mai saputo rinunciare al vizietto di farsi aspettare a oltranza, tra ritardi reiterati, TBA che sembrano eterni e ripetuti avvistamenti nei tavoli VIP del club del vaporware, proprio accanto a quel tizio sboccato coi capelli a spazzola e un certo scienziato col pallino dei piedi di porco.

Quindi, non é che ci abbiamo creduto più di tanto quando, all'uscita di Starcraft 2 Wings of Liberty (estate 2010), fu annunciato che il sequel dello strategico spaziale più amato di sempre sarebbe stato composto da tre capitoli a cadenza annuale; e anzi, visti gli standard a cui siamo stati abituati, é una piacevolissima sorpresa apprendere che dopo "soli" due anni non solo Heart of the Swarm, seconda parte della trilogia non solo é in completamento (di release non se ne parla ancora però!), ma addirittura é già bell'e testabile in una beta multiplayer su cui, naturalmente, abbiamo messo le manacce per la vostra gioia.



Quello che c'é sa sapere innanzitutto é che Heart of the Swarm, che prosegue la storyline iniziata in Wings of Liberty stavolta dal punto di vista degli Zerg, sarà a tutti gli effetti un expansion pack e
prezzato di conseguenza (e di contro, probabilmente richiederà il primo capitolo installato, anche se l'ipotesi dell'add-on standalone non sembrano ancora definitivamente tramontate), anche se le venti missioni previste nella campagna in singolo sono valori che richiamano un ammontare di contenuti senza nulla da invidiare a un gioco "completo" a pieno titolo. Per non parlare, naturalmente, del valore aggiunto rappresentato dal comparto multigiocatore, per l'occasione riveduto, corretto e più che deciso a portare avanti una tradizione clamorosamente vincente.

Si sa, Blizzard non ama i drastici cambiamenti, e, una volta trovata una formula che funziona, se la tiene ben stretta, limandola di volta in volta quel che basta, ma senza mai stravolgerla radicalmente. Dopotutto, come dargli torto, quando il primo Starcraft (1998) é tuttora uno dei massimi punti di riferimento nel suo genere in quanto a giocabilità, con il suo gameplay immediato ma inmpegnativo da padroneggiare e le tre fazioni giocabili enormemente diversificate eppure bilanciate tra loro con una precisione scientifica?

Il punto di partenza nelle nostre nuove schermaglie tra galassie lontane é proprio questo, tra le forze Terran pronte a far valere la propria versatilità e capacità di adattamento, gli Zerg studiati per
sfruttare la forza del numero e l'attitudine a imboscate e sabotaggi, e i Protoss forti della propria superiorità tecnologica e della gamma di poteri psichici sfruttabili sul campo di battaglia.
Benché la beta da noi provata sia tuttora un cantiere aperto, é già più che evidente lo sforzo degli sviluppatori nell'aggiungere un pizzico di complessità in più all'insieme, fornendo nuove possibilità
tattiche senza perdere d'occhio l'equilibrio nei rapporti di forza tra le tre compagini, i cui ruoli non vengono certo rivoluzionati, ma che si vedono arricchiti di nuovi spunti nella gestione del match.


Borderlands 2 Doomsday Trailer



E' il caso dei Protoss, beneficiari di qualche accorgimento per incentivare un atteggiamento più aggressivo, come l'introduzione dell'Oracle, nave scout che fornisce ai "Figli di Aiur" inedite tattiche di disturbo, grazie all'abilità di "bloccare" temporanamente i giacimenti minerari nemici, mentre in chiave prevalentemente difensiva, la imponente Mothership é ora schierabile fin dalle fasi iniziali del gioco nella forma incompleta di Core. Con le dovute (ed esose) risorse, il Core potrà trasformarsi nella "sorella maggiore", ma prima di allora può già contare di alcune delle sue abilità oltre a costituire un valido baluardo contro le incursioni rapide (chi ha detto zerg rush?) che nei primi minuti di partita possono creare molti guai per una razza i cui costi di reclutamento sopra la media richiedono un certo tempo per allestire un valido esercito. E giusto a proposito di unità non proprio a buon mercato, la premiata aereonautica Protoss può accogliere con gioia il Tempest, la cui gittata e potenza di fuoco rappresentano una degna concorrenza agli Incrociatori terrestri.

L'esercito Terran del resto non é rimasto con le mani in mano in questa nuova corsa agli armamenti, il risultato, che ancora una volta tradisce l'evidente amore dei progettisti umani per i robot
Transformers, é una modalità bipede per gli Hellion, che da veloci esploratori, alla bisogna, possono mutare in unità da difesa a corto raggio, guadagnando in robustezza e sfoderando un attacco ad arco ideale per fendere schiere di assaltatori in mischia. Una diretta evoluzione delle Mine Ragno del gioco originale, invece, le Widow Mine sono esattamente quel che sembrano, e anche senza sorprese in serbo il loro lavoro lo fanno benissimo: interrate questi piccoli e simpatici amichetti nel punto giusto (ossia strettoie e ingressi della vostra base), aspettate che qualche ignara truppa avversaria le calpesti o ci voli sopra e attrezzatevi con un buon ombrello per la pioggia di rottami e/o frattaglie che inevitabilmente ne conseguirà. Ma non dimentichiamolo, i Terran amano distinguersi per i propri mezzi pesanti, e non si sono fatti mancare una new entry nel catalogo delle bocche da fuoco pesanti con il mech Warhound, specializzato nel contrastare altre unità meccaniche con raffiche di missili lanciati automaticamente contro qualunque dei suoi bersagli prediletti abbia l'imprudenza di entrarne nel raggio di azione.



StarCraft II: Heart of the Swarm

StarCraft II: Heart of the Swarm

Heart of the Swarm si preannuncia un investimento a colpo sicuro per tutti gli amanti di Starcraft: stessa (magnifica) formula con qualche "puntello" per arricchire un piatto già ricco e gustoso.
Sebbene non siamo ancora a una versione definitiva del gioco, Blizzard ancora una volta sembra indirizzata sulla strada giusta, speriamo solo che questa volta l'attesa per la release ufficiale sia un pò meno sfiancante...

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